04.01.2012 | Eventi Inserisci una news

L’Ais divorzia da Franco Ziliani Maietta svela le ragioni della rottura

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Dopo 4 anni finisce la collaborazione tra l'Associazione italiana sommelier e il pubblicista Franco Ziliani. Le ragioni? Incompatibilità di carattere e richieste troppo onerose da parte dell'ex bibliotecario. Il presidente Maietta chiarisce la vicenda rispondendo a 10 domande sul sito di Pignataro

L'Associazione italiana sommelier (Ais), a causa di incompatibilità di carattere e per le richieste troppo onerose da parte dell'ex bibliotecario baby-pensionato Franco Ziliani (nella foto, a destra), dopo quattro anni ha deciso di interrompere il rapporto di collaborazione giornalistica. Con tutti i problemi che sta attraversando il mondo del giornalismo italiano non ci sarebbe proprio necessità di dedicare particolare spazio a questa notizia, se non fosse che un collega-socio del pubblicista Ziliani in alcune attività, Luciano Pignataro, ha deciso di dare grande visibilità alla vicenda perché riguarda indirettamente la più importante associazione dei sommelier italiani. Per completezza di informazione riportiamo quindi il testo dell'interrogatorio "da caserma" a cui con grande signorilità il presidente dell'Ais Antonello Maietta (nella foto, a sinistra) si è sottoposto per chiarire la vicenda. Forse un po' meno clamore alla conclusione di un rapporto economico non più soddisfacente non avrebbe guastato, ma tant'è, l'ex bibliotecario ama attirare su di sé l'attenzione presentandosi sempre come il "migliore". Forse anche all'Ais non la pensavano più così...

 

Carissimo Luciano (Pignataro, ndr),
faccio seguito alla tua richiesta di ieri per inoltrarti le mie risposte ai tuoi 10 quesiti. Come ti ho già anticipato ieri al telefono mi scuso per essere stato un po' prolisso in taluni aspetti, tuttavia ciò si è reso necessario per approfondire l'argomento senza doverci ritornare sopra altre volte. Il sig. Ziliani probabilmente le archivierà ironicamente come la 5ª o 6ª versione, in realtà non c'è contraddizione alcuna con quanto da me affermato sul tuo blog e su quello di Andrea Petrini. Spero che non si stupiranno i tuoi lettori e quelli degli altri blog se in futuro mi troverò costretto ad utilizzare nei confronti del sig. Ziliani la forma del "lei", trattandosi di specifica richiesta dello stesso. Evidentemente il sig. Ziliani si è convinto che la forma confidenziale del "tu" sia intimamente correlata con la mia firma sui bonifici bancari a lui diretti.

1-Presidente Maietta, lei ritiene che Franco Ziliani abbia svolto male il suo lavoro in questi quattro anni?
Certamente no, altrimenti il suo rapporto con l'Associazione italiana sommelier non sarebbe durato così a lungo. Tuttavia le esigenze attuali dell'Associazione richiedono non solo un bravo cronista del vino ma un efficace comunicatore delle variegate attività del nostro sodalizio.

