Il comune è, insieme con Solopaca
(che si trova a due passi) forse quello a maggiore vocazione
di produzione vitivinicola della Campania. E' il serbatoio di vini
di qualità della Campania. Numerose aziende, tutte ben posizionate
sulle guide di settore, producono in quel territorio da decenni l'Aglianico
del Taburno e la Falanghina del
Beneventano, un rosso ed un bianco che nella media non
fanno invidia a vini prodotti in altre regioni italiane.
La qualità oggi, secondo il sindaco di Torrecuso e non solo, sarebbe
in pericolo; il pericolo, in questo momento
ha un solo nome: "trucioli" chiamati
anche "Chips".
I trucioli di legno servono a invecchiare velocemente ed a costi
irrisori il vino; secondo il prof. Giorgio
Calabrese, membro dell'European
Food Safety Authority, l'uso dei trucioli potrebbe
comportare seri problemi di salute, in particolare afferma il Prof.
Calabrese: "I chips sono dannosi alla
salute, infatti con questa pratica si favorisce la cessione di
idrocarburi e di alcuni metalli pesanti e, fra gli aromi, anche di
sostanze come l'acido vanillico e l'acido siringico. Test su cavia
hanno dimostrato danni al fegato e ai reni".
Già nell'aprile scorso il Presidente di
Unioncamere Campania, Costantino Capone,
aveva lanciato l'allarme: "I vini campani
hanno raggiunto livelli considerevoli ma oggi le politiche
globalizzanti che tendono a consentire l'utilizzo di trucioli,
antischiumogeni ed altre sostanze che con il vino vero, quello
prodotto da una classe contadina consapevole, non hanno nulla a che
fare".
Poi c'è stata la "rivoluzione" delle Città
del Vino, che hanno intrapreso una serie di iniziative in
sede politica, pare purtroppo destinate ad un sonoro insuccesso.
Oggi, nell'ambito della manifestazione
VINESTATE 2006, arriva l'iniziativa del Sindaco di
Torrecuso,
Francesco De Nigris, che con i poteri legittimamente
conferiti dalla legge, emana un'ordinanza
(primo caso in EUROPA) per le aziende del suo comune, in
cui è fatto divieto assoluto di utilizzare
i trucioli, premettendo una serie di motivazioni in
difesa dell'economia del territorio e della salute pubblica.
"Con questa iniziativa voglio riaffermare
il diritto alla salute pubblica unitamente alla tutela dell'economia
del territorio, perché il rischio è quello di porre fuori mercato
vini di grande qualità prodotti nel mio comune che si troverebbero a
competere con vini di qualità inferiore a prezzi notevolmente più
bassi", ha dichiarato Francesco De Nigris, primo
cittadino di Torrecuso.
Tale iniziativa sarà resa nota sabato 2
settembre in un convegno pubblico moderato dal
giornalista Lamberto Sposini,
che vedrà la presenza oltre che del Sindaco, del Presidente del Gal
Partenio, Giovanni Pignatelli
della Leonessa, che ha sottoscritto l'iniziativa, dell'On.
Tommaso Pellegrino, deputato dei
Verdi, del Presidente nazionale delle CITTA' DEL VINO,
Floriano Zambon, del giornalista
de Il Mattino, Luciano Pignataro,
dell'enologo Gerardo Giuratrabocchetti e di
Luigi Snichelotto, della giunta
nazionale della FIPE.
"Mi sembra un'iniziativa molto importante per la viticoltura
italiana. Il Gal Partenio difende i metodi tradizionali di
produzione e sarà al fianco dei produttori che intendono continuare
a produrre i vini di qualità", ha dichiarato Giovanni Pignatelli
della Leonessa, Presidente del Gal Partenio.
A ruota segue Tommaso Pellegrino, Deputato delle commissioni Lavoro
e Sanità della Camera dei Deputati:"Sono al fianco dei produttori
che rivendicano il giusto diritto a produrre vini di alta qualità ed
a proporre ai consumatori prodotti con il giusto rapporto
qualità/prezzo. Mi batterò in sede parlamentare per difendere le
giuste cause di chi lavora per tutelare la salute dei cittadini e
l'economia dei territori rurali come Torrecuso".
L'iniziativa molto probabilmente innescherà un meccanismo attraverso
il quale anche gli altri sindaci delle Città del Vino italiane
emaneranno analoga ordinanza.
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