04.03.2010 | Normative Inserisci una news

Vivisezione per scopi alimentari: BASTA!!!

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Uno dei settori scientifici in cui gli animali vengono maggiormente torturati per la ricerca è quello alimentare: additivi alimentari, insetticidi e veleni vari usati in agricoltura prima di essere immessi in commercio vengono sperimentati sugli animali, il tutto senza nessuna reale utilità scientifica in quanto l'uomo e l'animale hanno risposte diverse a queste sostanze.

L'agroalimentare naturalmente è solo uno dei settori d'impiego della vivisezione, gli altri riguardano le ricerche sui cosmetici, sui prodotti industriali, sulla cancrogenesi, sulle armi, etc.
Ma in questo SN ci occupiamo prevalentemente di enogastronomia ed è per questo ultimo aspetto, la sicurezza alimentare, umana e animale, che migliaia di animali vengono ogni anno torturati in maniera orribile.

In varie università italiane (ma naturalmente anche all'estero) questa prassi, nonostante tutte le indicazioni che arrivano da parte delle più svariate istituzioni nazionali ed europee, non solo non accenna a diminuire, ma addirittura ha subito un incremento del 40% negll'ultimo anno.
Questo grazie anche ad alcune istituzioni che nell'immaginario collettivo dovrebbero essere aiutate ma che, in realtà, sono fortemente responsabili di questa vergogna: Telethon in primis, e poi Anlaids, Airc, Trenta ore per la vita, etc.

Recentemente è stato chiuso il sito laboratoricriminali.net che conteneva le scansioni di protocolli originali di esperimenti condotti illegalmente (ma autorizzati dal ministero della salute) da: Sigma Tau, Universita' Cattolica del Sacro Cuore, Regina Elena, RBM, IRBM, e varie università italiane, oltre ai nomi, cognomi e indirizzi dei vivisettori responsabili.

Il Prof. Rizzolatti, Ordinario di Fisiologia Umana all'Università di Parma, è un grande sostenitore di questa pratica e qui sotto sono riportati solo alcuni degli esperimenti che vengono effettuati nei laboratori:

- 15.000 animali ustionati a morte per dimostrare statisticamente gli effetti, già noti, di un estratto epatico;
- cucitura tra loro di numerosi animali (per studi sull'uremia) attraverso la pelle. Poiché la pelle si strappava, venivano in seguito cuciti per i muscoli della pancia, talvolta riuscendo ugualmente a separarsi lacerando così i tessuti con fuoriuscita degli intestini;
- centinaia di scimmie completamente immobilizzate per mesi e mesi (talvolta anche per anni) dagli apparecchi di contenzione, e fatte impazzire per mezzo di brutali scariche elettriche sino al manifestarsi dei sintomi dell'epilessia (convulsioni, schiuma alla bocca etc.);
- 14 gatti spellati vivi per sapere se, in questo caso, una somministrazione di adrenalina avrebbe potuto evitare l'abbassamento della temperatura corporea;
- per verificare se il taglio del nervo simpatico costituisce una protezione contro il congelamento, a 10 cani vennero prima recisi i nervi delle cosce e poi congelate le zampe: ad alcuni, le zampe rimasero deformate, ad altri si staccarono, i rimanenti morirono in una lenta agonia;
- 130 giorni di schiaffi, scossoni, compressioni della coda (con l'uso di una morsa) a un gatto per studiarne le manifestazioni d'angoscia. Prima di morire, la vittima riuscì a sopportare ancora molte scariche elettriche su ciò che rimaneva della coda martoriata.
Allo stesso fine, altri ricercatori usarono pavimenti arroventati e spilloni sotto le zampe.

Molti affermano che "la vivisezione non esiste più".
O non sanno di cosa parlano, o sono in malafede.

Oggi la vivisezione è molto peggio che in passato. E' chiamata "sperimentazione animale" o "ricerca in vivo", ma rimane, secondo la definzione del dizionario, "vivisezione".
La quale è per estensione "qualunque tipo di sperimentazione effettuata su animali di laboratorio che induca alterazioni a livello anatomico o funzionale, come l'esposizione a radiazioni, l'inoculazione di sostanze chimiche, di gas, ecc."

E' questo che milioni di animali ogni anno, nel mondo, subiscono nei laboratori: avvelenamenti con sostanze chimiche, farmaci e cosmetici compresi, induzione di malattie di ogni genere (cancro, sclerosi multipla, varie imitazioni dell'AIDS, malattie cardiovascolari, ecc.), esperimenti al cervello, esperimenti sul dolore, e molto altro.
Spesso si provvede al taglio delle corde vocali, per eliminare una fonte di "disturbo" per i ricercatori.

E tutto questo, senza alcuna necessità e senza alcuna utilità per l'uomo.
I vivisettori chiedono "Preferisci salvare un topo o un bambino?", per colpire l'emotività delle persone che non sanno cosa sia la sperimentazione animale e quanto sia inutile.
Ma la vivisezione, ammazza il topo e fa diventare una cavia te e tuo figlio, questa è la realtà dei fatti, come spesso è stato dimostrato, perchè quello che è tollerato dagli animali spesso non lo è per l'uomo, e viceversa.

Oggi è possibile effettuare ricerche molto più attendibili senza l'impiego di animali: in vitro, su tessuti umani, su colture cellulari, etc.
In Italia ci sono 551 laboratori autorizzati ad effettuare questi esperimenti e si stima che siano circa 900 mila gli animali che ogni anno vengono sottoposti a quste atroci sofferenze.

Se non conosci l'argomento e vuoi approfondirlo anche su base scientifica puoi cliccare sui link di questo capoverso.

Ferma questa inutile crudeltà: aderisci anche tu alla Lega Antivivisezione.

Pierpaolo Paradisi

 


Tag: vivisezione


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