04.09.2001 | Vino e dintorni

Una falanghina che sembra un rosso.

Orazio Rillo con la moglie Rosa e il figlio lavorano in silenzio, custodi di un segreto...

Orazio, Libero, Orazio, così di padre in figlio, da sette generazioni fino all'ultimo che è bambino. Orazio, appunto. La staffetta del vino va avanti da oltre un secolo. Una traccia c'è. Ed è una botte che la famiglia Rillo conserva come le insegne di una romantica civiltà contadina. C'è un marchio: 1880, ma i Rillo hanno cominciato prima. Più nitide le date dell'ultima svolta. I Rillo fondano l'Azienda Fontanavecchia (una fontana di pietra che non c'è più, peccato) nel 1980, nel 1990 l'imbottigliamento, nel1994 il primo trionfo: da un terreno avaro (scarsa resa) spunta un elegante aglianico del Taburno. "Vigna Cataratte" del 96 è la bandiera della cantina, rosso rubino, profumi di gelsi neri, prugna rossa, cuoio, vene di tabacco. Un successo. Orazio con la moglie Rosa e il figlio lavorano in silenzio, custodi di un segreto. Fontanavecchia presenterà un bianco di 14,2 gradi, una falanghina che sembra un rosso se la bevi ad occhi chiusi. Il nome: Facetus. Pochi giorni per sapere tutto. Aspettiamo Fontanavecchia - Orazio Rillo, Torrecuso (Benevento)

FONTE: La Repubblica

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