Molto importante
credo siano gli affetti familiari infatti era circondato dai suoi
figli che dagli occhi gli sprizzavano amore e tenerezza, e l'amore e
la passione per il proprio lavoro. In quella occasione pioveva ed
allora Livio mi ha ripetuto piu'
volte: "Ritorni a trovarmi in Friuli che la
porto a visitare i miei vigneti e la mia terra ". Solo il
vero vignaiolo tiene, prima di tutto ai suoi vigneti, che non a
tutto il resto : depliants, chiacchere e lustrini.
La storia raccontata da Livio Felluga
I primi anni del secolo
E' ormai da cinque generazioni che la mia famiglia opera nel settore
del vino, si può ben dire che da sempre "il vino ci ha dato il
pane". L'inizio in Istria, quando quelle terre ancora appartenevano
all'Impero, mio bisnonno contadino e poi mio nonno viticoltore
producono Refosco e
Malvasia.
Vigneti e una piccola trattoria a Isola d'Istria, finchè mio nonno
non decide di espandersi e nel 1920 manda suo figlio Giovanni, mio
padre, a gestire il commercio dei vini nella vicina Grado,
incantevole luogo balneare dell'aristocrazia asburgica. Ero un
ragazzino, il primogenito di quella che sarebbe diventata una grande
famiglia, ero l'aiuto prezioso di mio padre
e crescendo tra vini e bottiglie acquisivo capacità ed esperienza.
La Giovane Italia
Il primo contatto con i vini di collina, ed in particolare con i
vini del Collio, avviene alla fine degli anni trenta, quando mi
trasferisco in Friuli. Ero affascinato da
quei dolci pendii, da quel Collio
che allora si chiamava
Medana, Cosana, San Martin di Quisca.
Cresceva la mia conoscenza dei vini di collina e si consolidava la
convinzione che "il vino di qualità si fa prima in campagna e poi in
cantina". I miei progetti vengono interrotti dallo scoppio della
seconda Guerra Mondiale. E' il giugno del 1940 e vengo richiamato
alle armi... l'Africa, tre anni in Libia, la prigionia a Capo Bon,
altri tre anni in Scozia, la sconfitta... tutto il resto appartiene
alla storia, a me rimangono le cicatrici nella memoria e nel cuore.
Il Dopoguerra
Il mio sogno si realizza negli anni cinquanta, quando acquisto i
primi ettari di vigneto a Rosazzo. Erano anni difficili. La collina
era in totale abbandono. Sorgevano le prime industrie e i contadini
preferivano avvicinarsi alle città e al lavoro nelle fabbriche. Lo
stesso paesaggio stava mutando. La mia
sfida era oppormi a tutto ciò cercando di rendere nuovamente
produttiva la collina. Il tempo mi ha dato ragione:
Rosazzo oggi è considerata una delle zone più vocate. Con
l'inconfondibile etichetta della "carta geografica" indicai la
provenienza delle nostre uve a garanzia di un prodotto di qualità.
Oggi
Scelsi Brazzano come luogo definitivo della cantina che si amplierà
di pari passo con l'aumentare della produzione.
Oggi la nostra Azienda vanta un'estensione
collinare di 135 ettari a vigneto per una produzione media di
650.000 bottiglie l'anno apprezzate in tutto il mondo. Ho
creduto nelle mie convinzioni, ho sconfitto la diffidenza, i luoghi
comuni e ancora oggi mi dedico alla campagna con grande passione
insieme ai miei figli.
Maurizio, Elda, Andrea e Filippo sono il
presente e il futuro, e la mia più grande soddisfazione è
proprio vedere che essi hanno ereditato il mio amore per la terra,
per la tradizione e per la qualità.
Degustazione vini aziendali
Questo è stato ciò che ho scritto nel 2005, quando ho conosciuto
Livio ed i suoi vini:
Livio Felluga
titolare: Famiglia Livio Felluga
Via Risorgimento 1 - 34070 Cormons - Gorizia
Tel: 0481.60203 - 60052
Fax: 0481.630126
Email: info@liviofelluga.it
Vino:
Terre Alte 2003- gr. 14 -
Uvaggio di:
Tocai-pinot- sauvignon
Un vino di caratura superiore molto profumato, complesso
dove si sente in sottofondo il sauvignon, ma anche il tocai, in
bocca è pieno, strutturato, appagante per chiudere con una lunga Pai
.
Voto 5 stelle 88-89/100
€. 35,00 circa
Uno dei miei migliori assaggi friulani di questa kermesse
enogastronomica.
Vino:
Tocai 2003
Questo è stato il vino aziendale che più mi è piaciuto perché vi ho
riscontrato il più intenso, autentico e genuino legame al territorio
ed al vitigno di origine: profumo di mandorla amara ( che mi ricorda
i tocai che bevevo 20 anni fa), ampio in bocca, appagante dove
ritornava la nota ammandorlata, persistente a lungo!
Voto 5 stelle 90/100
Uno dei miei migliori assaggi friulani di questa kermesse
enogastronomica.
Vino: Sossò
2000 - gr.14 - C.O.F. Rosazzo -
Da uve:
refosco e merlot
Rosso scuro quasi impenetrabile, si sentono molto le spezie, in
bocca è caldo , morbido e strutturato . Si lascia bere con
piacevolezza .
Voto 5 stelle 87/100
leggi
l'articolo
Voglio concludere questo omaggio a Livio
Felluga con le stesse parole, con cui ho chiuso
l'articolo dedicato a Mario Schiopetto:
questo è uno dei padri della nuova enologia friulana, a cui
noi tutti amanti del vino, dobbiamo molto e con grande rispetto ed
ammirazione, certamente non il solo, ma tra i più grandi: un
nome da non dimenticare mai! Grazie a Livio
Felluga, con il sincero augurio che i suoi figli
Maurizio, Elda, Andrea e Filippo, ne possano seguire fedelmente le
orme, tracciate in tanti anni di passione e dedizione alla
viticoltura friulana ed italiana tutta.
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