13.12.2007 | Eventi

Momenti di Fiano

E’ questo il modo in cui è stata chiamata la bella manifestazione, voluta fortemente da tre produttori di Fiano, di quella zona altamente vocata per questo vitigno che è Montefredane (Av).

Durante l’Anteprima Taurasi, anzi per essere più precisi il giorno prima dell’inaugurazione, è stata organizzata anche con l’aiuto del Consorzio Tutela Vini, nella persona del collega giornalista Paolo de Cristofaro, responsabile Gamberorosso Campania, Basilicata e Calabria, persona dai modi garbati, sempre presente e preciso nel suo lavoro, questa degustazione di diversi Fiano presentati dai tre produttori, che si sono sobbarcati gli oneri e gli onori di questa bella iniziativa, alla quale ho voluto partecipare, dal momento che mi sono messo sulle spalle ben 1.400 km, in pochi giorni. I magnifici tre, che hanno dato vita a questa bella iniziativa sono:

Raffaele Troisi - azienda Vadiaperti

Sabino Loffredo- azienda Pietracupa

Antoine Gaita- azienda Villa Diamante


Tre modi sicuramente diversi di intendere il Fiano, ma con un preciso fattore determinante in comune: il territorio, un terroir per dirla alla francese, unico ed inconfondibile, come quello di Montefredane.

Per arrivarci abbiamo dovuto percorrere una strada piena di curve, che si inerpicava fino ai 600 mt. sul livello del mare.

Un piccolo centro abitato, che conta circa 2.500 anime, a pochi chilometri da Avellino. Tra le mura del Castello si è svolta un'interessante degustazione, riservata alla stampa di settore, che si fosse prenotata per tempo, ed ogni produttore ha presentato tre distinte annate, in taluni casi anche molto vecchie, per dimostrare la longevità e l’evoluzione di questi vini.



NOTE DI DEGUSTAZIONE

Le mie note vengono riportate, rigorosamente nello stesso ordine, in cui ci sono stati serviti i vini, sottolineando il fatto che la degustazione è stata svolta rigorosamente alla cieca, e solo al termine ci sono stati comunicati i nomi dei vini, che ora vi riporto:


1) Fiano di Avellino Docg- 2000- Vadiaperti-

Paglierino carico, brillante; al naso è frutta matura, dove spicca la nocciola, è intenso; in bocca si percepisce una acidità bassa, tanto che avevo pensato al 2003, annata molto calda, ma non cosi’ in queste zone a 600 mt. di altezza;

la bocca è matura e piena, chiude con una lunga Pai

84/85



2) Fiano d’ Avellino Docg- 2002- Villa Diamante-

paglierino in buona intensità; al naso è frutta in surmaturazione, intenso; in bocca è pieno, leggermente tannico nel centro della lingua, si sentono le uve in surmaturazione, ma è equlibrato. Buona la Pai finale.

86



3) Fiano d’ Avellino Docg- 2006 -Pietracupa-

paglierini scarico, brillante; naso fresco, di agrumi, pulito; in bocca ciò che risalta è la freschezza, in equlibrio, anche questo leggermente tannico, in modo piacevole nel centro bocca; chiude con una Pai molto lunga

87/88



4) Fiano d’ Avellino Docg-1992 -Vadiaperti-

paglierino abbastanza carico; naso particolare, intenso ma leggermente ossidato; anche in bocca ritorna la leggera ossidazione. Ho appreso dopo che la seconda bottiglia era ancora integra, ma non ho avuto il modo di provarla.

Questa è da 81/82



5) Fiano d’ Avellino Docg -2003-Pietracupa-

paglierino in bella tonalità; naso intenso, con note di nocciole ( che ho riscontrato in quasi tutti questi Fiano ), ma anche piacevoli note agrumate, dove si percepisce una bella mineralità; in bocca è piacevole, di bell’equilibrio, anche lui leggermente tannico nel centro bocca. Buona la Pai finale. Migliore al naso che in bocca, ma un grande prodotto. Il mio TopWine di tutta la batteria.

89/90



6) Fiano d’ Avellino Docg -1997-Villa Diamante-

colore oro intenso; al naso note terziarie, evolute ed intense; in bocca è giustamente caldo, basso di acidità, evoluto,maturo, caldo nel centro bocca ed abbastanza equilibrato.

