“Il nostro menù prevede carpacci di carne e pesce, salmone con aceto
balsamico, paste fatte in casa di ogni tipo, dalle lasagne ai
cannelloni, e poi ancora parmigiane di melanzane (tipicamente
campane), osso buco, filetto con funghi e molto altro ancora”.
Iovino sintetizza così com’è arrivato negli USA: “Sono ormai quasi
30 anni che sono partito per gli Stati Uniti in seguito ad un invito
di mio zio e dopo tanto lavoro ho aperto prima il ristorante
Girasole e poi da un anno mi sono spostato qui. Di casa e di Napoli
mi mancano in particolare alcune cose tipiche come il mare, Santa
Lucia di sera o la possibilità di mangiare un dolce per strada alle
tre di notte”.
Il ristorante, a gestione familiare, è molto discreto e accogliente,
e il proprietario descrive orgogliosamente la qualità della
clientela che lo frequenta: “Ci vengono a trovare avvocati, medici,
professionisti di vario genere e molti di questi fanno parte del
Club Mimosa, un’associazione che si incontra circa ogni due mesi
qui”. Nella famiglia di Iovino c`e` anche il fratello che gestisce
un ristorante che si chiama Il Girasole, definito il fiore
all’occhiello di Atlantic City, e in particolare la giovane figlia
Michele (si legge come nella versione in francese con due “l”) che
ha da poco aperto al 1540 di Ritner Street, sempre a Philadelphia,
un altro ristorante dal simpatico nome Il Nido.
Una storia dunque di lavoro, forte unione familiare e capacità di
ricreare gusti e profumi campani anche negli Stati Uniti.
di Pierpaolo Basso
Fonte:
Campaniasuweb.it |