2-Presidente Maietta, corrisponde al vero che lei durante la cena del 31 ottobre abbia manifestato a Daniele Cernilli la volontà di non avvalersi più della collaborazione di Ziliani?
È verissimo, lo ha già spiegato anche Cernilli. Occorre però fare un passo indietro per capire esattamente rapporto tra me e Daniele Cernilli. Ho sempre avuto una grande simpatia per Daniele, probabilmente anche per un motivo che vorrei definire sentimentale poiché per entrambi la prima tessera porta la firma del più grande Presidente dell'Ais di tutti i tempi, l'indimenticabile Franco Colombani. Ho provato poi una forte emozione leggendo il suo famoso editoriale, redatto in tempi non sospetti da Direttore del Gambero Rosso, intitolato "Grazie Mamma Ais". In quell'articolo spiegava il ruolo fondamentale dell'Associazione Italiana Sommelier nella formazione di intere generazioni di professionisti del vino. Inoltre Daniele è stato nominato Sommelier Onorario nel 2007. Malgrado questo, non avevo mai incontrato in vita mia Cernilli prima della conferenza stampa del 29 marzo 2011, svoltasi a Milano a Palazzo Marino e moderata dal bravissimo Davide Paolini. Nel salone principale, gremito all'inverosimile di produttori, giornalisti e, naturalmente, sommelier, veniva presentata la nuova filosofia di comunicazione del vino nata dal connubio tra Ais e Wsa. Del nostro staff mancava in platea soltanto Ziliani, sebbene invitato e atteso. Chiamai Cernilli a parlare al mio fianco sul palco e la sua efficacia linguistica mi colpì a tal punto da proporlo alla mia Giunta Esecutiva Nazionale come responsabile della comunicazione. Premetto che la collaborazione di Cernilli con l'Associazione Italiana Sommelier è sempre avvenuta e continua a svolgersi a titolo amichevole e gratuito. E' chiaro che se questa dovesse trasformarsi in una collaborazione organica a titolo oneroso occorrerà un'apposita delibera da ratificare in sede di Consiglio Nazionale. Non ci vedo quindi nulla di male nell'aver manifestato alla persona divenuta nel frattempo un mio consulente una perplessità nei confronti di Ziliani, dovuta a comportamenti da me ritenuti sgarbati durante e dopo il Congresso di Lecce. Fu Ziliani infatti, subito dopo il convegno di apertura del Congresso, in cui presentai Cernilli come responsabile comunicazione Ais, a stimolare il post di Pignataro circa gli equilibri interni dell'Ais. Me ne accorsi subito poiché la prima stesura della mia relazione, contenente un piccolo refuso e in possesso del solo Ziliani, finì miracolosamente sul tavolo di Pignataro e fu da lui pubblicata tal quale, mentre le copie diffuse successivamente in via ufficiale riportavano la correzione. Durante quel convegno Ziliani, seduto tra il pubblico, non lesinò platealmente il suo disappunto e al termine mi manifestò la sua intenzione di rientrare in serata a Milano, anticipandomi la sua lettera di dimissioni. Riuscii pacatamente a dissuaderlo ma l'episodio mi fece capire che era stata tradita la mia fiducia. Qualche giorno dopo un mio Consigliere Nazionale ricevette una mail da parte di Ziliani nella quale veniva accusato di aver manifestato scarso apprezzamento nei suoi confronti nel corso del Consiglio Nazionale di qualche giorno prima. Circostanza questa assolutamente falsa però fui costretto a intervenire energicamente per dirimere la controversia. A quel punto venne a mancare completamente la mia fiducia nei confronti di Ziliani e durante la cena del 31 ottobre chiesi un consiglio a Daniele Cernilli, manifestando appunto la mia volontà di non avvalermi più della collaborazione di Ziliani. Cernilli mi disse semplicemente che in qualità di consulente esterno non riteneva di avere alcun titolo ad esprimere una sua valutazione, avendo imparato però un pochino a conoscerlo ebbi la percezione che non auspicasse una cessazione del rapporto con Ziliani.

3-Presidente Maietta, se corrisponde al vero, perché mai ha sentito il bisogno di parlarne davanti a testimoni proprio con Cernilli?
Semplicemente perché, come ho appena detto, Cernilli era un mio consulente e io stavo dicendo la verità, non avevo quindi nulla da nascondere.

4-Presidente Maietta, se era sua intenzione di non avvalersi più della collaborazione di Franco Ziliani, per quale motivo gli ha chiesto di presentare il progetto alla Giunta esecutiva Nazionale?
Innanzi tutto perché la prima stesura, integrata poi in data 18 novembre, mi era stata presentata il 2 ottobre 2011, quindi prima del Congresso di Lecce e in seconda analisi perché l'Ais ha un Presidente e non un dittatore e tutte le decisioni sono assunte in forma collegiale dalla Giunta Esecutiva Nazionale. Non c'era quindi motivo di ostacolare un progetto che poteva invece incontrare il gradimento degli altri 8 colleghi che compongono l'organismo.

5-Presidente Maietta, corrisponde al vero che non c'era unanimità in giunta e con quali motivazioni a verbale è stato respinto il progetto?
No, c'è stata unanimità nel ritenere il progetto inadeguato e costoso per le attuali esigenze dell'Associazione Italiana Sommelier. Tra l'altro non sono stato neppure io a relazionare sull'argomento, sentendomi emotivamente coinvolto, ma il Vice Presidente con delega al bilancio, Roberto Bellini, anche perché il progetto prevedeva un sensibile incremento di oltre il 30% del compenso di Ziliani, sebbene in presenza di maggiori incombenze, oltre ad una cifra extra, da noi ritenuta elevata, per collaboratori non specificati nel progetto.

