01.09.2009 | Vino e dintorni Inserisci una news

Timorasso , questo sconosciuto....

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Dal sito Ais Biella leggo e riporto : “ Dunque: il Timorasso, dal nome più conosciuto del vitigno a bacca bianca da cui deriva e che si chiama altresì Marasso, Timuassa, Timoraccio, Dolce Verde, è prodotto unicamente nel Tortonese in quella zona dell'Alessandrino che idealmente collega le più note colline del Monferrato e dell'Oltrepò Pavese lungo le valli Curone, Grue, Ossona, Borbera e marginalmente verso Gavi.....

Il vitigno è rustico e di buona vigoria, ma non molto produttivo e con qualche difficoltà nella coltivazione: la gemmazione e la fioritura sono precoci e ciò lo espone alle gelate primaverili, la spinta vegetativa di maggio/giugno è notevole e richiede particolare cura in fase di legatura dei tralci in modo che siano distesi e con le foglie ben esposte, all'allegagione ci sono anche aborti floreali ( 20/25 % ) , la maturazione avviene tardivamente e così c'è la possibilità di andare incontro a marciumi tanto più che il grappolo è serrato (per contrastare gli eventuali marciumi la vite predilige le zone alte e più ventose delle colline).

Tutti questi inconvenienti hanno fatto si che la coltivazione del Timorasso sia stata nei tempi passati, dopo la calamità della fillossera, abbandonata a vantaggio di altri vitigni più facili da coltivare e con rese superiori.

 

La storia:

Sembra che fosse un vino molto amato da Leonardo da Vinci infatti si dice che al matrimonio di Isabella d'Aragona lo scenziato abbia omaggiato gli sposi con Montebore accompagnato da Timorasso.

 

All'inizio del novecento dall'uva fatta fermentare per 12-24 ore si otteneva un semilavorato, detto torbolino, che veniva spedito verso la Svizzera e la Germania per le successive fasi di lavorazione.

 

La fillossera e la malattia dei bachi da seta causarono l'abbandono del mondo agricolo; quando dopo decenni, si riprende la coltivazione dell'uva su piede americano, viste le difficoltà che presenta il Timorasso, si preferiscono altri vitigni quali Barbera, Cortese e Croatina.

 

Un certo Walter Massa, vinificando per la prima volta nel 1987 (600 bottiglie) il Timorasso, piantato quasi per sbaglio in una sua proprietà, intuisce l'enorme potenziale dato dalla mineralità, dalla struttura e dall'acidità di questo vino e pensa di rilanciarlo in grande stile.

 

Con errori, intuizioni, scoperte Walter Massa riesce a mettere a punto il sistema di vinificazione, adottato poi anche dagli altri produttori: vinificazione in acciaio con permanenza sulle fecce nobili per circa un anno in modo che ci sia la cessione delle componenti aromatiche e con funzione antiossidante.

 

Nel 1998 alcuni viticoltori hanno aderito al progetto “Derthona” (dall'antico nome di Tortona) cioè entrare sul mercato con il vino a 18 mesi dalla vendemmia con almeno 18 gl di estratto secco, collaborando e confrontando i propri vini per capire quali siano i miglioramenti da attuare.

 

Inoltre la provincia di Alessandria ha finanziato la selezione clonale di alcuni vitigni autoctoni con l'obiettivo di eliminare i difetti che possono rendere difficoltosa la coltivazione del timorasso. “

( Fonte Sito Ais Biella )

 

  Considerazioni di Roberto Gatti

 

Ebbene si’, lo confesso : non avevo mai degustato un vino da uve Timorasso, non ne avevo mai avuto occasione, anche perché non è un vino/vitigno molto diffuso sul territorio nazionale, forse lo è ancor meno del Gavi.
Non è casuale che abbia citato anche il Gavi, perché durante la mia “ prima “ degustazione di Timorasso, e le prime impressioni sono sempre le piu’ azzeccate,  mi sono balzati alla mente e ho tratto dai miei ricordi gustativi , alcune considerazioni essenziali :

1) Il Timorasso mi ricorda molto da vicino il fratello Gavi, ed anche quello che, a mio avviso, è il loro “ padre “ putativo,  il Riesling Renano, proprio cosi’. Ora bisognerebbe che qualche ricercatore universitario potesse approfondirne le origini genetiche, ma sono convinto che alla base ci sia sempre il genitore Riesling e che Timorasso e Gavi ne sia discendenti in linea diretta.

Ma tralasciando le origini ampelografiche, tutte da approfondire in laboratorio,  mi soffermerei piu’ sulle “ sensazioni “ olfattive ed olfatto/gustative comuni ai tre vini :

grande freschezza nei profumi, sottili ed eleganti, con note di pietra focaia, idrocarburi, zolfo ecc; in bocca una bella spalla acida in evidenza, sapidità accentuata il piu’ delle volte, ritorno delle note iodate/sulfuree, lunga persistenza.

