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Nonostante il Friuli Venezia Giulia abbia una propria legge
istitutiva delle Strade del Vino dal 2000, finora si è attivato un
solo percorso turistico: quello della
Strada del Vino di Aquileia. Prima del dibattito aperto agli operatori e ai tecnici, sono intervenuti Elda Felluga, presidente del Movimento turismo del vino Fvg (Potenzialità dell’enoturismo); Francesco Marangon dell’Università di Udine (I risultati dello studio di fattibilità sulla realizzazione di una rete di Strade del Vino in Friuli Venezia Giulia); il produttore Giovanni Foffani (La Strada del Vino di Aquileia) e il direttore di Federdoc Fvg, Michele Bertolami (Problematiche, idee e opportunità per realizzare una strada del vino). Arrivare tardi non è sempre un problema, hanno concordato i relatori. Di Strade del Vino in Italia ce ne sono, forse, fin troppe, e tante non rispondono ai criteri di economicità a cui si dovrebbero ispirare, non portano business al produttore, insomma. In Friuli Venezia Giulia, dopo Aquileia, la zona più vocata secondo lo studio di fattibilità, è quella collinare su cui insistono i territori dei Consorzi a doc Collio e Colli Orientali del Friuli.
In ogni caso, pare opportuno costruire una regia unica, un
coordinamento tra i soggetti interessati (pubblici e privati), per
contenere i costi, non disperdere energie e raggiungere la maggiore
efficacia possibile. Lo strumento principe, si è detto, è quello di
evitare le fughe in vanti e lavorare insieme puntando a una unica
denominazione o logo, senza far perdere a nessun territorio le sue
specificità e capacità organizzative proprie. Per contatti e informazioni: Adriano Del Fabro. Tel. 338.3245229, e-mail: adf.sfueis@essegipress.it |