6-Presidente Maietta, il lavoro di Ziliani in qualche modo ha compresso energie interne che non hanno avuto modo di esprimersi professionalmente nel campo della comunicazione?
Abbiamo in organico da qualche anno nella Sede Centrale dell'Ais un giovane giornalista, il Dott. Emanuele Lavizzari, diplomato anche Sommelier, che ultimamente abbiamo utilizzato in altre mansioni. Sta crescendo molto sul piano professionale e ci farebbe piacerebbe utilizzare le sue competenze in un ruolo a lui più congeniale. Se questo fino ad oggi non è avvenuto naturalmente non è stata colpa di Ziliani, ma di una differente impostazione nella suddivisione delle mansioni dei nostri dipendenti. Che oggi necessita di una revisione. Vorremmo inoltre fornire maggiori opportunità anche al nostro nutrito vivaio di risorse che opera nelle varie regioni, utilizzandoli come dei veri e propri corrispondenti locali.

7-Presidente Maietta, ci sono state lamentele all'interno dell'associazione per la collaborazione di Ziliani?
All'interno dell'Associazione Italiana Sommelier la collaborazione con Ziliani era percepita in vario modo, alcuni apprezzavano il suo modo di affrontare l'informazione mentre ad altri non piaceva. E' tuttavia un aspetto secondario poiché, come ho già detto, non è questo il motivo per cui la Giunta Esecutiva dell'Ais non ha ritenuto opportuno proseguire con una collaborazione il cui vincolo contrattuale era già stato disdetto più di un anno fa dalla vecchia Giunta Esecutiva, composta per 7/9 da persone diverse dalle attuali.

8-Presidente Maietta, ci sono state lamentele di produttori di vino per la collaborazione di Ziliani?
Onestamente non me ne sono pervenute e questo non mi meraviglia affatto poiché oggi i produttori stimano l'Associazione Italiana Sommelier per il suo nuovo modo di operare al loro fianco nella valorizzazione della cultura del vino in Italia. Mi permetto di ricordare che siamo stati proprio noi a promuovere nel nostro Paese, nel 2011, la prima "Giornata Nazionale della Cultura del Vino", programmata quest'anno per il 19 maggio. In ogni caso credo che se qualche produttore non avesse apprezzato gli scritti di Ziliani non si sarebbe minimamente permesso di manifestare ingerenze.

9-Presidente Maietta, è stato lei a chiedere a Cernilli di collaborare con l'Ais?
Sì, l'ho già spiegato chiaramente al punto 2.

10-Presidente Maietta, durante la sua permanenza in Puglia per il congresso nazionale ha avuto lamentele specifiche nei confronti di Ziliani così come adombrato in un blog?
No, soltanto un mio personale disappunto e dei miei più diretti collaboratori per il comportamento di Ziliani poiché, come ho già ricordato, in quel contesto abbiamo visto nitidamente naufragare il progetto di poter far convivere due figure del calibro di Franco Ziliani e di Daniele Cernilli, con ruoli diversi e complementari, all'interno dell'Associazione italiana sommelier. Mi permetto in chiusura di ricordare che il mio ruolo di Presidente mi impone di dedicare prioritariamente il mio tempo all'Associazione italiana sommelier e tutte queste polemiche limitano il tempo che vorrei dedicare ai miei Soci, gli unici veri "proprietari" dell'Ais. Mi fa piacere che l'Associazione italiana sommelier venga percepita come un soggetto pubblico tuttavia tale non è, potendosi sostenere esclusivamente attraverso le quote associative. Spero di non offendere la suscettibilità di nessuno aggiungendo che normalmente, in qualunque sodalizio, per poter accedere a queste e ad altre delucidazioni è sufficiente partecipare alle assemblee dei soci, in Ais ne facciamo almeno 2 all'anno, previa iscrizione all'Associazione.

