In Campania la rossa protagonista del dessert
è da oltre 2000 anni l’Annurca,
coltivata nella zona Giuglianese-Flegrea,
nelle regioni del maddalonese, di Aversa,
di Teano e nelle valli beneventane Caudina e Telesina.
Con 90.000 tonnellate medie annue, l'IGP campano rappresenta oltre
il 50% della produzione regionale di mele e
il 5% circa di quella nazionale.
La Rossa del Sud è stata la Musa ispiratrice di celebri scrittori
dell’età classica come Plinio il Vecchio,
che le diede l’appellativo di
Mala Orcula perchè prodotta
intorno all'Orco (gli inferi), che gli antichi riconducevano
all’agro puteolano. La sua buccia purpurea è raffigurata perfino
negli affreschi conservati nella Casa dei
Cervi di Ercolano, a testimonianza di un gusto fresco e
vivace che addolciva i palati dei patrizi. Descritta nel ‘500 da
Gian Battista della Porta nel
Suae Villae Pomarium, fu chiamata prima anorcola, poi annorcala fino
ad essere battezzata nel 1876 col nome Annurca da
G.A. Pasquale nel
Manuale di Arboricoltura.
Piccola quanto il palmo di una mano, dal peso di circa 100 grammi e
con la sua forma appiattita o rotondeggiante con epidermide
rosso-striata, l’Annurca è la Regina delle mele. Grazie alla sua
polpa croccante e succosa che sprigiona un sapore aromatico tendente
all’acidulo, il frutto campano è un concentrato di vitamine B1, B2,
PP, C, e di elementi minerali quali fosforo, ferro, manganese, zolfo
e potassio. Le sue sostanze, capaci di conferirle un elevato potere
antiossidante, possono avere un ruolo decisivo nella prevenzione del
cancro, mentre la ricchezza in fibra la rende particolarmente adatta
a ripulire le arterie dal colesterolo e quindi ad evitare le
malattie cardiovascolari.
Ad essa sono attribuite azioni positive a
carico dell’apparato muscolare e nervino, effetti antireumatici,
diuretici, dissetanti e soprattutto qualità digestive che graduano
l'assorbimento del glucosio di grande beneficio per i diabetici.
Secondo un recente studio del Dipartimento
di Scienza degli Alimenti dell’Università Federico II di Napoli
l’Annurca ha anche proprietà gastro-protettive che dimezzano i danni
ossidativi alle cellule epiteliali gastriche grazie a composti
fenolici come la catechina e l'acido clorogenico. Insomma un mito
della terra che si discolpa dalle storie che le sono state bollate
nel corso dei millenni presentandosi come uno dei prodotti naturali
più efficaci per l’organismo umano.
Fonte:
Campaniasuweb |