10.07.2001 | Cultura e Tradizioni

Li conquisteremo con i tortelli e scopriremo il sushi

Hiroshy (Domenico) Oura _ diete agonistiche permettendo _ tanto per cominciare gli farebbe fare un bel tour tra un piatto di tortelli, uno di culatello e un bicchiere di lambrusco («Se dovessi fargli scoprire questa terra, partirei dalle ricchezze dei suoi piatti.

Il resto verrebbe da sé»). Altri, invece, aspettano il campione d'Italia giapponese oltre la soglia di un ristorante. Poco importa che camerieri e cuoco siano cinesi: il ristorante si chiama «Tokyo» e, accanto alla cucina mandarina, offre specialità del Sol levante. «Lo chef _ spiega Xingjun Chen, titolare del ristorante cino-nipponico di via Del Bono _ ha lavorato a lungo in Giappone. E' lì, sul posto, che ha imparato a cucinare i piatti di quel Paese. E noi li offriamo insieme con quelli cinesi. Anzi, ci siamo chiamati Tokyo proprio per distinguerci dai tanti altri ristoranti aperti da connazionali». Sembrerebbe _ ma il panorama è tutt'altro che immobile e una new entry può essere sfuggita _ l'unico ristorante a Parma nel quale si possono gustare certi piatti. «Il maki _ ricorda Chen _ che è pesce, granchio e verdura, il sushi, che è riso e pesce crudo, e il sashimi, solo pesce crudo». E i parmigiani apprezzano? «Molto, anche se non tutti conoscono questi piatti, finora più noti in città come Milano. Ci farebbe piacere che Nakata gustasse da noi le specialità della sua terra». A questo punto, viene da chiedersi come andrà a finire la partita della cucina globale. Se sia più facile che tortelli e culatello conquistino Nakata e i suoi connazionali che si siederanno ai deschi parmigiani (con un effetto anche sulle esportazioni). O che i nipotini di Maria Luigia si convertano al pesce crudo. Il pronostico è da tripla.

(FONTE:GAZZETTADIPARMA)

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