Con viva cordialità,
Antonello Maietta

Luciano Pignataro Wine Blog - 3 gennaio 2012

 

( Fonte Italiatavola )

Commenti dei lettori :

roberto gatti scrive:

3 gennaio 2012 alle 14:33

Gentile Presidente,
la Sua signorilità, pazienza e trasparenza le fanno grande onore. Questa polemica a mio avviso, basata sul " nulla " è durata anche troppo, ha sottratto tempo ed energie al suo lavoro di Presidente ma almeno è servita a chiarire e spiegare a noi lettori come siano andate veramente le cose, anche se sinceramente con tutti i problemi quotidiani che ognuno di noi ha da risolvere, tutto questo passa in terzo e quart'ordine, forse anche piu' giu'.
Grazie e buon lavoro

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rayodisole scrive:

3 gennaio 2012 alle 17:19

mi sembra ke il Presidente abbia chiarito con serenità e trasparenza ciò ke è accaduto........ senza polemiche e nulla..... a me basterebbe come giustificazione solo il fatto che avendo presentato un costo per il progetto con un aumento del 30% e i comportamenti ritenutu sgarbati durante e dopo il congresso di Lecce, il tutto porta irreparabilmente a chiudere un rapporto per ovvi motivi.... ripeto come ho già scritto che i mandati e lo collaborazioni non dovrebbero essere PAPALI..e che un cambiamento dopo 4 anni non mi da tutto questo scandalo.... se poi vediamo il comportamento di Ziliani nel congresso e il modo in cui tiene il suo blog nel quale usa un suo modo "legittimo ma poco consono all'AIS" di fare giornalismo...... allora la decisione DELLA GIUNTA è sacrosanta......
Come dice giustamente il Presidente torniamo a fare ciò che è importante..... curiamo e facciamo nuovi soci....... Saluti

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Federico Impallomeni scrive:

3 gennaio 2012 alle 19:34

dibattito appassionante, non c'è che dire, di quelli che dividono i lettori :-)

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vinogodi scrive:

3 gennaio 2012 alle 21:58

...le parole, pacate ma chiare, del Nostro presidente dimostrano che siamo sulla buona strada ...

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Vignadelmar scrive:

4 gennaio 2012 alle 10:05

Strano, sul profilo facebook di Ziliani le "10 risposte" non sono state linkate, mentre lo erano state le "10 domande".........
.
Ciao

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Nico Morgese scrive:

4 gennaio 2012 alle 11:25

Che enorme piacere leggere queste righe... Si gode anche leggendo e non solo bevendo... Ognuno ha quel che merita!!!

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Filippo Ronco scrive:

4 gennaio 2012 alle 00:23

La questione Ais-Ziliani-Cernilli-Maietta non mi sembra, nell'ordine delle cose, la più importante sulla quale avrebbe dovuto essere concentrato tutto questo encomiabile sforzo di trasparenza. Con tutto il rispetto per la vicenda umana e professionale delle persone coinvolte credo ci siano questioni ben più importanti, a livello nazionale e di interesse pubblico che attendono ancora e da lungo tempo risposta, come per esempio le domande sommessamente poste a Ricci in questo commento: http://www.vinix.com/myDocDetail.php?ID=5809#commento47715 e che sicuramente non suoneranno nuove per chi conosce e segue da qualche anno le vicende che da anni rincorrono l'operato del personaggio a capo di Ais Roma.

Ma possiamo sempre dire che si, va tutto bene madama la marchesa.

Ciao, Fil.

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Franco Ziliani scrive:

4 gennaio 2012 alle 10:28

Poiché sono un signore ho deciso di non commentare (eppure ci sarebbero tante di quelle cose da dire e da precisare,contestare e chiarire!) le risposte date dal Presidente dell'AIS.
Non voglio rinfocolare ulteriormente una polemica che mi ha insegnato,paradossalmente, che escono meglio e si sarebbero comportati più correttamente i cosiddetti "nemici", tipo Cernilli, che quelli che, facendo un clamoroso errore di valutazione, ho considerato, da perfetto ingenuo quale sono, "amici". E amici non erano affatto, anzi.
E poi non voglio perdere tempo con persone che, dimostrando il loro "stile" scrivono con una battuta grossolana che "la forma confidenziale del "tu" sia intimamente correlata con la mia firma sui bonifici bancari a lui diretti", dimenticando di precisare che i bonifici bancari non avvenivano per regalie o per simpatia nei miei confronti, ma a fronte di un lavoro serio e professionale giornalistico che é stato apprezzato da anni e che é sotto gli occhi di tutti, visto che in larga parte avveniva on line.
Ciò detto lascio campo libero a carneadi vari, maramaldi che si pronunciano in vicende che non li riguardano, anonimi vari, perché continuino nel loro esercizio di killeraggio.
Io chiudo la mia collaborazione con AIS a testa alta.

