03.12.2001 | Vino e dintorni

"Memorie d'Autore" a Torre Gaia

Dugenta (BN). “Memorie d’Autore”: quattro grandi artisti in mostra a Torre Gaia, in occasione della presentazione di due nuovi vini rossi, curati dall’enologo, Alberto Cecere.

Il Vino incontra l'Arte, nella splendida villa degli inizi del Novecento della Fattoria Torre Gaia di Dugenta, in occasione della presentazione di due nuovi rossi: il Re Sole e il Poggio Bellavista. Domenica 9 dicembre 2001, la Fattoria, ha organizzato con il patrocinio di Vinitaliani (www.vinitaliani.it), la Manifestazione "Memorie d'Autore", per lanciare sul mercato questi due nuovi pregevoli vini, che sono stati curati dall'enologo Alberto Cecere. La presentazione sarà affidata ai sommelier dell'AIS regionale e, avrà inizio alle 15,30, nella Sala convegni. Per festeggiare i nuovi vini, Torre Gaia ha allestito una mostra di pittura, che mette a confronto quattro artisti italiani di fama internazionale del XX secolo. La Mostra raccoglie in tutto sedici opere di Armando De Stefano, di Ernesto Treccani, di Mario Schifano e di Remo Brindisi. Le opere, che sono state gentilmente messe a disposizione dall'Associazione culturale "Il Cuneo" di Santa Maria a Vico (Ce), resteranno esposte solo Domenica 9, ma si possono già ammirare nel sito internet della Fattoria all'indirizzo www.torre-gaia.com. Dopo la presentazione, i visitatori potranno degustare i due nuovi rossi sia nel wine bar, allietati dalla musica dei Major Melons, che nella bottaia, tra le grandi botti di rovere, in cui alcuni vini vengono lasciati a maturare, prima di essere imbottigliati. Per tutta la giornata di Domenica, resterà aperto anche il rinomato ristorante di Torre Gaia, che in un ambiente accogliente ed elegante, abbina ai grandi vini dell'azienda una cucina ricercata e raffinata. Il Re Sole e il Poggio Bellavista sono il risultato di una continua evoluzione delle tecniche di produzione, adottate dall'azienda vitivinicola, che permettono di dare vita a dei vini di una qualità sempre più elevata. Il Re Sole è un Aglianico beneventano Igt, dal colore rubino e con un carattere e una pienezza gustativa, adatto ai piatti della cucina tradizionale campana. Il Poggio Bellavista è un Sannio Rosso Doc, che nasce da un melange di tre vitigni: Sangiovese, Merlot e Montepulciano; è un vino fruttato, intenso e morbido, dal colore rubino, adatto per primi piatti molto conditi e per secondi a base di carne. A Novembre, la Fattoria ha presentato un eccellente Novello, il Prologo, che è stato molto apprezzato da quanti lo hanno saggiato. Gli altri vini Doc di Torre Gaia sono: Il Gaio, un Sannio Bianco, moderno e giovane dal colore giallo paglierino con un odore intenso e fruttato e dal sapore fresco e armonico. Il Bianco di Torre Gaia è uno Chardonnay brillante e fruttato. La Falanghina è tra le più pregiate del Sannio, con un profumo intenso e un sapore pieno, rotondo e armonico. La Riserva Aia Vecchia è un Sannio Rosso, ricavato dalle migliori uve Montepulciano coltivate sulla collina della Fattoria. Il vino si lascia maturare per due anni nelle grandi botti di rovere e per un anno in bottiglia. Il risultato è un rosso dal profumo ampio, intenso ed etereo, dal gusto pieno, caldo e di gran corpo. L'Asprino è un inimitabile spumante brut, il primo in Campania. Chiude la carrellata dei prodotti di Torre Gaia, la Grappa di Falanghina, che viene lasciata a maturare per otto mesi in acciaio prima di essere imbottigliata.

