21.10.2001 | Vino e dintorni

Qui nasce una grande barbera

Asti. La «Giornata» del tartufo può essere occasione per una visita al paese, che, come annunciano i cartelloni lungo le vie di accesso, è il luogo «dove il pane è il vino».

Frase che sintetizza una filosofia di vita: i vigneti sono al centro dell'economia della zona, qui nasce una delle più prestigiose Barbere del Sud Astigiano, vinificata da numerose ditte private e dalla Cantina sociale, che proprio nel 2001 ha compiuto cent'anni. Oggi conta 183 soci conferitori, ha una capacità di lavorazione di 25 mila quintali di uve e produce una vasta gamma di vini: regina è la Barbera, con la tipologia d'Asti, del Monferrato e Superiore. Ci sono pregiati Grignolini, Cortese dell'Alto Monferrato, Monferrato Freisa, Piemonte Moscato e Piemonte Brachetto. A questi si aggiunge la linea «Vini d'autore» con il Bianco Tavola e il Rosso Tavola. Particolare successo sta riscuotendo il «Dominicale» nelle versioni rosso e bianco: rispettivamente Barbera e Chardonnay affinati in barrique. Tra i prodotti di punta, lo Spumante brut Cirivè. E' presieduta da Carlo Garbarino, enologo è Pietro Brillado. Da non perdere anche un giro alla «Distilleria astigiana» della famiglia Barbero in corso Alessandria, che lavora vinacce di tutte le principali case vinicole dell'Astigiano. Alla riscoperta delle tradizioni, il museo della vite e del vino in via Bogliolo, aperto dalla scorsa estate, che presenta tutto il ciclo di lavorazione dell'uva. Occorre inoltre ricordare che a Mombercelli c'è l'unico museo di arte moderna della zona (nelle ex carceri).

FONTE: LA STAMPA

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