03.05.2010 | Vino e dintorni Inserisci una news

Oltrepò Pavese : a torto è ancora considerato la cenerentola d' Italia...!!

Invia un commento

Quando si trovano dei vini, come questo di cui Vi stò scrivendo oggi, la domanda sorge spontanea ed è viscerale : ma è giusto allo stato attuale dell’arte, considerare ancora la zona vitivinicola dell’ Oltrepò pavese come una Cenerentola d’ Italia ?

 

 

 

 

OLTREPO’ PAVESE : A TORTO E’ ANCORA CONSIDERATA LA CENERENTOLA D’ITALIA ??

 

Quando si trovano dei vini, come questo di cui Vi stò scrivendo oggi, la domanda sorge spontanea ed è viscerale : ma è giusto allo stato attuale dell’arte, considerare ancora la zona vitivinicola dell’ Oltrepò pavese come una Cenerentola d’ Italia ? La mia risposta è assolutamente NO e poi NO , ma non da oggi, in Oltrepò Pavese vi sono ottimi produttori ed ottimi vini sia nella tipologia spumanti MC ( metodo classico o della rifermentazione in bottiglia ) , sia nelle versione dei vini bianchi fermi ( su tutti il Riesling Italico e Renano che qui offrono grandi performance ), che nelle versioni rosse : frizzanti e ferme.

Questo di oggi è un vino prodotto da un viticoltore, nel senso piu’ vero e corrispondente del termine, che ho conosciuti alcuni anni fa al Vinitaly, che porta il nome di :

 

 

 

Albani Viticoltori

Strada San Biagio, 46 –

27045 Casteggio - Italy

Tel +39 0383 83622 - Fax +39 0383 803294

email info@vinialbani.it

Internet : http://www.vinialbani.it

 

 

 

Per le notizie aziendali Vi rimando direttamente al sito aziendale    

 

 

 

 

 

 

 

 

Mi preme sottolineare il fatto che questo vino, è stato vinificato praticamente senza l’uso della SO2-anidride solforosa, o con quantità bassissime, e si è mantenuto nella mia cantina piu’ che normale in fatto di umidità e temperatura in questo modo egregio.

Questo dimostra, se ve ne fosse bisogno,  che se le uve di partenza sono sane e mature al punto giusto, la SO2 diventa di secondaria importanza, mentre purtroppo viene aggiunta troppo spesso in quantità elevate per rimediare agli errori, agli inconvenienti in vigna e cantina : troppo facile scaricare sui consumatori le inadempienze, incompetenze ed a volte superficialità di troppi viticoltori/vinificatori.

 

A tal proposito cosi’ scrive il bravo produttore goriziano Radikon :

 

“Gli effetti sulla salute

 

Tossico per inalazione, corrosivo e irritante per le vie respiratorie e il tubo digerente, può provocare alterazioni nel metabolismo di alcuni amminoacidi e della vitamina B1. In particolare il principale effetto negativo dell’anidride solforosa, in individui non affetti da ipersensibilità, è connessa all’azione degradativa a carico della vitamina B1 (tiamina), la cui carenza nell’uomo può provocare significative alterazioni a carico del metabolismo degli zuccheri (diabete).

 

Già nel 1973 sono state evidenziate reazioni allergiche ai solfiti; esse si manifestano per assunzioni di dosi molto basse (dell’ordine del milligrammo) e riguardano principalmente i soggetti asmatici (dal 4 al 10 % degli individui). (Ribereau-Gayon)

 

“Nei soggetti sensibili ai solfiti si possono scatenare asma, difficoltà respiratoria, fiato corto, respiro affannoso e tosse. Tali soggetti devono limitarne il più possibile l’ingestione perché le conseguenze di una ingestione eccessiva possono essere particolarmente gravi e in alcuni casi fatali. Da qui le varie organizzazioni di controllo in testa la FDA (Food and Drugs Amministation - USA) hanno stabilito che gli alimenti (tra cui il vino) aventi un contenuto di solfiti superiore alla soglia di 10 mg/kg o litro devono riportarne il superamento in etichetta.” (Antonio Posocco).

 

L’OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità) ha stabilito, dopo accurati studi, la DGA (Dose Giornaliera Ammissibile) a 0,7 mg di SO2 giornalieri per kg di peso corporeo.

 

Tenuto conto della DGA la dose accettabile per l’uomo è compresa tra 42 e 56 mg per giorno in funzione del peso corporeo, compreso tra 60 e 80 kg. Attraverso il consumo di mezza bottiglia al giorno (375 ml) sarebbe possibile assumere una superiore quantità di SO2. Se il tenore di SO2 totale è al livello massimo autorizzato dalla UE, 160 mg/l per i vini rossi e 210 mg/l per i vini bianchi, la quantità di SO2 assunta con metà bottiglia è pari a 60 mg per i primi e 79 mg per i secondi.” (Ribereau-Gayon) Per quanto riguarda alcuni vini speciali, passiti e botritizzati (che possono contenere fino a 400 mg/l) la dose assunta con mezza bottiglia è addirittura di 150 mg di solforosa (pari a 2,5 mg/kg per una persona di 60 kg e 1,87 mg/kg per una persona di 80 kg).

