24.01.2007 | Cultura e Tradizioni

Un Sangiovese di razza tutto al femminile

Sulle ruvide colline di Forlì in frazione Cusercoli si trova un'azienda storica della zona: la tenuta agricola Missiroli. Al timone di questa cantina troviamo due sorelle che hanno fatto loro la filosofia dell'antenato che diede il via alla storia dell'impresa. Un secolo di produzione di vini a base sangiovese in grado di portare avanti un invecchiamento che non svilisce il prodotto ma, lo migliora con profumazioni dal ''sentore antico'' e dall'inflessione balsamica.

Il gusto del sangiovese di una volta, direbbe qualcuno, quella del frutto senza aggiunte di uve ''straniere'' direbbe qualcun'altro, che riflette il carattere ruvido e singolare della collina del Farneto dove i vigneti affondano le proprie radici in cerca di nutrimento. La storia dell'azienda Missiroli comincia circa un secolo fa, quando il patriarca Annibale Bernabei decise di dedicarsi alla produzione del vino. A quei tempi la produzione vinicola non aveva l'importanza dei giorni nostri, ma era una delle tante attività ''di fattoria'' al pari del seminativo e dell'allevamento.

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Annibale, però, nei confronti della vigna nutriva un amore che lo portava ad avere un'attenzione diversa rispetto ai suoi colleghi dell'epoca. Oggi questa responsabilità appartiene all'ultima discendenza. L'attuale generazione, tutta al femminile, vede Valeria Rossi assieme alla sorella Renata e la madre Giovanna portare il ''testimone'' di chi le ha precedute nei secoli. Le ''sorelle del vino'' hanno adottato la filosofia del loro antenato che amava mettere la vigna prima di tutto. Il vigneto, infatti, è al centro delle loro continue attenzioni con risultati davvero interessanti.

Le basse rese per ettaro e la zona particolarmente vocata danno origine ad un'uva di qualità che da vita all'Annibaldo nella versione superiore e superiore riserva. Da qualche tempo si è aggiunta una nuova etichetta: Allegretto del farneto, un vino semidolce da dessert a base sangiovese conservato in botti di rovere per almeno 10 anni. Degli attuali 70 ettari dieci sono a vigneto, mentre il restante è a seminativo e nuovi impianti ed ampliamenti si stanno effettuando per dare maggiore respiro ad una proposta che si preannuncia interessante.

La produzione è effettuata con estrema semplicità quasi a volere riprendere la gestualità facile ed antica di colui che sempre ha trattato questo vitigno come un amico inseparabile. Le uve raccolte a mano riposte in cassette e portate in cantina subiscono una pressatura soffice. La totalità del mosto, posto a fermentare senza particolari escamotage tecnologici, da origine al vino che una volta in botte di rovere per 12 mesi diviene la versione superiore dell'Annibaldo, mentre la riserva rimarrà ancora in botte per altri 12 mesi.

Nella realtà dei fatti, però, le ''sorelle'' effettuano un controllo continuo sulle caratteristiche organolettiche del prodotto, al punto tale che, qualora ce ne fosse la necessità, il vino potrebbe rimanere in botte molti più anni del previsto prima di essere messo in commercio. Info degustazioni: 0543. 989660.

Degustazione vini Azienda Missiroli
Annibaldo '94
Sangiovese di Romagna Sup. Riserva - 13,5%
Rosso granata con riflessi regolati anche se pare trattenere ancora qualche riverbero rubino; limpido di buona trasparenza. Vibra di una luce propria che lo rende piacevole. Apre con una lieve ruvidità olfattiva resa morbida poco dopo dalla sensazione alcolica che a tratti sovrasta. Mostra un equilibrio olfattivo abbastanza piacevole. Abbastanza fine. Una volta ben arieggiato risulta pulito e con una proposta olfattiva di maggiore ampiezza. E' un vino che, se si ha pazienza, diverte perché i profumi si intrecciano e scambiano continuamente.

Al palato è di corpo, abbastanza fresco, di buona tannicità, intenso e di buona persistenza. Acidità e tannino la fanno da padrone. Ha 12 anni ma in bocca sembra più giovane. E' pulito. Il tannino non lascia spazio e, seppur sottile, ti conquista la bocca mostrando tutta la sua grinta. Credo che il suo fascino non sia la sensualità che di solito ci si aspetta dopo qualche anno da un vino di questo tipo ma, al contrario, la sua schiettezza, la ruvidità controllata. E' il suo modo di ''aggredire'' che affascina: diretto senza troppi convenevoli.

Ti sfida per poi lasciarti con un finale amarognolo fatto di frutta e spezie. Occorre pazienza per conoscere questo vino dal carattere introverso ma deciso. Non è adatto a chi ama i vini immediati e con poche complicazioni, perché questo di ''complicazioni'' olfattive ne ha. Prima di abbinarlo bevetene qualche sorso in piena libertà per scoprirne la scontrosità di carattere. Non decantatelo, prendete tempo e usate un bicchiere grande per meglio sentirlo crescere.

Seguono alcuni dei sentori riconosciuti nel vino: legno antico
, fumo, rosa passita, sigari, note mentolate, uva passa, viola passita, noce, castagne, confettura, prugna sottospirito, pepe, fragole sottospirito, mora matura, ribes nero, cacao amaro, eucalipto, cannella, chiodi di garofano, tabacco, mandorle amare, incenso. Abbinamenti: Carne rossa, cacciagione, da piuma e da pelliccia, formaggi a pasta dura.

