TERNI - La diffusione di una logica della qualità e la ricerca di ulteriori occasioni di promozione del territorio attraverso i suoi “prodotti tipici" sono alla base dell’iniziativa avviata dal Comune di Terni e dalla Regione per accompagnare e sostenere il processo di riconoscimento del prodotto “Pane dell’Umbria" DOP.
Le ragioni di accompagnamento della crescita di una “filiera del pane" si legano infatti a quelle di approfondimento delle politiche di marketing territoriale e di sostegno alla promozione della filiera agroalimentare avviate in un quadro di concertazione virtuosa con i soggetti imprenditoriali e sociali.
L’innovazione e l’investimento sulla qualità costituiscono i presupposti per una migliore collocazione sul mercato delle imprese interessate: l’obiettivo è quello di scongiurare la marginalità e la semplice coltivazione della propria nicchia. Per far questo occorre connettere le risorse delle imprese con quelle del territorio e rendere il contesto ambientale (economico, sociale, dei servizi) un fattore aggiuntivo capace di agire sul piano della qualità e su quello del marketing.
Un’azione di sostegno concertato, che veda protagonisti le istituzioni e gli imprenditori locali, deve muoversi su diversi livelli: quello della certificazione delle produzioni; quello della certificazione dei processi e quello dello sviluppo dei servizi. In questo senso elementi ambientali ed elementi aziendali si possono utilmente intrecciare. Non solo, dall’intreccio possono sorgere ulteriori occasioni di sviluppo e di crescita in settori contigui, primo fra tutti quello del turismo.
La scelta di collocare a Terni il primo momento pubblico promozionale di questa iniziativa di sostegno non è immotivata. Il pane è un prodotto legato, nella tradizione sociale ed in quella economica, alla città che - in forme non trascurabili - ne veicola anche un’immagine: contribuisce quindi a costruire “valore" che può essere utilizzato per incrementare quote di mercato e per sostenere lo sviluppo di mercati contigui. Ancora una volta diversificazioni settoriali e dimensionali (agricoltura, artigianato, industria) possono costituire occasione di sviluppo anziché di segmentazione a danno di tutti (produttori, aziende di trasformazione e consumatori finali). Fino ad ipotizzare scenari forse un po’ arditi ma certamente suggestivi legati al settore delle produzioni multimediali ed all’industria del cinema.
L’iniziativa consiste nel realizzare un evento che abbia come protagonista il pane, il “pane dell’Umbria". E accanto al pane Terni, ed attraverso essa tutta l’Umbria, come luogo materiale e simbolico di produzione. Il lavoro di preparazione è già avviato e, a partire da un progetto iniziale del Comune di Terni e della Regione, altri enti insieme alle organizzazioni imprenditoriali e sociali, hanno definito un percorso di coinvolgimento dei soggetti potenzialmente interessati all’iniziativa, ai quali chiedere protagonismo, inventiva e risorse.
La collocazione naturale dell’evento di promozione sembra essere l’intero territorio della città, nel quale potrebbero essere individuati percorsi differenziati che, sulla scorta delle “strade del vino" e delle “strade dell’olio", riescano a mettere in comunicazione e valorizzare risorse ambientali ed imprese. Per risorse ambientali si intende tutto ciò che, per le imprese del settore, costituisce ambiente di riferimento, non solo in termini di mercato dei prodotti e dei consumatori ma anche e soprattutto in termini di tradizioni storiche e sociali, stili di consumo, modelli di alimentazione, forme di apprendimento scolastico legate al cibo ed alle tradizioni gastronomiche locali. L’obiettivo è quello di avviare un processo di identificazione commerciale della città di Terni come “vetrina dei pani dell’Umbria".
In questo contesto pensiamo ad una serie di progetti tra loro collegati da questo filo comune. Un progetto di coinvolgimento delle scuole elementari di tutta l’Umbria destinato a sviluppare le questioni dell’informazione e dell’educazione alimentare; un concorso per il migliore lavoro artistico (pittura, poesia, racconti) sul “mondo del pane" destinato anch’esso alle scuole elementari; un concorso internazionale di idee per la progettazione del logo “Pane dell’Umbria" DOP; una manifestazione di preparazione del pane destinata ai vincitori (ed alle loro classi) del concorso per le scuole elementari (il “baby fornaio") ed una di lettura dei racconti più belli (“la fiaba del pane"). Sul piano delle iniziative fieristiche ed espositive pensiamo a percorsi cittadini e regionali di conoscenza dei processi produttivi; all’esposizione a Terni dei “pani dell’Umbria" e dei “pani d’Italia". Sul piano, infine, delle manifestazioni culturali pensiamo ad un appuntamento sulla storia e la tradizione della produzione del pane e ad una rassegna cinematografica a tema, “Pane&Cinema", da trasformare nel tempo in un vero e proprio festival.
Le idee non mancano e gli obiettivi sono ambiziosi. Siamo tuttavia confortati da una convinzione: il percorso possibile verso uno sviluppo della qualità e dell’innovazione in questo campo “non segue necessariamente quello dell’agroindustria di medio-grande dimensione economica, ma un modello originale che fa perno sulle sinergie valorizzatrici del rapporto con le altre attività produttive presenti sul territorio". Lo dice il CNEL in un suo recente documento sulle prospettive del sistema agroalimentare italiano. E’ dunque in questa direzione siamo impegnati a sviluppare il nostro progetto.
Eros Brega