20.03.2006 | Prodotti Tipici

Nuovo riconoscimento per il Prosciutto di Modena

Dal 1°febbraio 2006 il prosciutto di Modena DOP è ancor più tutelato dal Consorzio grazie al riconoscimento "erga omnes". Infatti, in base al Decreto Ministeriale del Ministero delle Politiche Agricole n. 60058 del 4/1/2006, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 13 del 17/1/2006, il Consorzio del Prosciutto di Modena acquisisce più poteri di controllo e valorizzazione.

Il riconoscimento ''erga omnes'' è conferito a quei consorzi di tutela che dimostrino di avere una alta rappresentatività del comparto e consente di esercitare poteri "pubblici" nell'azione di valorizzazione del prodotto tutelato e di informazione del consumatore.
Il Consorzio Prosciutto di Modena avrà così la facoltà di agire su tutta la filiera del prodotto Prosciutto di Modena DOP (Denominazione di Origine Protetta), anche verso i soggetti non consorziati.

Il Consorzio disporrà, inoltre, di maggiori poteri di vigilanza, grazie anche a propri agenti "vigilatori" che saranno in grado di redigere verbali di contestazione a fronte di abusi, atti di pirateria e contraffazione. Potrà, inoltre, farsi promotore di programmi per migliorare la qualità delle produzioni in termini di sicurezza igienico-sanitaria, caratteristiche chimiche, fisiche, organolettiche e nutrizionali del prodotto tutelato.

Infine, il riconoscimento del Consorzio consentirà di svolgere le funzioni indicate dal decreto legislativo 297/2004 del 19/11/2004 sulle sanzioni in tema di prodotti DOP - IGP.
"Esprimiamo grandissima soddisfazione per il riconoscimento ottenuto - ha affermato - il Presidente del Consorzio Benito Vitali. Siamo da tempo impegnati attivamente, a tutti i livelli, per raggiungere questo obiettivo. È quindi una grande vittoria, che dà conferma della nostra azione a favore della qualità e a vantaggio del consumatore."

Il Consorzio del Prosciutto di Modena è stato costituito nel 1969 in forma volontaria. Il riconoscimento legislativo è avvenuto nel 1990 con la legge n. 11 del 12 gennaio 1990. Attualmente conta 15 aziende consorziate, con una potenzialità produttiva complessiva di 1.500.000 di pezzi circa, dei quali circa 180.000 a denominazione di origine protetta.

La produzione di prosciutto stagionato "Modena" avviene in prosciuttifici di diverse dimensioni, per lo più contenute, ma con identiche modalità.
L'attività del Consorzio è finalizzata alla promozione e valorizzazione del prosciutto di Modena, ed in particolare al mantenimento ed alla salvaguardia delle caratteristiche organolettiche e nutrizionali del prodotto per fornire al consumatore le garanzie di salubrità e genuinità richieste ad un prodotto tipico.

Le origini del Prosciutto di Modena affondano, invece, in tempi antichissimi, probabilmente addirittura all’età del bronzo, i primi documenti risalgono all’epoca dei Celti, che introdussero la pratica di conservare le carni col sale, e dei Romani che allietavano i loro banchetti con porchette, prosciutti e salsicce; i soldati romani partivano per le lunghissime campagne con rilevanti quantità di carne suina salata e prosciutti che provenivano dalla florida pianura del Po.

Venendo ad epoche più recenti si può trovare conservato tra le carte della Camera ducale estense un lungo elenco di rifornimenti della cucina del cardinale Rinaldo (1670) in cui compare la distinzione tra “prosciutto di montagna” e “prosciutto nostrano”. La zona di Modena è da tempo considerata un riferimento per la lavorazione della carne suina proprio grazie all’antica e radicata tradizione salumiera e gastronomica.

La denominazione di origine "Prosciutto di Modena" è giuridicamente protetta a livello nazionale dalla Legge n.11 del 12 gennaio 1990: "Tutela della denominazione d'origine del prosciutto di Modena, delimitazione della zona di produzione e caratteristiche del prodotto" e dal Reg. Cee 1107/96.

In particolare, la Denominazione di Origine Protetta (DOP) è un marchio che designa un prodotto originario di una regione e di un paese le cui qualità e caratteristiche siano essenzialmente o esclusivamente dovute all’ambiente geografico, comprendendo in questo anche i fattori naturali e umani. Tutta la produzione, trasformazione ed elaborazione del prodotto, inoltre, deve avvenire nell’area delimitata.

Tiziana Formisano

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