29.06.2001 | Normative

Ue: migliora la legislazione sull’olio.

Il Consiglio dei ministri dell’Agricoltura dell’Ue ha raggiunto un accordo sull’olio d’oliva.

Il Parlamento Europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, il 17 maggio scorso ha approvato la proposta di Salvador Jové Peres inerente al prolungamento del regime di aiuto fino al 2006 e alla strategia per la qualità dell’olio d’oliva. Più recentemente, il 19 giugno, il Consiglio dei ministri dell’Agricoltura dell’Ue ha raggiunto un accordo sull’olio d’oliva. Si è deciso – tra le altre cose – di rendere obbligatoria l’indicazione della provenienza delle olive, e non più soltanto quello della spremitura della stesse. Ossia, dal prossimo 31 ottobre potrà definirsi “made in Italy” soltanto l’olio che possa dimostrare di essere stato prodotto con olive raccolte in Italia e spremute nel nostro paese. Se una di queste due caratteristiche verrà a mancare il prodotto non potrà essere commerciato come “italiano”. Inoltre si sono adottate norme più restrittive sulle miscele di oli diversi, che dovranno riportare sull’etichetta tutte le diverse componenti del prodotto. “Un buon risultato” commenta Mauro Albrizio dell’ufficio Slow Food/Legambiente di Bruxelles “che tuttavia avrebbe potuto essere migliore se il regime di aiuto fosse stato legato, coerentemente, con la nuova strategia comunitaria che punta sulla qualità, anziché alla produzione, a un sostegno diretto al reddito per ettaro, condizionato al rispetto di parametri di qualità e ambientali”.

(FONTE:SLOWFOOD)

px
px
px
px
px
Web agencyneikos
Entra in MyVinit Chiudi
Email
Password
Mantieni aperta la connessione.
Non sei ancora registrato?