27.06.2007 | Cultura e Tradizioni

Realizzare una strada del vino lungo le colline friulane

Federdoc Fvg propone una regia regionale per organizzare al meglio l’enoturismo. Un unico logo e un’unica denominazione (“Lungo le Strade del Vigneto Friuli”) per tutti i percorsi enoturistici regionali. È questa la proposta emersa nel recente convegno organizzato a Cividale del Friuli (Udine) da Federdoc del Fvg sul tema delle strade del vino.

Nonostante il Friuli Venezia Giulia abbia una propria legge istitutiva delle Strade del Vino dal 2000, finora si è attivato un solo percorso turistico: quello della Strada del Vino di Aquileia.

I finanziamenti regionali previsti si aggirano attorno ai 400 mila euro, ma non sono spendibili senza la presentazione di progetti precisi. Per stimolare la programmazione e la nascita di nuove Strade del Vino, Federdoc Fvg ha organizzato uno specifico momento di riflessione con il contributo di Riccardo Ricci Curbastro, presidente nazionale di Federdoc.

Prima del dibattito aperto agli operatori e ai tecnici, sono intervenuti Elda Felluga, presidente del Movimento turismo del vino Fvg (Potenzialità dell’enoturismo); Francesco Marangon dell’Università di Udine (I risultati dello studio di fattibilità sulla realizzazione di una rete di Strade del Vino in Friuli Venezia Giulia); il produttore Giovanni Foffani (La Strada del Vino di Aquileia) e il direttore di Federdoc Fvg, Michele Bertolami (Problematiche, idee e opportunità per realizzare una strada del vino). Arrivare tardi non è sempre un problema, hanno concordato i relatori. Di Strade del Vino in Italia ce ne sono, forse, fin troppe, e tante non rispondono ai criteri di economicità a cui si dovrebbero ispirare, non portano business al produttore, insomma. In Friuli Venezia Giulia, dopo Aquileia, la zona più vocata secondo lo studio di fattibilità, è quella collinare su cui insistono i territori dei Consorzi a doc Collio e Colli Orientali del Friuli.

In ogni caso, pare opportuno costruire una regia unica, un coordinamento tra i soggetti interessati (pubblici e privati), per contenere i costi, non disperdere energie e raggiungere la maggiore efficacia possibile. Lo strumento principe, si è detto, è quello di evitare le fughe in vanti e lavorare insieme puntando a una unica denominazione o logo, senza far perdere a nessun territorio le sue specificità e capacità organizzative proprie.



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Per contatti e informazioni: Adriano Del Fabro. Tel. 338.3245229, e-mail: adf.sfueis@essegipress.it

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