Campania
- Prodotti Dop e Igp
DOC - DPCM 10/05/93
DOP - REG. CEE nr. 1107 del 12/06/96
CENNI STORICI
Il nome Mozzarella deriva quasi certamente dalla tecnica originaria di
formatura della pasta filata, mozzata tra indice e pollice.
AREA DI PRODUZIONE
Intero territorio delle provincie di Salerno e Caserta, parte delle
provincie di Napoli, Benevento, Latina, Frosinone e Roma.
CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
Formaggio fresco a pasta filata, leggermente elastica. Ha un colore bianco
porcellanato, crosta sottilissima, liscia, non viscida nè scagliata,
sapore delicato; al taglio presenta fuoriuscita di una lieve sierosità
biancastra, grassa, dal profumo di fermenti lattici. Oltre alle forme
tondeggianti, ci sono altre forme tipiche quali: bocconi, trecce, praline,
ciliegine e nodini. Ogni confezione immessa al consumo deve riportare il
marchio del consorzio di tutela a garanzia della sua autenticità, tipicità
e provenienza geografica.
TECNICHE DI PRODUZIONE
La sua peculiarità consiste nella tecnologia di preparazione classica:
viene prodotta con latte intero proveniente da bufale di razza
mediterranea iscritte nell’apposita anagrafe e allevate secondo gli usi
locali. Per la coagulazione vengono utilizzati solo fermenti lattici
naturali provenienti da precedenti lavorazioni di latte di bufala. La
rottura della cagliata continua fino ad ottenere granuli grossi come una
noce. Dopo di che la cagliata deve essere messa sotto siero per la
maturazione per un tempo variabile oscillante intorno alle 5 ore. Dopo la
filatura la mozzarella può anche essere affumicata, ma solo con
procedimenti naturali e tradizionali; in tal caso però la denominazione di
origine deve essere seguita dal termine “affumicata”.
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