Un tuffo goloso nell’Alta Maremma a degustare i rossi della Cantina Ampeleia

In questa estate anomala, spesso più simile a una lunga tiepida primavera piuttosto che alle roventi giornate estive a cui ci avevano abituato le drastiche variazioni climatiche dell'ultimo decennio, viene spontaneo pensare a una vacanza o un breve tuffo goloso nell'Alta Maremma.

La tappa estiva ideale è la Cantina Ampeleia di Roccatederighi, nella frazione grossetana di Roccastrada, punto di partenza privilegiato per un tour alla scoperta della Maremma selvaggia e autentica. I vigneti di Ampeleia racchiudono, infatti, Roccatederighi, piccolo borgo medioevale nascosto tra le enormi pietre di riolite, chiamati "i massi". Qui viuzze in pietra, angoli suggestivi di torri e tetti, perfettamente integrati con la natura circostante, lasciano il visitatore senza fiato ovunque lanci lo sguardo: dalle montagne con i boschi di castagni ai campi di grano ai boschetti di olivi sembra di fare un salto indietro nel tempo di almeno un secolo, rivissuto materialmente il primo fine settimana di agosto quando il borgo ricrea magiche ambientazioni medioevali.

Fermarsi ad Ampeleia è come fare un salto nelle estati dell'infanzia: luoghi semplici ma ricchi di tesori dove passare il tempo con gli amici. E proprio dal concetto di amicizia nacque nel 2002 il progetto Ampeleia, grazie all'unione tra Elisabetta Foradori, "la signora della biodinamica", capace di portare un vitigno come il Teroldego Rotaliano ai vertici dell'eccellenza vinicola italiana, e Giovanni Podini e Thomas Widmann, due giovani imprenditori con la comune passione del vino ed il proposito di produrre un vino che rifletta appieno il terroir della Maremma.

I primi "vagiti" della nuova cantina toscana si udirono in un rifugio di montagna, un giorno d'inverno, dove, attorno allo stesso tavolo, i tre soci della cantina si confrontarono sul desiderio comune di arrivare a produrre un vino unico, diverso dai tanti e capace di trasmettere il valore dell'amicizia vera, intensa, sincera, autentica, fino a lasciare una traccia indelebile.

Ecco quindi nascere Ampeleia, un IGT Maremma Toscana composto da Cabernet Franc al 50%, Sangiovese al 20% e il restante 30% da cinque varietà del bacino mediterraneo, un vino ricco di personalità e carattere, capace di regalare una sensazione di freschezza speziata e di frutti di bosco ampliata dalla leggera brezza marina che lambisce le colline della zona di Grosseto.

Mediterraneità che viene espressa in maniera ancora più marcata dal Kepos, frutto dell'unione sinergica dei Grenache, Alicante, Carignano, Marselan e Mourvedre.

La giornata in terra toscana trascorre veloce, scoprendo a poco a poco il fascino di questa tenuta, iniziando da Ampeleia di Mezzo, il nucleo aziendale, in realtà suddiviso in due blocchi vitati ben distinti, a un'altitudine tra i 280 e i 350 metri sul livello del mare, proseguendo poi verso Ampeleia di Sotto, la parte sicuramente più importante del progetto, una collina che arriva fino a 600 metri di altitudine interamente disegnata dai vigneti inframmezzati da strade bianche.

E a fine giornata si ritorna a Ampeleia di Sopra, il cuore della cantina con altri 20 ettari di vigneto accarezzato dalla brezza marina, oltre agli uffici, il wineshop e la sala degustazione, dove poter assaporare un buon bicchiere di rosso davanti a una tavola imbandita, di fronte a uno spettacolare tramonto dove poter condividere in compagnia le impressioni e le emozioni del giorno, prospettando il giorno seguente di raggiungere in meno di un'ora Massa Marittima e il mare del golfo di Follonica, oppure per gli amanti della natura, proseguire verso nord-est in direzione delle riserve naturali La Pietra, Belagaio e Farma.

Luciano Pavesio