09.03.2010 | Normative Inserisci una news

Due Risposte a Dario Bressanini

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Premetto che qui non voglio asserire tesi nè anti-ogm, nè pro-ogm, ma solo evidenziare una certa contraddizione emersa dal confronto Bressanini-Petrini.



Dario Bressanini, con il suo blog, è un personaggio conosciuto, nel mondo della controinformazione scientifica.


Ricercatore presso l'Università dell'Insubria, a Como, Bressanini ha scritto un libro, Ogm tra leggende e realtà.
Ora, poichè è legittimo fare pubblicità al proprio libro (quindi con un certo conflitto di interessi che invece in passato ha negato) non mi pare sia etico il farlo rinnegando quanto da lui stesso affermato in un precedente video, in cui ci spiega come la ricerca scientifica ci dia un giorno una spiegazione, un giorno un’altra, a seconda di come tira il vento (e a seconda degli animali che si usano per gli esperimenti, come da lui stesso dichiarato nel video).
E a seconda dei risultati, aggiungo io, che si vogliono ottenere per garantirsi le necessarie autorizzazioni.

Così sorge spontanea la domanda: ma, se le cose stanno così, perchè mai oggi dovremo prendere per oro colato quanto afferma Bressanini sugli ogm, visto che lo stesso ricercatore ci erudisce sul fatto che quell’oro domani potrebbe diventare argento, se non piombo, o ferro, o veleno?
Forse perchè lui deve vendere e noi dobbiamo comprare il suo libro?

Così, con questi pensieri per la testa, leggendo un post del suo blog in cui rispondeva ad alcune riflessioni sugli Ogm di Carlo Petrini, di SlowFood, alla fine della lettura, non ci ho visto più, ed ho iniziato, nel mio stile (certo non british style (come molti di voi sanno) a commentare quel post chiedendo lumi su come mai in passato dichiarava l'inattendibilità dei dati ottenuti dalla ricerca sugli animali ed oggi invece quegli stessi dati diventano, tutto a un tratto, fonte di verità suprema

Apriti cielo!

Una schiera di seguaci del "guru" (tranne una tutti gli altri anonimi) hanno fatto quadrato: chi provocando apertamente per tentare di portarmi in una inutile e fuorviante diatriba dialettica chi, i peggiori e i più in malafede, spostando l'argomento vivisezione-ogm su vivisezione-cosmetici e altri settori di ricerca.

Bressanini, per parte sua, dapprima si è trincerato verso il mio modo provocatorio di intervenire nel blog (che peraltro è vero: se devo affermare una cosa non ci giro intorno in pantofole) per poi continuare ripetutamente ad essere evasivo, a spostare l'argomento su altri ambiti di ricerca (come la saccarina) per tentare goffamente di sostenere che la ricerca sugli animali è "genericamente" necessaria.
Senza però mai chiarire, una volta per tutte, se le ricerche sulle quali lui si è basato per criticare Carlo Petrini fossero attendibili, non attendibili o almeno discutibili.

Le sue repliche erano sempre le stesse: "tu non puoi capire", "sei un animalista" "accecato dalla sua fede", etc, senza scendere nel dettaglio della mia domanda. Alla fine però, messo alle strette, risponde così:

"La scienza cerca solo, umilmente, nell’incertezza dei risultati (in ogni campo) di dare la risposta più plausibile con i dati raccolti sino a quel momento.
E se gli esperimenti sugli animali (in qualsiasi campo) non sono un sostituto al 100% dell’ipotetica ma ovviamente inaccettabile sperimentazione umana, figuriamoci le colture cellulari e tissutali di laboratorio, e tutto il resto dei presunti metodi che potrebbero sostituire gli esperimenti sugli animali.

Ad esempio dei test sui ratti hanno riscontrato che la saccarina causava il cancro alla vescica. Questo risultato però non si estende agli uomini perché ULTERIORI studi hanno stabilito che, con tutta probabilità, il meccanismo che causa il cancro nei ratti, con la saccarina, non avviene nell’uomo.
I test sui roditori servono anche per “scremare”, perchè se è vero che non tutte le sostanze tossiche per i ratti lo sono per l’uomo, è anche vero che il 100% delle sostanze sinora studiate cancerogene per l’uomo lo sono anche per i ratti".