84



7) Fiano d’ Avellino Docg -2004 -Villa Diamante-

bel paglierino carico, invitante; maturo al naso, ma ancora pimpante sorretto da una bella freschezza; in bocca è caldo, con una buona spalla acida in controbilanciatura; chiude con una Pai medio-lunga.

85



8) Fiano d’ Avellino -1999 -Pietracupa-

paglierino di media intensità, naso intenso di qualità medio/alta; in bocca ci regala il meglio : è pieno, calco, con un bel equilibrio: gradevole e con una Pai lunga, che ci ha fatto salivare a lungo. Bella mineralità con piccole note piacevoli, che sembravano di rifermentazione, mentre da queste parti bisogna stare molto attenti a non confonderle, in quanto molto spesso sono proprio i terreni a conferire queste peculiarità, ma questo aspetto lo approfondirò in un altro articolo “ ad hoc “ su un’altra tipologia della zona.

86/87



9) Fiano d’ Avellino Docg- Vadiaperti- 2005-

paglierino in bella tonalità; naso piacevole, fresco, con una buona vivacità; in bocca leggeri residui di fermentazione ( ?? per quanto scritto sopra ), pimpante, minerale, con una buona bevibilità ed una Pai medio/lunga.

88



E’ seguito un interessante convegno sul Fiano e sulle caratteristiche geologiche del territorio di Montefredane, e tra le altre, molto interessante la relazione tecnica del consulente enologico o winemaker Vincenzo Mercurio, che ci ha spiegato come tra i 240 ed i 350 metri di altezza slm, abbiamo terreni di natura subacida, mentre tra i 350 ed i 650 ritroviamo il vertisol/argilla con un Ph neutro, e terreni subalcalini, dove le piante hanno dimostrato una minor vigoria.

Inutile aggiungere che i migliori cru li ritroviamo anche qui, sempre in cima alle colline, dove i grappoli sono più ventilati e meglio baciati dal sole. Qui si formano gli aromi glicosilati, che sono quelli che conferiscono ai vini le note “agrumate“ molto piacevoli a mio avviso, inoltre è presente in Campania, ed in modo specifico in queste zone, l’ Igmimbrite campana, che è una roccia vulcanica ricca di potassio, che è quella che conferisce ai vini le note di : pietra focaia, grafite, leggera affumicatura, ed aggiungerei note di zolfo ed idrocarburi, proprio come nei migliori Riesling.

Per concludere devo scrivervi, cari amici lettori, che ho riscontrato almeno tre note comuni a quasi tutti questi vini: una leggera nota tannica, proprio come nei rossi più leggeri, una bella mineralità spiccata in evidenza, ed infine questa nota affumicata che ho associato ad una bella nocciola tostata.

Vini che non temono il passare degli anni, ma che invece migliorano continuamente e ci donano il meglio dopo 4/5 anni dalla vendemmia, per chi

avesse la pazienza di aspettarli.

Voglio segnalare la bella iniziativa “dei magnifici tre” produttori Sabino, Antoine e Raffaele, che alla fine della mattinata alla presenza delle autorità, hanno imbottigliato due jeroboam (capacità da 3 litri, ndr) con l'etichetta che indica semplicemente "Fiano di Montefredane", miscelando tre bottiglie ciascuno della stessa annata (2006): una rimarrà presso la sede municipio locale mentre l'altra verrà aperta l'anno prossimo, cogliendo così l'occasione per dare appuntamento a tutti i presenti per ritrovarsi a Montefredane, farò il possibile per esserci.

La manifestazione si è conclusa con un ottimo buffet, magistralmente preparato dal Bar tavola Calda di Montefredane SAMASE , via Arcella 90, dove ancora ho in mente le magnifiche ricottine appena preparate per l’occasione (nella foto alla sezione news ho riportato il menù)

Alla nostra salute con i magnifici Fiano d’ Avellino Cru di Montefredane.

 
Roberto Gatti
sommelier degustatore
Codigoro (Ferrara)
Email: gatti-roberto@libero.it
Winetaste.it - contact@winetaste.it
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