Vini che in tutti i casi hanno una grande possibilità di “ sfidare il tempo “, ed una recente mia degustazione di un Gavi qui:

http://www.winetaste.it/ita/anteprima.php?id=4911

e di un Riesling renano qui:

http://www.winetaste.it/ita/anteprima.php?id=4134

me ne hanno dato la conferma.

Ad oggi mi manca la degustazione di un Timorasso datato, ma sono certo che non sarà da meno dei suoi parenti citati sopra.

Mi ha fatto molto piacere avere letto, su un sito internet, sempre a proposito del Timorasso queste considerazioni :

 

“ Non aspettatevi un grasso e maturo Chardonnay, farcito di confortevole frutto esotico e di opportuno accento tostato: il Timorasso è un vino di razza diversa, che ambisce a soddisfare il degustatore più esigente e disingannato, alla ricerca di profumi insoliti e raffinati.

In maniera simile al Cortese, anche il Timorasso produce vini bianchi magri ed essenziali sul piano gustativo, però ricchi di avvincenti profumi floreali, agrumosi, erbacei e minerali - tanto da richiamare, per certi versi, il carattere austero e aristocratico del Riesling Renano (il paragone è stato recentemente avanzato da un enotecnico di fama come Donato Lanati). “

 

Quella di oggi è una azienda che produce da alcuni anni il Timorasso, Vi stò scrivendo dell’azienda :

 

 

Az. Agr. La Castagna

di Consogno Barbara & Mauro

Via Tortona, 19 - Spineto Scrivia (AL)

tel. 0131 892457 - fax: 0131 892457

info@aziendalacastagna.it

www.aziendalacastagna.it

 

 

Un po’ di storia

( liberamente tratto dal sito aziendale )

L' Azienda Agricola La Castagna, è la continuazione di una storia cominciata più di due secoli fa.

Un percorso a ritroso nel tempo fatto di passione e tradizione contadina, dedito alla coltura della vite e alla produzione di vino.

Siamo alla quinta generazione, quella che sembrava destinata a interrompere l’antico legame con la terra e che invece ha riscoperto con piacere ed entusiasmo il mestiere contadino.

Così i vignaioli del presente prendono spunto da quelli del passato e le nuove vigne convivono con quelle vecchie per creare vini di qualità e per trasmettere alle generazioni future l’amore del mestiere contadino.

L'Azienda Agricola La Castagna vuole unire la tradizione antica e la tecnologia moderna in cantina per fare di ogni prodotto un prodotto d’amore.

 

Barbara e Mauro vi attendono tutti i sabati presso l'azienda dalle ore 14.00 alle ore 18.00 per farvi assaggiare i prodotti, in un clima di amichevole convivialità.

 

 

NOTE DI DEGUSTAZIONE

 

Vino Robinie del Magarotto-2006- gr. 14,5-

Prodotto esclusivamente con uve Timorasso 100%

Devo subito annotare che i tre anni di bottiglia hanno giovato molto a questo vino, cosi’ come d’altronde si verifica con quasi tutti i vini di qualità:

giallo paglierino carico, con riflessi dorati; presenta un naso ricco, intenso, pulito e fine, che spazia dalle note minerali, agli idrocarburi, alla pietra focaia;

in bocca è in perfetto equilibrio sensoriale : alcol ed acidità si bilanciano a meraviglia, i 14,5 gr. non si avvertono minimamente, ritornano le note minerali intercettate al naso, ed in bocca emerge anche una nota “ fumè “, è pieno ed ampio, molto gradevole ed accattivante, giustamente caldo, originale e di grande qualità.

Un vino che, come ho anticipato sopra, ci ricorda i migliori Gavi e Riesling Renani.

Molto lunga la Pai finale. Un grande vino che, sicuramente ha beneficiato della sosta triennale in bottiglia, e che durerà ancora molti anni a venire ( 10/15 …..).

Dopo qualche giorno dalla stappatura era ancora migliore, sintomo che non è stato “ costruito “ in cantina, ma solamente in vigna.

Un vino da classificare ottimo ( 90/100 ), in base alla legenda di cui sotto.

Complimenti a questi bravi viticoltori ed alla nostra salute, cari amici lettori, con il magnifico Timorasso Robinie del Magarotto 2006, dell’azienda La Castagna di Spineto Scrivia ( Al ).

Roberto Gatti

 

 

 

0-60 

scadente o difettoso

61-70

passabile o corretto

71-75

medio e senza pretese

76-80

piacevole o franco

81-85

buono

86-90

molto buono/ ottimo

91-95

eccellente

96-100

Top Wine

 

 

 

 


Tag: winetaste, gatti, timorasso, azienda la castagna, spineto scrivia


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