28.04.2004 | Vino e dintorni

Vola l'export spagnolo

A differenza di Italia e Francia la Spagna ha chiuso l’export di vini nel 2003 in modo decisamente positivo. Le esportazioni, stando ai dati diffusi dalla Federation Española del Vino (FEV) e riportati da Ismea (Istituto per gli studi sul mercato agricolo), sono infatti schizzate a 12,7 milioni di ettolitri con una progressione del 23%.

I volumi consegnati oltre confine superano i 14 milioni di ettolitri se al vino si aggiungono i mosti. Più contenuta la crescita in termini di corrispettivi. I 1.584 milioni di euro incassati dalla Spagna nel 2003, infatti, hanno superato del 7% i 1.485 del 2002. Il gap significativo tra incremento dei volumi ed introiti trova giustificazione nel fatto che a trainare l’export iberico è stato il segmento dei vini da tavola sfusi, quello cioè con un modesto valore unitario. Tra gennaio e dicembre 2003 sono stati spediti all’estero 5,75 milioni di ettolitri di sfusi da tavola (il 41% dell’intero settore), ben il 55% in più rispetto al 2002.

Sul fronte delle destinazioni le esportazioni spagnole restano sempre molte concentrate. I primi dieci mercati, infatti, assorbono l’80% delle consegne e forniscono una quota identica di introiti. Francia e Germania sono i primi due clienti per volume delle consegne, rispettivamente con il 19 e 17% e con incrementi che nel 2003 sono risultati del 43 e 40%.

A guidare la graduatoria dei corrispettivi è invece la Germania con 316 milioni di euro (+9%) ed un a quota del 20%, seguita dal Regno Unito con 260 milioni di euro (+2%) ed una quota pari al 16%. Nel paniere degli acquisti di questi due Paesi la quota preponderante è quella delle DO. Diversa invece la composizione della domanda francese decisamente sbilanciata verso i vini da tavola sfusi, che nel 2003 hanno raggiunto il 67% del totale.

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