(la foto in apertura è di Antonio Pane -
Veduta della torre di avvistamento - Punta Campanella)
Istituita nel dicembre del 1997, l’area marina protetta “Punta
Campanella” è gestita da un consorzio creato dalla sinergia di sei
comuni (Massa Lubrense, Piano di Sorrento, Positano, Sant’Agnello,
Sorrento e Vico Equense) che hanno colto la possibilità di tutelare
il patrimonio biologico sottomarino e su questa scia valorizzare e
divulgare la conoscenza del patrimonio storico-archeologico
esistente, promuovendo così anche lo sviluppo economico della zona.
Il promontorio, infatti, porta su di se tracce indelebili del
passato che si possono trovare tanto sotto il pelo dell’acqua,
quanto sulla terra.
Recentemente è stata confermata la presenza del santuario della Dea
Athena, probabilmente fondato dallo stesso Odisseo, le cui tracce si
erano perse nel tempo, dimenticate dopo la costruzione delle ville
romane e la successiva creazione di torri d’avvistamento contro il
pericolo delle invasioni turche. Le tracce storiche si confondono ed
accavallano in un susseguirsi di periodi ricchi e di conseguenti
scontri di potere che, tuttavia, non hanno cancellato ciò che terra
e pietra sanno far ricordare, come la tenuta della Cocumella,
un’antichissima villa, oggi annoverata tra i più antichi alberghi
della penisola, le cui origini risalgono a prima del 1500.
Il suo ruolo nella storia passa da semplice villa padronale a
convento gesuita, fino a divenire convitto per orfani di marinai nel
1700 e punto strategico per i militari inglesi durante la seconda
guerra mondiale. Nel suo interno si sono confusi i passi leggeri del
romantico Lord Byron, le gesta del duca di Wellington e la prosa di
Crowford, personaggi che hanno trovato nella tranquillità e nella
bellezza del comune di Sant’Agnello fonte d’ispirazione o momenti di
riposo.
Rispetto dell’ambiente e informazione
Quando si parla di aree protette, il primo pensiero va ad una zona
incontaminata con tante regole da conoscere e rispettare. Se, poi,
ad essere protetta è un area marina, la difficoltà di definirne i
limiti, le reali estensioni, rende tutto più complicato. In realtà,
la situazione è più semplice di quanto si possa immaginare; esistono
tre differenti zone ben delimitate che consentono un accesso ed un
fruizione regolata dall’ente gestore che si preoccupa di proteggere
e preservare aree di interesse floro-faunistico e geomorfologico.
Purtroppo, quando si parla di mare tendiamo ad essere superficiali,
a ritenere assurda la protezione perché banalmente convinti che i
presunti danni che si possono involontariamente provocare durante i
mesi di giugno, luglio ed agosto sono facilmente recuperabili nei
restanti mesi di inattività balneare. Non è più così: la grande
presenza di natanti e bagnanti, unita all’inquinamento, provocano
danni tanto ingenti che solo anni d’inattività potrebbero poi
recuperare, e non sempre. Da ciò nasce la necessità di proteggere e
favorire lo sviluppo indisturbato di specie delicate e fragili che
altrimenti sarebbero già scomparse. E’, quindi, molto utile
informarsi e rispettare tutte le limitazioni.
Itinerari del gusto
Per gli intenditori ed i buongustai una visita alla zona rivelerà
sapori antichi e genuini a cui è difficile resistere. Impossibile
elencarli tutti, ma non si può non nominare il gamberetto di Nassa,
comunemente chiamato “Parapandalo” (plesionoka narval), che trova il
suo habitat ideale tra le numerose grotte della zona costiera ed è
divenuto presidio Slow Food. Tra i formaggi, invece, abbiamo il
caciocavallo tipico di tutta la regione e la treccia, un particolare
formaggio fresco lavorato a forma di ciambella intrecciata. L’olio
locale ha ricevuto il marchio D.O.P. dalla Comunità Europea, e per
gli amanti dei rosoli, è possibile degustare “sciuscella” (a base di
carrube) e “lauro” (estratto dalle foglie di alloro). La leggenda
vuole, poi, che in ogni giardino ci fosse un albero di noci, perché
tra i rami di questo albero le streghe tenevano riunioni, evitando
così di infestare le case abitate. Oggi le noci, particolari perchè
piccole con guscio sottile e gheriglio polposo, rappresentano un
elemento fondamentale per la cucina casereccia, arricchiscono ogni
piatto, dai sughi ai dolci, fino all’ottimo "nucillo".
Concorso fotografico
Per ampliare la conoscenza dell’area sottomarina e permettere una
più ampia divulgazione delle bellezze e particolarità dei fondali,
quest’anno, per la prima volta, è stato istituito un concorso
internazionale di fotografia subacquea aperto a chiunque abbia un
brevetto di sub. L’iniziativa, partita il 1 Aprile, avrà termine il
30 Settembre e si concluderà con la premiazione il 12 Novembre a
Massa Lubrense.
Chiunque voglia partecipare al concorso ed informarsi sulle
molteplici iniziative che interessato l’area protetta può visitare
il sito
Punta Campanella
di Roberta Razzano
FONTE:
Mensile Obiettivo |