ROMA – Non ci era mai capitato di vedere un vino con la... scadenza. E invece...
E, invece, nelle sale del Columbus, mentre una folla di intenditori e di semplici appassionati di ogni parte del globo si lasciava contagiare dal fascino dei Superwhites, Silvio Jermann, vignaiolo di Villanova, in quel di Farra d’Isonzo, ci ha proprio riferito – non nascondendo che la sua “originale” iniziativa potrà anche suscitare clamori, in quanto è una di quelle che fanno “notizia” – di aver predisposto un avviso alla clientela per informarla che «sulle bottiglie con tappo sintetico annata 2001 verrà consigliato il consumo entro la primavera 2003». Come dire, uomo avvisato...
Già, la questione è quella del tappo alternativo, quindi non di sughero, quello che si usa da secoli ma che diventa sempre più raro e quindi costoso. «Con l’annata 2001 – ha spiegato Jermann – continueremo per una piccola parte di Pinot grigio, Chardonnay, Vinnae e Red Angel a usare il tappo sintetico Supreme Cork Usa. Ma, avendo riscontrato in questi anni di utilizzo un più precoce invecchiamento di tali vini, abbiamo deciso di porre su ogni bottiglia proprio il consiglio a consumare il vino entro la primavera 2003».
Ma allora perchè usate questi tappi, se hanno una limitata tenuta nel tempo? «Anche se i nostri vini – risponde Jermann – hanno un’ottima durata, è un dato di fatto che una gran parte di essi venga consumata nell’arco di un anno. Vogliamo continuare questo tipo di esperienza, in quanto molta clientela ne fa esplicita richiesta a causa dei sempre maggiori problemi del sughero. La tecnologia, inoltre, è in continua evoluzione ed è auspicabile che questo inconveniente venga risolto al più presto». Nel frattempo, vini Jermann appunto con la scadenza.