15.02.2009 | Vino e dintorni Inserisci una news

Il Futurismo in Bottiglia

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Le Etichette Futuriste di Fortunato Depero sulle bottiglie delle Cantine Cavazzani di Trento oggi non più in attività.

 

“IL FUTURISMO”… IN BOTTIGLIA: L’ETICHETTA VERDE “CALDARO”

 

Questa etichetta è dedicata ancora una volta al connubio fra arte e vino e in particolare al rapporto che si creò nel primo novecento fra il movimento del futurismo e la trasposizione di alcune opere d’arte di questa corrente artistica sulle etichette del vino che fino ad allora erano state abbastanza anonime.

Questo articolo è il frutto della ricerca di un nostro carissimo socio Giancarlo Santagostino di Abbiategrasso.

Qui presentiamo è l’Etichetta verde “Caldaro” che è un’etichetta delle Cantine Claudio Cavazzani di Trento.

L’azienda non è più in attività ed è confluita dopo il secondo conflitto mondiale in altra tra quelle più importanti del trentino.

L’etichetta è un esemplare di una serie che comprende anche (almeno) Terlano (stessi colori) Marzemino e Lambrusco dolce (predominante rosso) Santa Maddalena e Rosso Castelbarco (predominante arancione) Negrara e Valpolicella (blu/rosso) Passito e Albana (giallo e azzurro) fino all’aceto (rosa). Alcuni esemplari sono stati soprastampati diagonalmente: “Rosso Castellar” su Negrara e Valpolicella, “Bianco Castelmadruzzo” sul Passito e sull’Albana.

Tutte queste etichette hanno lo stesso disegno e varia solo la distribuzione dei colori nei diversi campi.

E si può certamente notare la novità di questa etichetta e anche la sua attualità che risalterebbe sicuramente anche su una bottiglia di oggi.

Sono state commissionate negli anni 30 a Fortunato Depero che ha messo la sua firma nel piccolo F.D. che si trova negli angoli dell’etichetta.

 

Fortunato Depero nacque sul finire dell’800 a Fondo, nel Trentino, suddito degli Asburgo. Studiò arte e la praticò anche fuori dai confini natali.

Partecipò – ne fu esponente di spicco con Martinetti e Balla – al movimento culturale denominato Futurismo e nel 1914 a Roma firmò il Manifesto della ricostruzione futurista dell’Universo, che si distacca dagli altri manifesti futuristi per la ricerca di una dimensione estetica globale il cui fulcro sia il gioco inteso come attività liberatoria.

Molti suoi lavori, non solo pittorici, sono raccolti nella Casa Museo Depero a Rovereto (ora oggetto di lavori di nuovo allestimento). Opere di Depero sono state presentate negli anni più recenti in diverse mostre (tra queste Milano e Genova) dedicate al Futurismo, movimento un po’ dimenticato negli scorsi decenni per via delle simpatie che all’origine i futuristi dedicarono al nascente regime (1922).

Depero fu geniale artista e di lui esistono arazzi, tarsie in panno, mobili, cartelloni pubblicitari (Campari, San Pellegrino, Verzocchi, Unica) giocattoli; lavorò anche per il teatro e, come si vede, anche per le Cantine Claudio Cavezzani di Trento.

 

Depero Fortunato (Fondo, Val di Non 1892-Rovereto 1960)

BORGHI ANDREA - Presidente A.I.C.E.V.

www.aicev.it


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