08.07.2011 | Vino e dintorni Inserisci una news

Il Kerner di Franz Gojer

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Origini del Vitigno Il Kerner è un vitigno aromatico a bacca bianca. È stato creato nel 1929 in Germania da August Herold incrociando Schiava Grossa (una varietà rossa conosciuta anche come Trollinger) e Riesling. Il nome Kerner deriva da Justinus Kerner, medico e poeta tedesco (ha scritto poesie sul vino) ad onore del quale fu dedicato questo vitigno.

Il Kerner è coltivato in Germania, Austria, Svizzera e, in Italia, in Alto Adige / Südtirol, dove il relativo vino ha ottenuto la Denominazione di origine controllata (DOC) nel 1993.

Il Kerner germoglia tardi e quindi i getti maturano bene e mostrano una notevole resistenza agli inverni freddi, al punto che resiste fino a temperature di -10 °C. Rispetto al Riesling, il Kerner può essere coltivato in condizioni meno favorevoli e con rese maggiori. La maturazione è ai primi di ottobre.

Questo vitigno cresce su tutti i tipi di suolo. In genere, viene coltivato sui pendii: se sufficientemente soleggiati la coltivazione può essere fatta fino ad altitudini di 800-900 metri. Questo ibrido non è particolarmente sensibile alla peronospora, all'oidio e alla botrite, se non in caso di cattive condizioni atmosferiche. Non ci sono invece problemi con i parassiti, perché in queste condizioni di freddo che non possono svilupparsi.

Profumi

Profumo inteso, spesso con un tono di moscato; aromi freschi offrono un gustoso mix di frutta mista bianca, con note di mela, pompelmo e un soffio tropicale di mango.

Gusto

Simile al Riesling, fresco e fruttato, di minor acidità ma con più corpo.

( Tratto da Wikipedia )

Già alcuni anni fa, avevo avuto il primo incontro con questo straordinario vino, ma pensavo si trattasse di un caso isolato, poi successivamente ho degustato uno spumante metodo charmat molto gradevole, sempre ottenuto da uve di kerner, infine questo incontro folgorante, che mi ha dato la musura delle grandi potenzialità espressive di questo magnifico vitigno....questione di feeling......

 

Franz Gojer - Glögglhof

Via Rivellone 1 . 39100 Bolzano

Tel. 39 0471 978775 . Fax 39 0471 978775

Rivelaunweg 1 - St. Magdalena

39100 Bozen - Italy

Email : info@gojer.it

Sito : www.gojer.it


L' azienda

Il Glögglhof è un'azienda vitivinicola a carattere familiare, posta al centro della zona tradizionale di produzione del St. Magdalener classico, appena sotto l'antica chiesetta di Santa Maddalena. Il maso è originario del XIV secolo ed è di proprietà della famiglia da circa 180 anni. Tre diverse generazioni si sono prese cura nell'ultimo secolo del maso e del vigneto: prima la nonna Anna Wenter, in qualità di vendemmiatrice, ed il nonno Florian Rabanser, come cantiniere; poi Marianne Rabanser, che ereditò il maso e sposò nel 1949 Anton Gojer. La terza generazione è rappresentata da Franz Gojer: è lui che dal 1983 si occupa del maso.

La destinazione tradizionale del podere è sempre stata quella della coltivazione di viti - schiava sulla collina del Glögglhügel e Lagrein nella piana dell'Isarco - e della produzione di vino. Quest'ultimo veniva esportato in botti verso la Svizzera fino alla fine degli anni '70. Il passaggio di consegne a Franz Gojer nel 1983 è coinciso più o meno esattamente con il crollo del mercato del vino St. Magdalener in Svizzera: così si è cominciato a imbottigliare la produzione direttamente in azienda ed a distribuirla in proprio.

Il podere è stato ampliato nel corso del tempo di circa 1,8 ettari, per soddisfare la domanda sempre crescente proveniente dal settore gastronomico e dalla clientela privata.

Nel 1996 sono stati, inoltre, destinati alla produzione di uve merlot, 5000 m2 di meleti di proprietà della famiglia, situati a sud di Bolzano nella zona di confluenza tra il fiume Adige e l'Isarco.

Dal 1991 Bruno Pilzer distilla in Val di Cembra una grappa di vinacce di St. Magdalener che raggiunge in bottiglia livelli di eccellenza.

 

NOTE DI DEGUSTAZIONE DI ROBERTO GATTI


Vino Kerner Doc 2010-gr. 14- Franz Gojer

Alla vista si presenta nel bicchiere di un paglierino molto tenute, quasi bianco carta ; il naso è intenso con note accattivanti di agrumi, pompelmo, mela fuji, litchi ; in bocca ha una perfetta corrispondenza con quanto riscontrato al naso, dove emerge una vera ed accentuata mineralità, acidità ben calibrata con l'alcol, che seppure presente in quantità sostenuta non si avverte, ritornano le note fresche e minerali degli agrumi, del limone, dei frutti tropicali. Lunghissimo il finale di bocca di questo bianco che mi ha fatto " innamorare " della tipologia.

Consigliatissimo e quanto mai indicato l'abbinamento con la cucina di mare, antipasti di pesce, con i pesci grigliati sarà un matrimonio d'amore.

Un vino da classificare ottimo/eccellente in base alla legenda di cui sotto, da non perdere assolutamente.

Roberto Gatti

0-60

scadente o difettoso

61-70

passabile o corretto

71-75

medio e senza pretese

76-80

piacevole o franco

81-85

buono

86-90

molto buono/ ottimo

91-95

eccellente

96-100

Top Wine


Tag: alto adige, winetaste, gatti, Riesling, Bolzano, schiava, kerner, santa maddalena


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