30.05.2005 | Cultura e Tradizioni

Nuovo matrimonio tra i Consorzi del Chianti

E’ ufficiale, Chianti Classico e Gallo Nero hanno raggiunto di nuovo l’unione. Dopo 18 anni vissuti da separati in casa, il Consorzio Vino Chianti Classico e quello del Gallo Nero tornano ad essere una sola struttura. Più forte, più compatta e più rappresentativa di tutto il territorio di quanto lo fosse già nel 1987 quando, per motivi di natura tecnico-legislativa, si dovette ricorrere alla divisione tra due organismi: uno, quello del marchio, rivolto alla promozione e al marketing, l’altro con funzione di tutela e vigilanza.

Negli anni la competizione sui mercati è andata crescendo ed il territorio si è progressivamente affermato come una risorsa decisiva delle aree vitivinicole di pregio, tanto da imporsi come elemento centrale nelle strategie del sistema consortile chiantigiano.

L’intento generale di questa operazione è infatti quella di rafforzare le politiche di sviluppo e la struttura organizzativa del territorio, favorendo la concentrazione delle risorse e delle capacità decisionali in un soggetto qualificato e di grande capacità operativa. Già oggi il Chianti è l’area vitivinicola più strutturata d’Europa, con una rete di imprese organizzate in consorzi che si occupano di vino, olio, servizi e con una Fondazione orientata alla valorizzazione culturale ed alla tutela ambientale e paesaggistica.

Attraverso la fusione il fulcro di questa organizzazione sarà d’ora in avanti costituito dal Consorzio Vino Chianti Classico, che svolgerà anche le funzioni di promozione sui mercati internazionali prima di competenza del Consorzio del Gallo Nero.

Le assemblee dei soci dello scorso 6 maggio hanno formalmente sancito la riunificazione ed il Gallo Nero è tornato così ad essere il simbolo di tutto il Chianti Classico, l’originaria e la più nobile delle denominazioni del Chianti, che include nel suo territorio nove municipalità comunali tra le province di Firenze e Siena.

L’obiettivo dichiarato è di “fare sistema”, utilizzando al meglio le risorse disponibili per accrescere la competitività delle imprese della denominazione. In altre parole la riunificazione dei due consorzi è in linea con quanto suggeriscono le maggiori istituzioni nazionali, dal Presidente della Repubblica al Ministro delle politiche agricole al Presidente di Confindustria, poiché questa è l’unica strada che il nostro Paese può percorrere per reggere la concorrenza globale.

Forte dei suoi 600 associati, con un fatturato medio stimato di mezzo miliardo di Euro (solo per il settore vino) e 260.000 ettolitri di produzione media annua, il Chianti Classico potrà così guardare con più fiducia al futuro, con la consapevolezza di aver adeguato la sua struttura interna per meglio affrontare le sfide del mercato.

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Alessandro Maurilli
enovago@vinit.net

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