08.09.2003 | Prodotti Tipici

Radicchio Variegato di Castelfranco Igp

Di origine incerta, il radicchio appare in Italia nel XVI secolo in provincia di Treviso, ma se ne hanno notizie sicure solo a partire dalla seconda metà dell'800. La sua consacrazione si ebbe per opera dell'agronomo Giuseppe Benzi, il quale diede vita alla 1ª mosta del radicchio il 20 dicembre 1900, nella centrale Loggia di piazza dei Signori a Treviso.

Veneto - Prodotti Dop e Igp

IGP - REG. CEE nr. 1263 del 01/07/96

AREA DI PRODUZIONE
Il territorio delle province di Treviso, Padova e Venezia.


CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO

Il cespo del radicchio variegato ha forma bella e colori splendidi; presenta un primo giro di foglie piatte, un secondo un po’ più sollevato, un terzo ancora più inclinato e così via fino al cuore. Le foglie sono spesse e frastagliate, superficie ondulata, forma rotondeggiante. Il loro colore è bianco-crema con variegature, distribuite su tutta la pagina fogliare, che vanno dal viola chiaro al rosso violaceo al rosso vivo. Il sapore varia dal dolce al gradevolmente amarognolo molto delicato. I suoi cespi hanno un peso min. di 100 g. ed un diametro min. di 15 cm.


TECNICHE DI PRODUZIONE
Le operazioni di semina per il radicchio variegato devono essere effettuate dal 1° giugno al 15 agosto; il trapianto avviene dal 15 giugno al 31 agosto. La raccolta invece comincia il 20 settembre. Il processo di lavorazione post-raccolta si articola in tre fasi. Nella prima (preforzatura) si puliscono le piante raccolte (con circa 15 cm. di fittone) che vengono poste in gabbie di plastica con fondo retinato. La seconda fase (forzatura-imbianchimento) consente di esaltare i pregi organolettici, merceologici ed estetici del radicchio.

I cespi sono immersi verticalmente in vasche contenenti acqua risorgiva a 11° e per un periodo max. di 20 giorni oppure collocati in magazzini, serre, tunnels o direttamente in pieno campo, purché venga garantito il giusto grado di umidità e calore alle piante: in questo modo le nuove foglie, che in assenza di luce sono prive o quasi di pigmenti clorofilliani, mettono in evidenza la variegatura sullo sfondo della lamina fogliare, perdono consistenza fibrosa, assumono croccantezza ed un sapore gradevolmente amarognolo. I cespi vengono poi portati a 18° su materiali assorbenti affinché raggiungano la completa maturazione. Con la terza fase (di toilettatura) i cespi vengono liberati dai lacci e dalle cassette, ripuliti dalle foglie deteriorate e lavati prima di essere confezionati in contenitori sigillati di legno, plastica o cartone 30x50 cm. per un peso di 5 kg. o di altro materiale per un peso massimo di 2 kg.


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