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giancarlo scrive:

4 gennaio 2012 alle 11:02

DI TUTTA STA STORIA ME NE FREGA MENO DI ZERO PERò TROVO ALQUANTO ASSURDO CHE LEI SI LAMENTI CHE ALCUNI SI PERMETTANO DI PRONUNCIARSI SU VICENDE CHE NON LI RIGUARDANO!!!LA PROSSIMA VOLTA CHE PERDE IL LAVORO NON LO FACCIA A MEZZO STAMPA O INTERNET COSI' VEDRà CHE NESSUN CARNEADE SI OCCUPERà DI LEI!!!

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Gabriella scrive:

4 gennaio 2012 alle 16:53

Finalmente qualcuno ha colto nel segno ... Grazie

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Vignadelmar scrive:

4 gennaio 2012 alle 11:18

Strano che proprio Ziliani esprima la volontà di non rinfocolare una polemica sulla questione.
Polemica precedentemente da lui rinfocolata ad ogni piè sospinto anche nel più piccolo meandro del web.
Lui che in veste di autonominato Censore e Moralizzatore degli enoici costumi, da sempre pretende risposte da tutti quelli caduti sotto la sua attenzione, una volta che le risposte arrivano puntuali e crude nella loro evidenza, afferma di non voler rinfocolare la questione.
.
Infine, se si vuole davvero evitare che "carneadi vari, maramaldi che si pronunciano in vicende che non li riguardano, anonimi vari, perché continuino nel loro esercizio di killeraggio." è sufficente evitare di utilizzare il web come cassa di risonanza e non pretendere anche che lo faccia a senso unico.
.
Ciao

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roberto gatti scrive:

4 gennaio 2012 alle 12:24

Caro Luciano ( Vigna ), qualcuno in questo mondo è proprio difficile da capire ed " interpretare ". Prima sventola ai 4 venti i suoi affari personali, che a nessuno di noi interessano, poi alimenta la polemica sui blog degli amici e gli amici degli amici, poi quando i " lettori ", gli appassionati, gli " addetti ai lavori " intervengono e si schierano dalla parte di chi è trasparente e degno della nostra stima, allora sono dei " carneadi e maramaldi ".
Molto bella la Tua definizione : in veste di autonominato Censore e Moralizzatore degli enoici costumi.
Mi sa che qui di " carneade e maramaldo " ne esista solo uno, come al solito, prima rintuzza la polemica, poi quando non gli si da ragione allora sono tutti deficienti.
Per carità di Dio non se ne può piu', almeno la decenza di stasene zitti in disparte a leccarsi le ferite autocausate, ma mi sa che nemmeno questo è stato capito.
Lucià dedichiamoci a questioni piu' serie ed importanti e che ognuno si cucini a dovere nel proprio brodo, se brodo è !
Stasera ho una bella grigliata di carne : arrosticini abruzzesi, salsiccia, lonza ecc., vuoi vedere che mi stappo un bel ES 2009 del nostro caro amico Gianfranco Fino ?
Alla salute

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Federico Impallomeni scrive:

4 gennaio 2012 alle 12:52

seguono 30 minuti di applausi.

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roberto gatti scrive:

4 gennaio 2012 alle 14:29

Grazie troppo buono

Davide scrive:

4 gennaio 2012 alle 17:16

... le posso consigliare di stappare uno Jo, invece che l'ES?

Sulla grigliata di carne infatti vedo meglio il negroamaro di Gianfranco ;-)

Lucianone tu che dici?

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Nico Morgese scrive:

4 gennaio 2012 alle 12:10

Essere Signori .
Nemici . Stile .
Lavoro professionale apprezzato da anni .
Vicende che non ci riguardano .
Esercizio di Killeraggio .
A testa Alta .
MAH !!! Queste si chiamano figuracce!

