Aborro, inoltre, l’orrore dello Shoah e penso che il mio Dio non
assista impassibile alle sofferenze umane con un atteggiamento
enigmatico ma, al contrario, sia un Dio buono, generoso, comprensivo
verso i difetti degli uomini, pronto più a soccorrerli che a
giudicarli. In realtà, oltre che ciellino, sono anche un dipendente
del Ministero dell’agricoltura e, in quanto tale, gradirei
evidenziare come l’attuale Ministro Paolo De Castro, inizialmente
accusato da più parti di aver assunto una posizione laica sugli Ogm,
al contrario ha chiesto che il biologico sia Ogm free, mantenendo
inoltre la presenza fortuita di Ogm autorizzati nelle sementi a
livello zero.
Perché parlo degli Ogm? Per il fatto che mi sono spaventato nel
leggere che la trippa e la polenta siano cancerogeni. Il pesto
anche, immagino, invece, che il cous cous sia sanissimo. Che
tristezza! I fautori degli Ogm e del cibo Frankenstein sembrano
voler cancellare persino i piatti simbolo della storia gastronomica
italiana, avvelenare (con la paura, l’ansia, la minaccia) il grande
gusto della tradizione, in un tentativo di sradicamento che,
peraltro, tocca numerosi altri ambiti. Occorrerebbe protestare per
questi attentati, non solo al buongusto, ma anche al nostro palato!
Protesta, infatti, l’associazione Slow Food, che ha lanciato nei
giorni scorsi un appello: “Più biodiversità, meno Ogm”, perché
davvero non può essere vero che il cibo delle nonne faccia male e
quello geneticamente modificato renda invece più giovani e aitanti.
Alla mobilitazione hanno risposto molti ristoranti sparsi in tutta
Italia. Un tuffo nella sana tradizione italiana, alla faccia di chi,
forse, ci vorrebbe tutti a fare la fila da Mc Donald’s. Lo sforzo è
necessario, mentre si moltiplicano i tentativi di propagandare gli
alimenti geneticamente modificati come più sicuri e buoni. Serve,
invece, grande chiarezza, corretta informazione, difesa dei prodotti
tradizionali e di chi li coltiva, rispetto dell’ambiente e della
salute dei consumatori.
Oltre al Ministro De Castro, sono molti ormai gli Enti locali (tra
Regioni, Province e Comuni) che hanno già promulgato norme per
dichiararsi “Ogm-free”, liberi da Ogm. Anche io vorrei, oggi
idealmente schierarmi su questo fronte sempre più vasto,
armandomi... di buon appetito, augurandomi che non abbiate scoperto
in questo mio discorso elementi della filosofia cinica. In caso
contrario, credetemi, ciò è avvenuto contro la mia volontà. Forse
vedo le cose come un papà affettuoso pieno di premure per i miei
figli, sia chiaro. Del resto al centro della mia vita c’è sempre
stata la mia famiglia. Ed è un’utopia pratica, se così si può dire,
sperare in cibi genuini per i nostri cari? Altrimenti sul problema
della massima precauzione in materia di ogm free il pericolo del
fondamentalismo alimentare è alle porte.
Ed è per questo motivo che condivido ancora di più l’impegno serio e
concreto assunto da De Castro affinché sia garantita una produzione
e un'alimentazione libera dagli Ogm che si riproducono, si
diffondono e mettono a rischio la nostra agricoltura e la nostra
alimentazione senza chiedere autorizzazioni o permessi. Certo non è
facile il compito di De Castro, che si trova comunque a dover
contrastare le pressioni delle potenti lobby industriali, favorevoli
agli Ogm.
Basti pensare che ad agosto è arrivato in Europa, attraverso un
carico nel porto di Rotterdam, il riso americano Ogm della Bayer
che, dopo essere passato attraverso Germania, Francia, Svizzera, è
riuscito purtroppo a superare anche le frontiere italiane. La
vicenda è grave. Quindi, dato che è la domanda di consumatori e
agricoltori ad orientare l’offerta del mercato, facciamo tutti
attenzione ad escludere sempre gli Ogm dalle filiere di produzione.
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Mario Pulimanti
(Lido di Ostia -Roma) |