 

“La conversione dei solfiti in solfati avviene durante il passaggio attraverso l’apparato digerente. Nello stomaco, dove il pH (la forza acida) è molto basso in fase di digestione, l’ossidazione è molto lenta, mentre risulta assai più rapida nell’intestino e nel sangue (pH subalcalino). L’irritazione gastrica dipende dal fatto che i solfiti, a reazione decisamente acida, liberano anidride solforosa, che provoca una sensazione dolorosa accompagnata a vomito se la dose di anidride solforosa ingerita supera i 3,5 mg/kg di peso (avvelenamento acuto). La trasformazione dei solfiti in solfati avviene grazie all’intermediazione di una emoproteina (solfito-ossidasi) che contiene molibdneno, abbondante soprattutto nel fegato e nei reni. La sensazione del famoso cerchio alla testa che si può verificare dopo ingestione di una dose significativa di anidride solforosa sembrerebbe proprio legata all’azione di questa emoproteina che impiegando sia pure in quantità limitate l’ossigeno nella formazione di solfati, delimiterebbe l’afflusso al cervello, che reagisce con la nota sintomatologia dolorosa.” (Antonio Posocco). “

 

L’ articolo completo è consultabile al link :

http://www.radikon.it/notizie/anidride-solforosa-e-solfiti-sono-proprio-necessari

e lo consiglio fortemente a quei pochi incoscienti e/o insensati che sostengono, per il puro gusto di contraddire e/o tentare di assurgere ad esperti ( ma tali non sono e mai lo saranno con quella chiusura mentale che li contraddistingue ed è propria dei mediocri, nel senso piu’ alto del termine ), che la SO2 non provocherebbe danni ed effetti collaterali !

 

 

 

SCHEDA TECNICA

Oltrepò Pavese Rosso Riserva DOC V.Q.P.R.D.

 

Rosso rubino profondo.

Speziato, fruttato, balsamico.

Armonico, di gran corpo, con una elevata persistenza gusto-olfattiva.

Servire a 18-20°C in bicchieri a calice ampio.

Uve

Barbera 65%, croatina + pinot nero + uva rara + vespolina 35%.

Uve di vecchie vigne raccolte in leggera sovramaturazione.

Vinificazione

Tradizionale, con fermentazione alcolica molto prolungata in piccole vasche di acciaio e in botti da 10 hl a 50 hl; la fermentazione malolattica si svolge prima dell'inverno.

Vigne e vitigni sono vinificati a sé stanti per rispettare le loro peculiarità.

 

Maturazione e affinamento

Le singole partite maturano per almeno un anno in botti di rovere da 9 hl a 25 hl, e in barili da 225 l e 300 l; le partite prescelte vengono assemblate e il vino ottenuto conclude la maturazione in botti grandi. Segue un affinamento in bottiglia per circa 18 mesi.

 

Produzione annua in bottiglie

6.500 - 10.000

 

Messa in vendita

A quattro-cinque anni dalla vendemmia.

 

Vita in bottiglia

Almeno quindici anni conservando le bottiglie in ambiente fresco e buio.

 

 

 

Vendemmie in vendita

 

2003

 

 

 

Alcol
Acidità totale
Zuccheri residui
pH
Estratto dedotti zuccheri
Polifenoli totali
SO2 Totale
SO2 Libera

15,97 % vol
6,24 g%
0,38 g%
3,34
27,7 g/l
2,99 g/l
31,7 mg/l
8,2 mg/l

 

 

NOTE DI DEGUSTAZIONE DI WINETASTE

 

VIGNA DELLA CASONA 1996

Grande questo vino , pur con i suoi 14 anni sulle spalle :

rosso granato in tonalità scura, con leggeri accenni aranciati sull’unghia ; al naso è complesso, con profumi in fase di “ terziarizzazione “ , dove si colgono in sequenza : tabacco, cuoio, cannella e pepe; in bocca è molto gradevole, giustamente caldo nel centro bocca, perfetta corrispondenza naso/bocca, tannini presenti bene integrati, spalla acida ancora viva e presente, che ci lascia preventivare una durata ancora superiore a questi 14 anni. L’ aspetto che piu’ a colpito i partecipanti alla degustazione è stata la grande persistenza finale : da qui all’eternità.

Con uso di scheda Assoenologi si è posizionato su una media intorno ai 90/92 punti.

Un grande vino espressione delle potenzialità, tutte ancora da scoprire ed apprezzare, dell’ Oltrepò pavese, terra di grandi vini bianchi quali Riesling e Spumanti MC, ma anche grandi vini rossi, questo ne è un autorevole testimone.

Chapeau !!

Roberto Gatti

 


Tag: winetaste, gatti, Oltrepò Pavese, albani, vigna della casona


px
px
px
px
px
px
px
Web agencyneikos
Entra in MyVinit Chiudi
Email
Password
Mantieni aperta la connessione.
Non sei ancora registrato?