22.02.2016 | Cultura e Tradizioni Inserisci una news

Le tradizioni dei "cimbri" rivivono a Recoaro Terme, Nella Conca di smeraldo prende vita il passato con la Chiamata di Marzo

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Dai Saturnali dell'antica Roma al popolo bavarese dei Cimbri, Recoaro Terme è pronta a vestirsi a festa per una manifestazione che affonda le sue radici in un passato molto lontano: "La Chiamata di Marzo". Furono infatti gli abitanti dell'Urbe i primi a organizzare dei festeggiamenti per dare il benvenuto alla nuova stagione e decretare la fine dell'inverno, dando vita a una tradizione che si sarebbe presto sviluppata in tutte le civiltà rurali della Penisola; a esportarla dove ora sorge il grazioso paese della provincia di Vicenza furono i Cimbri, popolo bavarese che si insediò nella fascia delle Piccole Dolomiti, oltre che sull'Altopiano di Asiago e in Lessinia.

 

E così dal 19 al 28 febbraio, Recoaro Terme celebrerà la 20esima edizione della "Chiamata di Marzo": sette giorni di festeggiamenti basati sulle antiche tradizioni e sul folclore dell'Alta Valle dell'Agno, sulla cultura cimbra e su un passato contadino che è ancora più vivo che mai. Il tutto in attesa dell'evento clou in programma domenica 28 febbraio, quando 70 carri e gruppi e oltre mille figuranti invaderanno il centro cittadino vestiti con gli abiti della tradizione contadina ed esibendo gli attrezzi da lavoro, interpreti di autentiche scene di una sorta di museo etnografico itinerante; i visitatori potranno così viaggiare all'indietro nel tempo e scoprire come si viveva nella Conca di Smeraldo, attraverso riproposizioni fedeli legate alla vita quotidiana e al lavoro nei campi. Le storie, i mestieri, i prodotti ed il folclore recoarese rivivranno come per magia in un'affascinante girandola di scorci e di dettagli recuperati dai secoli passati. Da sempre a Recoaro la festa del "Ciamar Marso" veniva celebrata l'ultima domenica di febbraio: dopo mesi trascorsi chiusi nelle case o nelle stalle per il gelido inverno, verso l'imbrunire centinaia di pastori, mandriani e contadini si riunivano nelle proprie contrade e, insieme alle proprie famiglie, scendevano in paese abbigliati con fogge e costumi stravaganti, in corteo compatto tra un frastuono indiavolato.

A partire dal 19 febbraio una serie di iniziative di cultura, spettacoli e di folclore precederà il fine settimana clou della festa. Grande protagonista sarà la cucina locale con gnochi con la fioreta, panà, bigoli con pasta di salame, trippe, affettati (sopressa, pancetta arrotolata, formaggio di malga, porchetta), panini e, per finire, la Torta "putana", lo strudel di mele tipico della zona. Sabato 27 sarà possibile visitare una contrada alle prese con gli ultimi preparativi per l'allestimento del proprio carro, gustare i piatti della tradizione all' "Ostaria dal Tracanela" o assistere agli spettacoli itineranti delle bande musicali, mentre il giorno successivo è in programma la grande sfilata, seguita dalla premiazione dei carri, dagli spettacoli di musica dal vivo e dal caratteristico "falò dell'omo de paja" che darà a tutti l'appuntamento al 2018. D'altronde, come recita un antico detto, "è la circostanza più rinomata, dopo le acque minerali e il termalismo, che identifica la Conca Recoarese, detta di Smeraldo, anche per il suo fortissimo legame con la tradizione custodita e mantenuta viva da ciascuna delle oltre cento contrade che circondano Recoaro Terme. La consuetudine riserva a questa manifestazione l'ultima domenica di febbraio, com'è sempre avvenuto, anche in tempi che si perdono nel passato".

Info

tel 3408505381
info@fuoriporta.org
data 19-28 marzo. Il 28 marzo è la giornata clou!

Località Recoaro Terme (Vicenza)


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