19.03.2002 | Eventi

Oltre 40 formaggi in mostra

TRENTO. Formaggi, quelli tipici di montagna, frutto di piccole produzioni artigianali di valle, poco conosciuti, ma con il sigillo di qualità e il gusto raro dei sapori antichi: sabato e domenica prossima saranno una cinquantina quelli in mostra a Trento in occasione della 3a edizione della "Casolara", la fiera dei formaggi delle Alpi.

Una quindicina gli espositori, da tutto il Nord Italia e dalla Germania, che allestiranno i propri stand in piazza Fiera. Accanto alle degustazioni, i consumatori potranno partecipare a momenti di approfondimento per conoscere i segreti dei formaggi, la loro storia e le loro particolarità. E negli stessi giorni, molti ristoranti del centro si esibiranno in sfiziosi menu di formaggi abbinati ai vini del Trentino.
Un appuntamento, organizzato per il prossimo fine settimana dal Comune di Trento e dal Centro Trentino Esposizioni, in collaborazione con la Camera di Commercio e l'Apt, ma che ha origini antiche. Dominica Casolariae era infatti il nome con cui veniva indicata, già nel XIII secolo, la prima domenica di Quaresima, giornata in cui si svolgeva a Trento la tradizionale fiera dei formaggi. Nel periodo quaresimale la Chiesa vietava ai fedeli di mangiare carne e berne il brodo, così com'era tassativamente proibito macellare animali, vendere o introdurre carni in città, mentre erano permessi vegetali, uova, pesce, latte e derivati. A Trento, dove non esistevano negozi specializzati in prodotti caseari, "La Casolara" diventava così l'unica occasione per la gente di acquistare formaggi, freschi e stagionati, di produzione locale ma non solo, per l'intera Quaresima.
In un contesto diverso, quella fiera viene riproposta per il 3º anno consecutivo, con l'intento di far conoscere a consumatori, commercianti e ristoratori, uno dei classici prodotti artigianali di nicchia dell'arco alpino, il formaggio. Risultato di antiche lavorazioni delle genti di montagna, simbolo di un'identità agroalimentare che, se non adeguatamente valorizzata, rischia di essere schiacciata dalle grandi produzioni di pianura. Sabato 23 e domenica 24, nella cornice di piazza Fiera troveranno posto gli stand di 15 espositori provenienti da diverse regioni del Nord Italia e dalla Germania, piccoli produttori locali che metteranno in mostra, da assaggiare e da acquistare, i loro "gioielli" caseari: dal Trentino arriveranno il grana, il casolet, il casat della Valfloriana, le caciotte aromatizzate e il nostrano fior di bosco fatto con latte biologico; dall'Alto Adige i formaggi alla menta e con farina di pera e quello stagionato nella vinaccia di Lagrein; dal Piemonte le tome e il gorgonzola. E ancora: il Montasio veneto, la caciotta ligure, il frico e il malga carnico friulani, la fontina e il Montagnard della Valle d'Aosta. Alle decine di formaggi italiani, se ne aggiungeranno tre di origine tedesca, l'Alpkäse (formaggio di malga), il Bauernkäse (formaggio del contadino) e il Weinkäse (formaggio al vino).
Ma i banchetti allestiti in piazza non saranno l'unico modo per scoprire i sapori antichi di montagna. Da venerdì 22 a domenica 24, quindici ristoranti del centro storico metterano a disposizione la fantasia dei propri cuochi per offrire menu sfiziosi a base di formaggi, da abbinare ai vini del Trentino (vedi articolo sopra, ndr).
E sempre nei giorni della Casolara, degustazioni guidate saranno proposte in occasione di una serie di incontri, ideati dalla Camera di Commercio, che si terranno nel palazzo dell'Annona di piazza Fiera: momenti di approfondimento per saperne di più sulla storia dei formaggi, le loro particolarità, i modi migliori per degustarli, gli abbinamenti più curiosi con altri alimenti, come il miele, le confetture, i grandi vini trentini...«È solo conoscendo il modo in cui i formaggi vengono prodotti, e avendo la garanzia della loro genuinità, che la gente poi è disposta a spendere qualcosa in più per acquistarli», ha spiegato Giuseppe Maolucci, della Camera di Commercio.
Prodotti di alta qualità: questa la parola d'ordine per gli organizzatori della manifestazione. Per Alberto Pattini, consigliere delegato per il centro storico e ideatore della fiera, «il modo migliore per celebrare l'anno internazionale della montagna». «La nostra scelta è stata di restare su un numero contenuto di stand - ha sottolineato il direttore del Cte Corrado Tononi -, puntando invece sulla massima qualità degli espositori».

FONTE: ALTO ADIGE

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