Insomma, come potete leggere, da una parte Bressanini sostiene che i metodi alternativi alla vivisezione sono una sciocchezza, dall'altra cambia ancora una volta discorso parlando di saccarina anzichè di ogm.
Così, ritengo che gli si possano dare due risposte, parafrasando il suo post su Carlo Petrini (visto che nella sua risposta non si è sbottonato di più non posso fargliene dieci, come avrei voluto):


DUE RISPOSTE A DARIO BRESSANINI E UNA ALL'ANONIMA BIOTECNOLOGA (LOLA)

FALSO: Bressanini: "il 100% delle sostanze sinora studiate cancerogene per l’uomo lo sono anche per i ratti"

VERO: La sperimentazione animale ha comportato, e continua a farlo, grandi errori e ritardi nella scienza, ne sono una testimonianza le 225′000 morti all’anno negli U.S.A. per cause avverse ai farmaci, morti silenziose di cui nessuno parla, o del dato allarmante che il 90% dei farmaci non supera le prove cliniche; con un ingente spreco di fondi e menti che lavorano per produrre dati inutilizzabili.
Moltissimi sono gli esempi che dimostrano come la sperimentazione animale sia una pratica obsoleta e fuorviante.
“Esperimenti su roditori per predire agenti cancerogeni, con un tasso negativo che si avvicina ai due terzi, possono potenzialmente causare una vasta esposizione ad elementi cancerogeni negli esseri umani.”
Come nel caso del superfarmaco Vioxx, che non aveva avuto reazioni negative sugli animali, ma che si è rivelato potenzialmente letale per l’uomo. Il Vioxx ha causato 139.000 morti.
“I risultati dei test sugli animali non sono trasferibili tra le specie, perciò non possono garantire prodotti sicuri per l’uomo”, asseriscono Herbert Gundersheimer, M.D., Aysha Z. Akhtar, M.D. e M.P.H., Robert Mendelsohn, M.D

Altre numerose testimonianze del fallimento della sperimentazione animale nella lettera di Michela Kuan - Lav.

FALSO: Bressanini: "se gli esperimenti sugli animali (in qualsiasi campo) non sono un sostituto al 100% dell’ipotetica ma ovviamente inaccettabile sperimentazione umana, figuriamoci le colture cellulari e tissutali di laboratorio, e tutto il resto dei presunti metodi che potrebbero sostituire gli esperimenti sugli animali"

VERO: "Ogni specie animale è biologicamente, fisiologicamente, geneticamente, anatomicamente molto diversa dalle altre e le estrapolazioni dei dati tra una specie e l'altra sono impossibili.
I veri progressi della medicina si sono sempre avuti grazie a osservazioni cliniche, a studi epidemiologici, a innovazioni tecnologiche (quali l'invenzione del microscopio, dei moderni strumenti di diagnosi, ecc.).
Thomas Hartung del REACH (il regolamento europeo sulla valutazione delle sostanze chimiche, ovvero la Bibbia di tutte le ricerche) durante il “VII Congresso mondiale sui metodi alternativi e l’uso di animali nelle scienze biomediche” avvenuto lo scorso ottobre a Roma afferma: “Come tossicologo dichiaro che non vi e’ alternativa a REACH, ma allo stesso tempo che non vi può essere REACH senza metodi alternativi”.

Il convegno ha poi sancito il “cambiamento epocale” riguardante il futuro della tossicologia, in cui le prove su animali verranno sostituite principalmente da metodi in vitro.
In quella sede è stato finalmente dichiarato che la sostituzione della sperimentazione animale con metodi alternativi non è solo indispensabile per ragioni contingenti (tempi e costi della ricerca tossicologica), ma anche per ragioni strettamente scientifiche.

Le critiche al modello animale, in quanto scarsamente predittivo, portano a un futuro della tossicologia incentrato sullo studio delle cellule umane.
Durante i lavoro del convegno si è spiegato che negli Stati Uniti sta infatti già avvenendo questo cambiamento. Grazie alle istituzioni più autorevoli del continente, il passaggio dai test su animali alla tossicologia dei nuovi metodi, si sta attuando dall’alto e con ben maggiore impatto sulla pratica di laboratorio, grazie al NRC, all’EPA, al NIEHS, ecc., che hanno dato vita ad un piano quinquennale di ricerca tossicologica cellulare. Usa ed europa hanno così istituito un nuovo “Gruppo di ricerca transatlantico per la tossicologia”.

FALSO: Biologa anonima Lola: La validità dell'uso di topi e ratti nella ricerca è data dal fatto che il topo condivide con noi il 90% del DNA, il ratto il 92% del DNA. Con tutti i pathway metabolici del caso."