Annibaldo 2001
Sangiovese di Romagna Sup. Riserva - 13,5%
Rosso rubino riflessi grananta, limpido e di buona trasparenza e vivacità di colore. Al naso è pulito ed un'apertura dallo stile femminile e dai delicati toni balsamici. Intenso e di buona persistenza. Di buon equilibrio olfattivo che risulta essere di sufficienza finezza intesa in termini di eleganza. La sensazione balsamica accompagna tutte le profumazioni ravvivandole continuamente. Il quadro aromatico è comunque particolare, delle volte spiazzante, a causa dell'intreccio che sembra non tenere conto dell'età in nessun senso.

Per questo a volte si percepisce una frutta matura vicino ad un fiore passito o un fiore fresco vicino ad un frutto secco. Al palato è pulito, abbastanza intenso e abbastanza persistente con un equilibrio che prevale più verso la freschezza che la morbidezza. Si nota un tannino sì di carattere ma a grana fine. Piacevole nel complesso con una vena amarognola che accompagna una lunghezza fruttata.

Seguono alcuni dei sentori riconosciuti nel vino: Ciliegia, rosa passita, viola passita, note balsamiche, fumo di legna, rosmarino secco, catrame, fruttato nero, mora matura, ribes nero, iris, liquirizia, noce moscata, legno antico, pepe rosa, prugna fresca, cacao, tabacco, mandorle fresche. Abbinamenti: Carne rossa, cacciagione, da piuma e da pelliccia, formaggi a pasta dura.
Annibaldo 2002
Sangiovese di Romagna Superiore - 12,5%
Rosso rubino con riflessi granata di buona trasparenza e con una piacevolezza visiva complessivamente buona. Risente purtroppo di un'annata che non gli ha reso giustizia. In apertura gli aromi sono un po' ''zoppicanti'', poco compatti. L'intensità si attesta su valori medi, mentre la persistenza fatica a soddisfare non tanto per una mancanza di lunghezza reale, ma per chiarezza aromatica: tutto sembra essere diluito. E' riconoscibile il suo stile dall'accento ''antico'' dove spiccano note fruttate intrecciate a note acide.

Occorre arieggiare bene per dissipare una certa pesantezza olfattiva. Al palato è di corpo, franco, intenso e abbastanza persistente. E' di buona morbidezza contrastata da una freschezza - acidità -, piacevole. Il tannino c'è, ma ha un profilo basso ed una grana più sottile rispetto le annate precedenti. Lo svantaggio dell'annata ha creato un equilibrio maggiore al palato con un tannino meno aggressivo. Anche se ha un grado di piacevolezza accettabile, non affascina e manca al naso, come in bocca della consueta grinta.

Seguono alcuni dei sentori riconosciuti nel vino: iris, cantina umida, tabacco, more, ribes nero, note acide, note verdi, legno di cedro, sigari, prugna, fichi neri freschi, botte grande, noci, nocciole, ciliegia, cacao amaro, note di inchiostro, note minerali, tiglio. Abbinamenti: Carni, formaggi, affettati, bolliti.
Annibaldo 2003
Sangiovese di Romagna Superiore - 13,5%
Rosso rubino con leggero inizio di riflessi granata, di media trasparenza. Ottima concentrazione di colore, limpido quasi brillante di intensità davvero soddisfacente. Al naso si presenta con profumazioni intense e ricche di frutta. Tra l'abbastanza persistente ed il persistente. Deve completare la sua armonia e la sua eleganza. Al palato il corpo mostra una velata eleganza. Il carattere scontroso è mitigato molto bene dalla morbidezza anche se lo si può definire ancora fresco e tannico. Il tannino, ancora da affinarsi, è composto, grintoso e piacevole.

Rispetto alle precedenti annate mostra un maggiore equilibrio che meglio si tradurrà negli anni successivi oltre che un atteggiamento un po' più nobile. Al palato è di buona intensità e ottima persistenza, dove il ricordo di frutta nera e note di erbe aromatiche ti accompagna lungamente e si assottiglia lentamente. Chiaro esempio di sangiovese in purezza della zona.

Seguono alcuni dei sentori riconosciuti nel vino: ciliegia, prugna, mora, ribes nero e rosso, lampone, fragoline di bosco, erbe aromatiche, mirtillo, germogli di ribes, pepe rosa fresco, rosa, viola, fiori di papavero, note minerali, legno dolce, carrube, cioccolato, goudron, note di terra bagnata, tabacco fresco, te nero, rosmarino fresco, vaniglia, confettura di cassis. Abbinamenti: Carne rossa, cacciagione, arrosti, formaggi a pasta dura.
Allegretto del Farneto
Sangiovese 100% - IGT Forlì 13,5%
Rosso tegola con riflessi aranciati. Limpidissimo, di buona trasparenza e compattezza aromatica. Franco, abbastanza armonico, intenso e persistente. Al palato è di corpo, di buona intensità, abbastanza morbido, fresco, abbastanza tannico; la concentrazione zuccherina crea sensazioni tra l'abboccato ed il dolce. Non manca neppure in questo caso il tipico carattere scontroso. Di buona persistenza, ti lascia con un ricordo di frutta sottospirito, sigari e note tostate.

Seguono alcuni dei sentori riconosciuti nel vino: mandorle secche, noci, prugne secche, china, frutta sottospirito, note cioccolato amaro, foglie di timo secco, note smaltate, caffè tostato, cannella secca, noce moscata, kirsch, fumo di legna, corteccia, note balsamiche, mandorle dolci, rosmarino secco, sfumatura nera profonda dalle note liquorose. Abbinamenti: pasticceria a base cacao, cioccolato aromatizzato, pasticceria secca e fresca.

Fabio Magnani, Giornalista enoico
fabiomag@linknet.it - autore del libro

Vini dal Cile Viaggio tra i profumi dei vigneti andini -
Edizioni Delmònt, Ravenna Marzo 2002

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