Per informazioni e prenotazioni chiamare allo 0824 978374 o spedire una e-mail all'indirizzo sportingclub@torre-gaia.com.

"Quattro artisti del XX sec. a confronto", mostra di opere di Armando De Stefano, Ernesto Treccani, Mario Schifano e Remo Brindisi.

Brevi schede degli autori a cura di Pietro Nuzzo

Armando De Stefano è nato nel 1926 a Napoli, dove vive e lavora. Dopo aver rivelato le ottime qualità di disegnatore e pittore impegnato nella ricerca della realtà colta, al di là di qualsiasi convinzione, De Stefano ha ulteriormente accentuato questo suo indirizzo, procedendo con molta autonomia sulla via tracciata dalla pittura neofigurativa. Il segno energico e penetrante ha assunto una funzione più decisamente allusiva, il colore ha precisato i propri compiti nella cruda interpretazione delle situazioni umane, la composizione ha acquistato una dinamica intensa che risponde perfettamente alle esigenze polemiche dell'artista. Aderisce fin dal 1947 al Gruppo Sud, dando contemporaneamente il via ad un'intensa attività artistica. Ha partecipato alla Quadriennale di Roma, alla Biennale di Venezia a diverse mostre in Europa e in America e in Medio Oriente. Ha fatto parte del Comitato Nazionale delle Arti Plastiche ed è stato docente dell'Accademia delle Belle Arti di Napoli. I suoi cicli pittorici più importanti sono stati dedicati a Marat, a Masaniello, a Odette, alla Rivoluzione napoletana del 1799 ed ultimamente all'Eden degli esclusi.

Ernesto Treccani è nato nel 1920 a Milano, dove vive e lavora. Entrato giovanissimo, mentre seguiva gli studi d'ingegneria, nei gruppi d'avanguardia artistica e d'orientamento antifascista della sua città, da oltre trent'anni il suo nome è strettamente legato ai movimenti culturali più avanzati del nostro Paese. Direttore di "Corrente", ha esposto per la prima volta alla "Bottega di corrente", nel 1940, insieme ai suoi amici Birilli, Guttuso, Migneco e Sassu. Nel 1950 partecipa alla Biennale di Venezia.

Mario Schifano è nato a Homs (Libia) nel 1934 ed è morto a Roma nel 1998. E' considerato il primo esponente romano della "Pop Art", per le opere dipinte agli inizi degli anni Sessanta. Intorno al 1960, Schifano è giunto ai dipinti monocromi, nel 1962 compaiono nelle sue tele frammenti di messaggi pubblicitari, ingigantiti e trascritti corsivamente, attraverso un'attenzione che si concentra su qualche dettaglio, piuttosto che su una visione d'insieme. Schifano ha partecipato diverse volte alla Biennale di Venezia.

Remo Brindisi è nato ad Urbino nel 1918 ed è morto a Quattrocento di Spina nel 1996. Diplomatosi ad Urbino s'inserisce nella corrente figurativa neorealistica, dopo aver aderito alle istanze post cubiste del "Gruppo di Linea", nel 1947. Maturava intanto in lui il problema di una figurazione che rispondesse ai motivi sociali e storici dell'uomo, che n'esprimesse i nuclei drammatici e morali. In questa direzione, l'artista è considerato dalla critica un antesignano del "nuovo racconto" figurativo, che assume largo respiro e vaste prospettive intorno al 1960. Dal racconto in chiave bucolica delle "pastorali abruzzesi", ai tagli espressionisti delle sue "Venezie", la tematica narrativa di Brindisi accentra i suoi interessi sull'uomo e il suo ambiente, assumendo spesso il tono satirico e violento della denuncia, in un contesto formale e quasi surrealistico.

FONTE: TORRE GAIA

px
px
px
px
px
Web agencyneikos
Entra in MyVinit Chiudi
Email
Password
Mantieni aperta la connessione.
Non sei ancora registrato?