20.03.2006 | Itinerari del Gusto

Settimana della 'buona cucina' a Valle Isarco

Valle Isarco (Alto Adige), la valle dolomitica dei gourmet e dei vini titolati, ospita dal 17 marzo al 2 aprile 2006 la ‘storica’ “Settimana della buona cucina”; quest’anno il tema e’: ‘le bonta’ dell’orzo e del luppolo’. Probabilmente è uno degli eventi gastronomici di maggiore tradizione e successo d’Italia: ogni volta registra dai 10.000 ai 12.000 coperti nella ventina di ristoranti partecipanti. Da oltre 30 anni.

Un record di longevità per una manifestazione nata quando il grande tema di successo di oggi, l’enogastronomia, era ben lungi da venire, e che, nonostante l’alta vocazione turistica della zona, è frequentatissima dalla gente del posto. La Settimana della Buona Cucina della Valle Isarco ("Eisacktaler Kost"), si svolge nella valle altoatesina; quando le sue zone sciistiche (Plose, Maranza, Valles intorno a Bressanone, Monte Cavallo, Racines, Ladurns intorno a Vipiteno, per un totale di 140 km di piste), rimangono perfettamente innevate.

Ogni anno questo connubio unico fra sci e gastronomia, promosso dal Consorzio Turistico Valle Isarco in collaborazione con l'Unione Albergatori e Pubblici Esercenti dell'Alto Adige, ha un tema diverso, sempre all’insegna della tradizione tramandata nella ‘culla’ della gastronomia altoatesina, la Valle Isarco, ma anche dell’innovazione e dell’interpretazione da parte dei giovani chef. Negli anni scorsi protagonisti via via sono stati i prodotti caseari, i prodotti del maso contadino, l’allestimento della tavola.

Non mancheranno piatti tradizionali della cucina tirolese (dai Knödel agli Schlutzkrapfen, dalla Weinsuppe al Gulasch, dal Gröstli alla Kapuzinerfleisch), che si alterneranno con altre proposte moderne sempre legate al territorio. I ristoranti coinvolti vanno da quelli ben piazzati nelle guide gastronomiche, alle trattorie tipiche a conduzione familiare. Possibilità di pacchetti settimanali da 350 euro circa mezza pensione. Le cene della ‘Buona Cucina’ sono a pagamento, preferibilmente su prenotazione.

La Valle Isarco è l'unica zona delle Dolomiti dove si produce vino. E che vino...
Le settimane della "Eisacktaler Kost" si incanalano nel progetto "Valle del gusto", che riunisce e propone una serie di momenti per intenditori e buongustai: non solo gastronomia, ma anche il gusto dell'offerta culturale e paesaggistica della Valle Isarco. Vengono così messi in evidenza due elementi caratterizzanti della vallata: "l'emozione del mangiare" e "il vino come ambasciatore del territorio".

Accompagneranno, infatti, le cene della Eisacktaler Kost i vini della Valle Isarco. Questa è la zona vinicola più settentrionale d'Italia, nonché l'unica al cospetto delle montagne più famose del mondo, le Dolomiti. Intorno a Chiusa e Bressanone, dove si scorgono già le cattedrali di roccia del Putia e delle Odle, si producono straordinari vini bianchi. Tra le cantine, si ricordano la Cantina Produttori Valle Isarco di Chiusa e l'Abbazia di Novacella, ma ve ne sono altre piccole, ed ormai più che emergenti (Rockhof, Künhof e altre).

Ma quali sono i vini della Valle Isarco, ormai famosi per aver raggiunto i vertici delle guide del settore?
La Valle Isarco è senza dubbio terra di bianchi, in particolare aromatici. Intorno a Chiusa e Bressanone, dove si scorgono già le cattedrali di roccia del Putia e delle Odle, si producono straordinari vini bianchi, come il Silvaner – che è un po’ il vitigno simbolo -, il Müller Thurgau, il Pinot Bianco, il Pinot grigio, il Veltliner, il Kerner. Vini di grande reputazione, come dimostrano i riconoscimenti della critica.

Non c’è altra zona sciistica italiana dove, dalle piste, si scorgano le geometrie dei filari di vigna. Nemmeno in Val d’Aosta o in Valtellina. In Valle Isarco si può sciare quasi ‘sopra i vigneti’, precisamente quasi 300 ettari. Succede alla Plose, la zona sciistica che sovrasta Bressanone e la sua luminosa conca, dove ben presto abeti e prati lasciano il posto, man mano che si scende, ai filari allevati con la caratteristica pergola, comunque sempre ad alta densità e gestiti secondo le tecniche più aggiornate.

Qui il vino è una cultura. Si beve bene nei rifugi sulle piste, e a maggior a ragione nei wine bar di Bressanone, Chiusa, Vipiteno e degli altri centri. Senza dimenticare alberghi e ristoranti, che spesso organizzano serate a tema o degustazioni guidate. E a pochi chilometri dalle piste è possibile visitare cantine e fare acquisti, come presso lo spaccio con mescita della Cantina Produttori Valle Isarco alle porte di Chiusa (a 100 metri dal casello autostradale).

Nella guida 2006 Vini d’Italia del Gambero Rosso ottengono infatti i ‘3 bicchieri’: Alto Adige Valle Isarco Kerner Praepositus 2004 - Abbazia di Novacella – Varna; Alto Adige Valle Isarco Sylvaner 2004 - Manfred Nössing, Hoandlhof - Bressanone; Alto Adige Valle Isarco Sylvaner Vendemmia Tardiva 2004 – Kuenhof, Peter Pliger – Bressanone. Ma anche i rossi si esprimono sorprendentemente bene, con corpo e struttura ma anche eleganza (Cabernet Sauvignon e Pinot nero, ma anche il fiore all’occhiello Lagrein).

Ufficio stampa Studio di giornalismo
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Comunicato stampa n. 1/l - inverno – primavera 2006

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tel. 0472.802232, fax 0472.801315
Eno-Sciando in Valle Isarco
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