20.12.2023 | Vino e dintorni Inserisci una news

Eurovimun – La storia della famiglia Salatin giunge in Europa – I vini biologici

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Siamo di fronte ad uno scoppiettante caminetto ad Aurava (San Giorgio della Richinvelda), a Casa Leila, salumificio artigianale, per raccogliere le storie che nel 2024 segneranno il Percorso del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa adriatico ionica). Il dinamismo e la passione di Dante Paolo Nosella hanno portato fin qui Alessandro Salatin,che ci ricorda come " ...una pietra 1528 testimoni la presenza della famiglia Salatin tra i colli del vino a Villa di Villa di Cordignano. L'attività vinicola era iniziata nel 1947 ad opera dei Fratelli Cav.Antonio ed Ercole., nei luoghi amati anche dai Dogi della Repubblica di Venezia".

 

 

Nel 1989 i giornalisti della rete L'Italia del Gusto visitavano con Luigi Veronelli le Terre dell'Alto Livenza, fra Veneto e Friuli, venendo a conoscere la storia e la passione per la coltura della vite

della famiglia Salatin, che è giunta ad estendersi su 60 ettari con vigneti racchiusi tra le Colline del Prosecco, le zone delle Grave del Friuli e la DOC Venezia.

" Ci siamo rituffati nelle origini di un viaggio del gusto che non è mai cessato – commenta Renzo

Lupatin, giornalista e presidente di Borghi d'Europa – Ci siamo emozionati quando abbiamo degustato Sincero,Prosecco Frizzante Biologico DOC Sul Fondo, una esperienza unica che ci ripoera indietro nel tempo, alle autetiche tradizioni vitivinicole ancestrali di questo territorio".

Già, ma quante sono le aziende che possono vantare una storia come quello dei Salatin ?

La storia, lo diciamo sempre, per fortunsa non è acqua, ma vino buono !

Queste considerazioni ci portano diritti alla degustazione di un'altra perla del catalogo Salatin : UNICO,Verdiso spumante Biologico Brut Nature Millesimato.

"Con la vendemmia 2020 – racconta Alessandro Salatin-, è nato questo vino. Il Verdiso è un vitigno autoctono delle Prealpi Trevigiane. La sua esistenza è accertata da un documento del 1788 con il quale l'abbazia di Follina impose la coltivazione ai coloni. La spumantizzazione parte direttamente dal mosto in un'unica fermentazione.Il sapore è asciutto, al retrogusto vengono richiamati i sentori percepiti all'olfatto supportati da una spiccata acidità e persistenza in bocca.

Ottimo come aperitivo, con insaccati e formaggi molli, ma è accompagnando piatti di pesce sia al forno e alla griglia che esalta le sue migliori caratteristiche organolettiche."


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