30.05.2005 | Eventi

Successo per il Primo Banco d’Assaggio delle DOP Italiane

E’ stato l’olio, dal 20 al 22 maggio, il protagonista della manifestazione a lui dedicata a Firenze. L’evento, organizzato dal Consorzio DOP Chianti Classico, si è svolto nella splendida cornice di Villa Sassetti, un luogo incantato dove addetti ai lavori e semplici curiosi si sono riuniti per approfondire la conoscenza di un mondo, quello appunto delle DOP dell'olio, che merita grande attenzione.

Durante la prima giornata si è tenuta la prima tavola rotonda durante la quale sono state presentate le etichette risultate più rappresentative di ogni singola DOP nazionale a giudizio di una commissione formata per la maggior parte da membri dell’OEA (Organizzazione Esperti Assaggiatori), guidata da Marco Oreggia, autore dell’unica vera guida a carattere internazionale dedicata all’extravergine.

Molti gli interventi di valore e diversi i temi emersi da questo incontro che ha visto confrontarsi i vari elementi della filiera. Tra le conclusioni quella che l’olio DOP, proprio perché delimitato da specifici disciplinari, garantisce una qualità superiore rispetto al comune extravergine. Qualità che rappresenta un valore aggiunto e quindi spetta alle istituzioni e ai media spiegare al consumatore perché vale la pena spendere qualcosa in più per portare sulla propria tavola un olio a Denominazione di Origine Protetta.

Nel corso della tavola rotonda di sabato è stata inoltre presentata un’approfondita ricerca sul mondo delle DOP dell’olio che ha evidenziato luci e ombre di questo microcosmo, evidenziando in modo netto anche le differenze esistenze tra i diversi territori. Storie diverse, diverse tradizioni; differente l’impatto sul mercato e l’appeal nei confronti dell’acquirente: ma identiche cura, passione, voglia di migliorarsi e di offrire al consumatore un prodotto di altissimo livello.

Nella giornata di domenica un nuovo incontro, questa volta di carattere più scientifico, ha coinvolto i numerosi presenti.
Con il noto giornalista Bruno Gambacorta a moderare, forte anche della sua laurea in medicina, sul palco si sono alternati importati nomi dell’ambito medico che hanno relazionato sulle virtù salutistiche dell’olio DOP. Ne è emerso un dato fondamentale: l’olio DOP è una sorta di panacea, un nutrimento fondamentale in ogni fase della nostra vita. Dall’infanzia quando, come ha spiegato il professor Giuseppe Paolone, direttore della Struttura Complessa di Pediatria presso l’Ospedale San Camillo di Roma, il bambino trova nell’olio DOP l'unico alimento assolutamente simile al latte materno del quale presenta gli stessi componenti lipidici.

Ma ci accompagna validamente anche nelle altre fasi della nostra vita perché, come ha relazionato il professor Publio Viola, Presidente Sezione Medico Nutrizionale presso l’Accademia Nazionale dell’Olio, le sue proprietà antiossidanti sono un viatico sicuro per un’alimentazione corretta che migliora nettamente la nostra qualità di vita. E ci protegge validamente anche dalle malattie cardiovascolari, come è emerso chiaramente dalla relazione della dottoressa Marika Massaro, Ricercatore presso il Laboratorio di Fisiologia Generale dell’Università di Lecce. L’olio DOP italiano fornisce inoltre un supporto fondamentale anche agli anziani, rallentando notevolmente il declino cognitivo correlato all’età. E’ quanto emerso da una ricerca presentata dal Professor Antonio Capurso, Ordinario di Geriatria e Gerontologia presso l’Università di Bari, condotta su otto città italiane e su un rivelante numero di anziani: lo studio ha dimostrato come i soggetti abituati a consumare olio DOP non solo mantengono più a lungo delle buone capacità intellettuali e di memoria ma, percentualmente, vivono più a lungo.

Sulla scia del successo di questa manifestazione i Consorzi DOP Chianti Classico e Terre di Siena dal 6 al 12 giugno, in 5 ristoranti romani e in 5 ristoranti milanesi, presenteranno “Centolio: il piccolo grande olio”.

Si tratta di bottigliette da 0,100 litri che verranno offerte ai clienti dei suddetti locali affinché possano degustare il prodotto al suo top

Un prodotto cioè con inalterate le caratteristiche di freschezza che giocoforza possono venir meno quando nei locali ci vengono presentate le oliere (poco comode e spesso contenenti oli di difficile identificazione) o bottiglie che magari soggiornano nel ristorante da troppo tempo e subiscono quel processo di ossidazione che svilisce i profumi e gli aromi di un olio di livello. La quantità di olio presenti nelle bottigliette consente un uso “ad personam” e, quindi, garantisce sulla perfetta integrità del contenuto.

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Alessandro Maurilli
enovago@vinit.net

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