WEEK END A CASA CTG. Un modello di vendita basato sulle relazioni.

CTG, fondata da Gigliola Trambusti con alcuni soci, ha voluto creare un modello nuovo per la distribuzione del vino. Un modello vero, basato sulle relazioni a lungo termine, fuori dagli schemi classici della distribuzione. E funziona! Vien da dire piccolo è bello, ma a patto che sia veramente bello, originale ed abbia valore. I produttori coinvolti da CTG sono ben 17, provenienti da tutta Italia e rappresentanti il meglio della produzione vinicola nazionale. E sono quasi tutti presenti a questo evento. A Barolo c'è tutto lo staff della CTG, con la Signora Gigliola Trambusti in testa, vera anima e cuore dell'iniziativa. In tutto sono quattro soci, ma l'impressione è che lavorino per venti. Conto una cinquantina di persone presenti a Barolo e mi chiedo: possibile? Con tutte le manifestazioni che ci sono in Italia nel vino, possibile che queste persone arrivino così da lontano per questo evento in famiglia? Ci sarà pur un motivo. L'impressione che prende spazio nella mia mente è di trovarmi di fronte ad un evento piccolo per le sue dimensioni, ma molto vissuto per l'entusiasmo che vedo nei partecipanti. Mi viene in mente il Vinitaly, in scala ridotta come dimensioni, ma molto più grande per quanto riguarda l'esperienza. E questa è la vera differenza tra la classica fiera ed i week end a Casa CTG. Chi è presente vuole provare una esperienza che non ritrova da altre parti. Capisco quindi che il segreto per vendere il vino nelle nicchie è seguire delle strade diverse rispetto ai mercati di massa. I produttori presenti vengono da tutta Italia ed hanno molte cose in comune: le piccole dimensioni, per esempio. Più della metà di loro sta continuando l'opera creata da generazioni precedenti. Sono fratelli e sorelle che portano avanti l'azienda dei loro padri o nonni, addirittura c'è chi è alla sesta generazione. CTG ha creato questo piccolo Vinitaly che presenta parecchi vantaggi. Gli importatori in 3 giorni hanno la possibilità di degustare numerosi vini italiani provenienti da differenti regioni, risparmiando tempo e denaro, ottimizzando i tempi e riducendo i viaggi. I produttori, d'altro canto, hanno l'opportunità di avere i loro partner insieme, nello stesso momento. Un po' come fare il viaggio del mondo in tre giorni! Si capisce il perché del successo di questa iniziativa in quanto si va ben oltre il prodotto. Il vino a casa CTG è territorio e relazione. I valori fondamentali sono: rispetto, trasparenza, onestà. Il rispetto in particolare riguarda tutti: il produttore, il promotore e il consumatore, nella consapevolezza che è il cliente che rappresenta la vera ragione di esistere per ogni organizzazione. Qui a Barolo, più che al Vinitaly, c'è la serenità della degustazione, perché il vino va bevuto quando c'è la predisposizione mentale per farlo. Il vino si beve con la testa, occorre essere a proprio agio e star bene per poterlo degustare. Gigliola ci riporta una frase che diceva suo padre: "prima di fargli bere il vino, chiedigli se ha litigato con la moglie, ed allora si potrà capire se potrà berlo oppure no."

La grandezza di una cantina non sta nel numero di bottiglie vendute. Sta nella qualità del prodotto, nella passione per farlo e comunicarlo. Tra i produttori c'è addirittura qualcuno citato da Wine Spectator. Questi produttori hanno in comune il piacere di farsi riconoscere per le diversità del prodotto, delle zone d'origine, della loro storia. In una parola, dietro ogni etichetta loro rappresentano un mondo. Ma chi sono questi magnifici 15?

Poderi Angelini, Branko, Colle Duga, Dal Din, F.lli De Luca, Gomba, La Cipriana, Perazzeta, Podere La Vigna, Podere Saulino, Provenza, Sticciano, Tiberini, Villa di Quartu, Villa Erbice.

Quando un vino si ricorda, entra in mente, allora il successo è raggiunto. Non dipende dalla quantità, ma dal ricordo che lascia il vino. Così come unico, particolare, diverso è il weekend a Casa CTG. E ora all'opera, per creare il prossimo evento, dove non si sa ancora ma, quando si è in famiglia, ciò che conta è stare insieme.