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Luciano Pignataro scrive:

4 gennaio 2012 alle 10:47

Nel mondo del vino, e nel mondo della comunicazione del vino, si confrontano due linee: da un lato l'approfondimento, la specializzazione, l'ambizione sartoriale come unico metodo possibile per uscire bene nelle nuove forme che ha preso il mercato. L'altra è la semplificazione del messaggio, l'idea del gesto eclatante che vale mille degustazioni guidate (ah se Francis Ford Coppola citasse l'Aglianico in un suo film avremmo risolto tutti i problemi, mi disse un amico produttore del Vulture). A ben vedere è lo scontro tra i vini in stle Gambelli e quelli del Chianti merlottizzato, di chi assaggia uva e chi va in elicottero da una azienda all'altra.
E anche nella cucina oltre che nella critica gastronomica. A ben vedere, è ovunque così: la crisi in realtà non è altro che un bivio, ciascuno prende la strada dove lo portano l'istinto, la cultura, l'esperienza.
E' l'onda lunga degli anni '80, l'idea che basta comunicare bene il nulla per trasformarlo in tutto.

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nico aka tenente Drogo scrive:

4 gennaio 2012 alle 11:18

Caro Presidente,
approfitto di questo spazio e del fatto che probabilmente leggerà questi commenti per andare un momento fuori tema rispetto alla querelle su Ziliani.
La prego, ritiri quell'orribile e sessista pubblicità ("ce l'hai o non ce l'AIS"). E' veramente di cattivo gusto e getta discredito sull'associazione.

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Gabriella scrive:

4 gennaio 2012 alle 16:57

Cattivissimo gusto, disgustosa ... questo modo di comunicare avrebbe meritato tutto il bailame fin qui fatto per nulla ... non vi fa onore

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sommelier disturbato scrive:

4 gennaio 2012 alle 12:39

La peggiore di tutte è la bambolina: voi mandereste vostra figlia a fare corsi poubblicizzati così?

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Roberto Giuliani scrive:

4 gennaio 2012 alle 14:20

A leggere queste cose, compresi i commenti, l'unica cosa che mi viene da pensare è che Franco Ziliani sia una persona di grande ingenuità. Troppe volte l'ho visto considerare "amici" persone con cui condivideva esperienze di lavoro, a volte neanche frequentemente. Il lavoro e l'amicizia non vanno d'accordo, se non in rarissimi casi, quasi mai all'interno dello stesso ambiente. All'indomani della morte di una persona straordinaria e veramente d'altri tempi come Giulio Gambelli, ho l'impressione che come minimo tutti, ma proprio tutti, faremmo bene ad osservare un periodo di silenzio, di rispetto, di riflessione, durante il quale tentare di recuperare quei valori che dovrebbero guidarci verso un'umanità più saggia e un mondo migliore e che oggi non sono più nell'agenda di nessuno.

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claudioT scrive:

4 gennaio 2012 alle 14:31

Vigna, Gatti vi stimo...non se nè poteva più!!!
Comunque è tutto un mondo di: detto non detto, amici di amici, politiche sottobanco, calci in culo, arroganza, egocentrismo e purtroppo il carrozzone dell'eno-gastronomia non nè è esente essendo fatto anch'esso di uomini molto perfettibili e poco illuminati spiritualmente o meglio troppo concentrati a semplici interessi personali e privatistici.

Ridiamoci su e prendiamoci meno sul serio anche se stiamo parlando di "lavoro"!

Pres. Maietta complimenti per prontezza e chiarezza.

ps quest'anno non rinnoverò la tessera AIS (dopo 12 lunghi anni), non per queste urla da pollaio o ma perchè non mi sento più rappresentato dall'associazione a livello locale (soprattutto) e anche nazionale troppo legata al business e poco alla sua natura associativa...pour parler!

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magda scrive:

4 gennaio 2012 alle 18:32

Claudio sei grande! Sono completamente daccordo con le tue considerazioni.e x i motivi ,da te descritti cosi chiaramente, non ho rinnovato l'iscrizione all'Ais!

 


Tag: ziliani, Ais, maietta, pignataro, rottura, bibliotecario


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