14.06.2007 | Prodotti Tipici

Nasce il marchio Ristorante Tipico

Perugia lancia un modello nazionale dedicato alla ristorazione: diciassette i ristoranti che hanno aderito al progetto, sottoscrivendo un disciplinare basato sulla valorizzazione dei prodotti tipici locali attraverso un’offerta di piatti e ricette proprie della tradizione del territorio. E' questo l'esito di un anno intenso di lavoro che è giunto ad individuare l'eccellenza della proposta tipica perugina a tavola.

L’obiettivo è quello che la ristorazione possa riappropriarsi della cultura alimentare e dei sapori antichi diventandone un volano di gusto e di conoscenza; il marchio “Ristorante Tipico” intende dunque identificare un circuito ristorativo d’eccellenza che promuova il territorio e la tradizione gastronomica locale.

“Perugia è una città di cultura e d’arte – dichiara l’assessore al Turismo Ilio Liberati – impegnata nella promozione delle sue eccellenze tra cui spiccano quelle enogastronomiche. Il progetto Ristorante Tipico certificato rappresenta l’impegno a valorizzare iniziative che possano mettere a sistema la filiera turismo-ambiente-cultura. E’ necessario – prosegue Liberati – più impegno anche da parte degli operatori della ristorazione per favorire una sintonia con gli obiettivi qualificanti della città tra cui questo progetto volto alla tutela delle produzioni enogastronomiche locali”.

“Ben vengano iniziative come questa – dichiara Giorgio Mencaroni, presidente della Confcommercio della provincia di Perugia e del Consorzio Umbria Sì - in grado di fissare i parametri della tipicità di un territorio: realizzare una guida del piatto tipico e dei prodotti locali significa vivere un momento di crescita sia culturale che di immagine in cui la ristorazione sarà assoluta protagonista”.

Il disciplinare del “Ristorante Tipico” si basa sulla ricerca dei piatti tipici e tradizionali di Perugia e della Regione Umbria: piatti che siano stabilmente acquisisti nella tradizione culinaria del territorio e che affondino le radici nella tradizione scritta e orale dell’Umbria.

Il menu dei ristoranti che aderiscono al progetto dovrà comprendere, tra la gamma proposta, almeno cinque antipasti, cinque primi piatti, quattro secondi piatti, due contorni, due formaggi e tre dessert presenti nel disciplinare sottoscritto.

I vini dovranno comprendere almeno un’etichetta del vino Igt e Doc esistente nel territorio dove si trova il ristorante e almeno cinque altre etichette tra le tipologie di vini Igt, Doc e Docg della regione. Al fine di promuovere i prodotti regionali, sarà obbligatorio l’utilizzo di prodotti tipici: ne è un esempio il carrello degli oli dove dovrà essere garantita la presenza di prodotti Dop dell'Umbria provenienti da almeno due delle cinque sottozone in cui la Dop è suddivisa.

Nel menu dei ristoranti aderenti dovranno comparire, con una adeguata valorizzazione, i piatti e i vini locali oltre ad indicazioni sull’origine dei prodotti umbri utilizzati e ad un piatto preparato con il cioccolato: elemento fortemente radicato nel patrimonio gastronomico del territorio.

“Questo modello – afferma ancora Liberati – potrebbe essere esportato a livello nazionale e sicuramente lavoreremo affinché in Umbria possa estendersi in modo unitario su tutto il territorio”.

Ai lavori preparatori del progetto, ha partecipato anche il critico enogastronomico Paolo Massobrio che firma Il Golosario, la guida alle 1000 cose buone d'Italia, presentato in anteprima nazionale un anno fa proprio a Perugia.


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Sarah Scaparone
sarah.scaparone@clubpapillon.it

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