VERO: “Persino le più impercettibili diversità fisiologiche tra esseri umani e animali possono manifestarsi come profonde differenze nella fisiologia delle malattie e nel loro trattamento efficace e sicuro.
Ad esempio, esistono numerose differenze nella fisiologia del cordone spinale, come nella reazione alle ferite tra specie diverse e perfino tra ceppi diversi della stessa specie.
E’ probabile che tali differenze abbiano contribuito, solo per fare un sempio, ai ripetuti fallimenti nella terapia per il cordone spinale, nonostante gli stessi si fossero rivelati sicuri ed efficaci sugli animali.”
Esistono differenze microscopiche dei processi metabolici e anche differenze macroscopiche fra uomini e animali.
Alcune delle differenze macroscopiche più famose sono: a differenza dell'uomo, i roditori non sono in grado di vomitare le tossine [1]; l'uomo può accumulare agenti nocivi dal naso e dalla bocca mentre i roditori respirano solo dal naso [1]; ratti, topi e criceti sintetizzano la Vitamina C all'interno del loro corpo ottenendo così naturalmente un potente agente anticancerogeno mentre l'uomo non è in grado di farlo [2]; i ratti hanno una elevata capacità enzimatica di non accumulare massa grassa (che in loro si accumula nel fegato) a differenza dell'uomo nel quale si accumula nelle arterie, diventando una potenziale causa di patologie [2]; i ratti vivono solo 2-3 anni; un'altra differenza è che i ratti femmina hanno una salute migliore se possono continuamente restare gravide [1]; inoltre è diverso l'assorbimento del ferro nelle diverse specie [3].

Citando alcune delle sostanze chimiche più famose, il benzolo e l'arsenico, cancerogeni per l'uomo, non lo sono per i roditori che vengono normalmente utilizzati per questo tipo di test [2].
Allo stesso modo, la naftilamina, cancerogena per la vescica urinaria umana, non provoca nessun tipo di cancro nel topo [2].
Una ricerca, partita dall'Università di Manitoba, a Winnipeg [4] ha messo in evidenza che molti antistaminici e alcuni antidepressivi (fluoxetina, amitriptilina, ecc...) provocano il cancro ai topi. Aysha Z. Akhtar, M.D. e M.P.H., Robert Mendelsohn, M.D

Per concludere vorrei dire a Bressanini e seguaci che le considerazioni esposte nel post "Dieci risposte a Carlo Petrini", sono basate su dati almeno quantomeno discutibili e che se ancora trovano consenso e solo per la sua visibiltà mediatica, non certo per lo spessore dei contenuti che porta.

Altrimenti non si spiega perchè anzichè scrivere una trattazione romanzata dell’argomento non ha scritto una trattazione da pubblicare sulle più autorevoli riviste scientifiche".

Il post con tutto il tread di commenti lo trovate qui, è un pò lungo ma se avete tempo ...

[1] Fano, A. (1997) Lethal Laws. Ed. Zed Books Ltd
[2] Croce P. (2000) Vivisezione o scienza. Calderini Edagricole
[3] Reddy M. B., Cook J. D. (1991) Assessment of Dietary Determinants of Nonheme-lron Absorption in Humans and Rats. American Yournal of Clinical Nutrition, 54, 723-8
[4] Anon. (1995) Teknos, marzo 1995

PS - OGGI 9/3/2010 Bressanini, resosi conto di quanto si sia compromesso con le sue reticenze e omissioni, sotto il mio incalzare, decide di censurarmi.

Questa è a mia risposta (che però non riesco a postare in quanto incensurato)

@Bressanini

Se in questi link, che lei considera fuffa, sui quali ho basato le osservazioni alle quali lei non è in grado di controbattere, esattamente come quegli anti-ogm che lei mette in discussione, vuol dire solo che lei in questo post punta il dito verso se stesso, che ha paura del confronto e che fa l'unica cosa che può fare chi vuole difendere contro ogni logica le proprie posizioni e affermazioni, contraddicendo se stesso e la scienza in nome della quale sostiene di battersi: la censura.

http://www.equivita.it/Nuovi_traguardi.htm
http://www.icare-worldwide.org/about/index_it.html
http://www.agireora.org/
http://www.mediciinternazionali.org/


Concludo dicendovi che non sono qui a cercare la vs. solidarietà (anche perchè so che molti di voi sono pro-Bressanini) ma che ho voluto portarvi un piccolo ma eloquente,esempio di come per portare l'acqua al proprio mulino si sia disposti a mettersi sotto le scarpe anche i fondamenti della ricerca scientifica.

Saluti
Pierpaolo Paradisi


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