04.11.2022 | Prodotti Tipici Inserisci una news

Hofstätter: un "cru" di Pinot Nero in alta montagna

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"Michei di Michei" Pinot Nero: la sintesi perfetta della viticoltura che nasce dalla fatica e dal rispetto della natura

L'eleganza del Pinot Nero e oltre un secolo di esperienza nella sua cura: con un "Cru" nato in alta quota, la tenuta altoatesina J. Hofstätter di Termeno (BZ) esprime tutta la freschezza e la raffinatezza di questo nobile vitigno. Il brindisi ideale per stupire anche i palati più esigenti a Natale e tutto l'anno.

 

Il "Michei di Michei" Pinot Nero nasce infatti a Maso Michei, in Trentino, lungo versanti che passano da 790 a 850 metri sul livello del mare ed è la sintesi perfetta della viticoltura eroica d'alta montagna.

Ha la verticalità delle vette delle "Piccole Dolomiti" che racchiudono ad anfiteatro i suoi filari e la freschezza di un luogo ameno dove il vino nasce dalla fatica, tra ripidi declivi di terreni magri e ghiaiosi.

Il clima rigido e la tipologia dei suoli infondono a questo vino un'intrigante mineralità e un'acidità ben equilibrata, donando leggerezza ed eleganza che richiamano il sorso.

 

«Le condizioni microclimatiche di quest'area del Trentino meridionale sono completamente diverse da quelle dell'altopiano di Mazon dove il Pinot Nero viene coltivato da 160 anni nella nostra tenuta Barthenau. È nato come una sfida prima di tutto personale, ha vinto la natura di questo luogo magico dove la vigna cresce lentamente e l'uva matura tardi, così come è insaziabile la nostra ricerca di terroir ottimali per questa nobile varietà» afferma Martin Foradori Hofstätter, quarta generazione alla guida dell'omonima tenuta nota in tutto il mondo per i suoi Pinot Nero.

 

Rispetto per la natura

I vari terroir nei quali tenuta J. Hofstätter coltiva le proprie vigne rappresentano anche un habitat ideale per animali come cinghiali, cervi, volpi, martore e altre specie che regnano in un luogo capace di infondere pace e tranquillità a chi lavora in vigna ma anche al visitatore più distratto.

 

Per Martin Foradori Hofstätter preservare i suoi vigneti attraverso una viticoltura attenta all'ambiente è un principio inderogabile. Sono molte anche le iniziative che l'azienda porta avanti per il mantenimento e la conservazione della biodiversità come il sovescio, con la semina di fiori ed erbe selvatiche tra le vigne per preservare così anche la presenza delle api, nutrire il terreno e per la formazione di concime organico e l'inerbimento dei filari.

Abolendo qualsiasi forma di diserbo con prodotti chimici, il sottoceppo viene trattato con zappe meccaniche che disturbano l'apparato radicale dell'erba rendendo così il terreno libero e maggiormente drenante.

Per concimare i terreni utilizza letame di masi vicini, a km zero, fatto "maturare" in piramidi alte circa due metri costituite da strati intervallati con paglia per circa un anno.

 

A fare da cornice ai vigneti, l'azienda ha anche piantato una serie di siepi che ospitano uccelli di ogni tipo e permettono di controllare in modo naturale la presenza di parassiti.

Si pratica inoltre la confusione sessuale contro le tignole eliminando così l'utilizzo di insetticidi.

La legatura avviene con materiali biodegradabili e non con legacci in plastica o altri materiali sintetici, così come la maggioranza dei lavori in vigna vengono svolti rigorosamente a mano.

 

La fauna e la flora del Trentino – Alto Adige contribuiscono al fascino di queste splendide aree e rappresentano un continuo stimolo all'introduzione di pratiche sempre più sostenibili.

 

Silvana Albanese

Luciano Pavesio


Tag: Termeno, Foradori, Pinot, Hofstätter, Martin, Michei


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