13.06.2005 | Vino e dintorni

Nasce CA.BE.VER la piu' grande Cantina Sociale d'Italia

Nasce la “CA.BE.VER” letteralmente Cantina Berico Veronese risultato della fusione tra la le Cantine dei Colli Berici e la Cantina di San Bonifacio. Il via libera viene dall’Assemblea dei Soci della Cantina dei Colli Berici con sede a Lonigo che ha posto il sigillo approvando ,così come era avvenuto alcune settimane fa per i soci della Cantina di San Bonifacio, l’aggregazione tra le due cantine sociali.

Operazione non nuova ai vertici delle Cantine dei Colli Berici che già nel 1989 operavano una prima fusione tra cantine sociali con la Cantina di Barbarano Vicentino e successivamente nel 1999 con l’acquisto della quota di maggioranza della Società Cielo SPA di Montorso Vicentino aumentando la propria presenza sul mercato della vendita di bottiglie e brick in seno alla grande distribuzione che attualmente vede la “Cielo e Terra” occupare il quarto posto a livello nazionale della GDO.

Numeri assolutamente importanti quelli della nuova cooperativa del settore vitivinicolo, tali da portarla ad essere la più grande Cantina sociale d’Italia. (Cooperativa di primo grado). Parliamo di 2.200 soci produttori , 5 stabilimenti di cui 4 di vinificazione ed uno di imbottigliamento,di oltre 4000 ettari di vigneto per una produzione di 900.000 quintali di uve lavorate ed una capacità di incantinamento pari ad un 1.200.000 ettolitri di vino. Tre le DOC che verranno imbottigliate suddivise in percentuale dell’ 85 per cento di DOC ARCOLE, per l’80 per cento DOC VICENZA ed il 70 per cento di DOC COLLI BERICI con una predominanza dei vini bianchi a DOC e IGT pari al 70 per cento rispetto ai rossi che coprono la restante percentuale del 30 per cento.

Il fatturato annuo totale si aggirerà intorno ai 70 milioni di euro, con una produzione annua di oltre 40 milioni di litri di vino imbottigliato e confezionato, mentre è del 30 per cento la quantità di vino che viene esportato. L’organigramma della nuova struttura, presieduta dal Cav. Roberto Muraro prevede tre vicepresidenti nei nomi di Carlo Bressan, Giuseppe Meggiolaro e Giorgio Nicola Nicolin ed un direttore generale, l’enologo Giancarlo Prevarin, oltre ad un centinaio di dipendenti.

Sicuramente il dato più interessante viene da questo aver varcato i confini, dall’immagine di forza e prospettiva economica e commerciale che questo sconfinamento territoriale tra le due province,veronese e vicentina, vuole dare ad impulso di un economia, quale quella del settore vinicolo già molto “globalizzata” oltre ad aver uniformato così un territorio che tutela da eventuali eventi atmosferici proprio perché parte dai piedi dei Colli Euganei sino alle porte di Verona. “Con l’allargamento del mercato europeo da 15 a 25 paesi e la scoperta del vino in altre aree geografiche ,come ad esempio la Cina, il nostro mercato è diventato il mondo.

Noi non delocalizziamo, -sostiene in presidente Muraro- ma investiamo perché crediamo che il territorio vada ben gestito e conservato in base alle potenzialità economiche con un occhio alla ricerca e puntando all’innovazione dei propri vigneti per arrivare ad una riduzione dei costi ed una maggiore qualità derivante in questo caso dalla vigna.”

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Luisanna Peretti
luisannaperetti@tiscali.it

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