Il riconoscimento
''erga omnes'' è conferito a
quei consorzi di tutela che dimostrino di avere una alta
rappresentatività del comparto e consente di esercitare poteri
"pubblici" nell'azione di valorizzazione
del prodotto tutelato e di
informazione del consumatore.
Il Consorzio Prosciutto di Modena avrà così la facoltà di agire su
tutta la filiera del prodotto Prosciutto di Modena DOP
(Denominazione di Origine Protetta), anche verso i soggetti non
consorziati.
Il Consorzio disporrà, inoltre, di maggiori
poteri di vigilanza, grazie anche a
propri agenti "vigilatori" che saranno in grado di redigere verbali
di contestazione a fronte di abusi, atti di pirateria e
contraffazione. Potrà, inoltre, farsi promotore di
programmi per migliorare la qualità
delle produzioni in termini di sicurezza igienico-sanitaria,
caratteristiche chimiche, fisiche, organolettiche e nutrizionali del
prodotto tutelato.
Infine, il riconoscimento del Consorzio consentirà di svolgere le
funzioni indicate dal decreto legislativo
297/2004 del 19/11/2004 sulle sanzioni in tema di
prodotti DOP - IGP.
"Esprimiamo grandissima soddisfazione per il riconoscimento ottenuto
- ha affermato - il Presidente del Consorzio
Benito Vitali. Siamo da tempo
impegnati attivamente, a tutti i livelli, per raggiungere questo
obiettivo. È quindi una grande vittoria, che dà conferma della
nostra azione a favore della qualità e a vantaggio del consumatore."
Il Consorzio del Prosciutto di Modena è
stato costituito nel 1969 in
forma volontaria. Il riconoscimento
legislativo è avvenuto nel 1990 con la legge n. 11 del 12
gennaio 1990. Attualmente conta 15 aziende consorziate, con una
potenzialità produttiva complessiva di 1.500.000 di pezzi circa, dei
quali circa 180.000 a denominazione di origine protetta.
La produzione di prosciutto stagionato "Modena" avviene in
prosciuttifici di diverse dimensioni, per lo più contenute, ma con
identiche modalità.
L'attività del Consorzio è finalizzata alla
promozione e valorizzazione del prosciutto di Modena, ed
in particolare al mantenimento ed alla salvaguardia delle
caratteristiche organolettiche e nutrizionali del prodotto per
fornire al consumatore le garanzie di salubrità e genuinità
richieste ad un prodotto tipico.
Le origini del Prosciutto di Modena
affondano, invece, in tempi antichissimi, probabilmente addirittura
all’età del bronzo, i primi documenti risalgono all’epoca dei
Celti, che introdussero la pratica
di conservare le carni col sale, e dei
Romani che allietavano i loro banchetti con porchette,
prosciutti e salsicce; i soldati romani partivano per le lunghissime
campagne con rilevanti quantità di carne suina salata e prosciutti
che provenivano dalla florida pianura del Po.
Venendo ad epoche più recenti si può trovare conservato tra le
carte della Camera ducale estense
un lungo elenco di rifornimenti della cucina del
cardinale Rinaldo (1670) in cui
compare la distinzione tra “prosciutto di
montagna” e “prosciutto nostrano”. La zona di Modena è da
tempo considerata un riferimento per la lavorazione della carne
suina proprio grazie all’antica e radicata tradizione salumiera e
gastronomica.
La denominazione di origine "Prosciutto di Modena" è giuridicamente
protetta a livello nazionale dalla Legge n.11 del 12 gennaio 1990: "Tutela
della denominazione d'origine del prosciutto di Modena,
delimitazione della zona di produzione e caratteristiche del
prodotto" e dal Reg. Cee 1107/96.
In particolare, la Denominazione di Origine
Protetta (DOP) è un marchio che designa un prodotto
originario di una regione e di un paese le cui qualità e
caratteristiche siano essenzialmente o esclusivamente dovute
all’ambiente geografico, comprendendo in questo anche i fattori
naturali e umani. Tutta la produzione, trasformazione ed
elaborazione del prodotto, inoltre, deve avvenire nell’area
delimitata.
Tiziana Formisano
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