23.06.2008 | Vino e dintorni

Nozze bacchiche fra Emilia e Romagna a Monghidoro

Chi ha detto che per andare d’accordo bisogna essere uguali? Conosciamo bene la nostra identità e non avremo paura di confrontarci con gli altriScrivendo Regione Emilia-Romagna tra Emilia e Romagna viene messo un trattino, che potrebbe sembrare un segno di distacco ed invece è come un ponte, un segno di collegamento.

Certo Emiliani e Romagnoli sono assolutamente diversi, come carattere, come abitudini, insomma antropologicamente. Non parliamo poi della gastronomia: elaborata, vorrei dire sinfonica la prima, schietta e volutamente semplice, ma vigorosa l’altra.

Anche dal punto di vista enologico siamo agli opposti e lo si è visto alla manifestazione (organizzata a Monghidoro dall’Associazione di giornalisti “L’Italia del Gusto”) “Forum del Gusto dell'Emilia Romagna”, in cui l’Emilia è stata rappresentata dalla versione DOC del suo più famoso vino: il Lambrusco (o per meglio dire “i” lambruschi, dato che erano rappresentate le tre DOC del Lambrusco Modenese) e per la Romagna dal Burson di Longanesi.

Due tipologie di vini che più diversi di così non si potrebbe, benché siano rossi tutti e due, ma brillante, spumeggiante il primo, profondo, con sfumature purpuree il secondo.

Proprio l’assoluta differenza, non solo cromatica, fra i due vini ha loro consentito di accompagnare in modo ideale tutti gli assaggi del pranzo, incominciando dagli antipasti alle tagliatelle ottimamente abbinate al lambrusco, per finire con i secondi ed i formaggi che richiedevano un vino più strutturato come appunto il Burson.

Si è dunque assistito ad un vero e proprio matrimonio fra i due vini che sembrano simboleggiare le due anime della Regione, e non solo in senso enoico.

Sugli altri importanti aspetti della manifestazione riferirò in altra sede; qui vorrei solo trarre da questa esperienza una riflessione: chi ha detto che per andare d’accordo bisogna essere tutti uguali? Spesso, come in questo caso le differenze servono proprio a completarsi, come, secondo me, capita proprio tra Emiliani e Romagnoli: tanto diversi eppure così complementari.

Dedicato a chi continua a parlare di spezzare la Regione: a forza di suddividere....si finisce nell’individualismo: quello che serve per parlare correttamente di dialogo interculturale è la coscienza della propria personalità ed il rispetto di quelle altrui per quanto diverse; questo vale sia a livello europeo, che a livello regionale, che a livello planetario.

Credete a questo esperimento riuscito di dialogo interenoico;come si sa, in vino veritas!


Gianluigi Pagano

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