31.03.2014 | Eventi Inserisci una news

"A cena con l'enologo", il progetto De...Gusto di Arezzo e Valentino Ciarla

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All'Osteria Mest di Arezzo serata dedicata al Sangiovese "un'anima e mille sfumature" con ospite l'enologo Valentino Ciarla e protagonista l'uva rossa più importante della Toscana

Idee originali quelle del Progetto De...Gusto di Arezzo a firma Fabio Panci, che dalla serata in cui si sono scontrati vino e birra (con un verdetto per niente scontato) è passata a quella dedicata ad uno dei professionisti più noti ma forse meno conosciuti del mondo del vino. "A cena con l'enologo" è stato infatti il tema della serata all'Osteria Mest dello chef Francesco Mastronardi. Una cena in compagnia di diversi vini realizzati in differenti aziende che però sfruttano le capacità e le conoscenze di uno stesso enologo, il romano (di Velletri per la precisione) trapiantato in Toscana Valentino Ciarla. A complicare le cose, per aggiungere interesse ulteriore all'appuntamento, si è scelto di puntare su un unico vitigno, sebbene si tratti di sua maestà il Sangiovese, declinato in varie forme: metodo classico rosé, rosato e rosso. Tutte ovviamente provenienti da diversi territori.

Il vino è stato comunque protagonista a metà, per il resto ci ha pensato la cucina creativa ma di sostanza dello chef Francesco Mastronardi che ha presentato i piatti alternando i suoi interventi con quelli dell'enologo e dell'organizzazione, che sono riusciti nell'intento di rendere allegra ma educativa la serata in un contesto gourmet davvero raffinato.

Gli antipasti, formato da un uovo del casentino cotto a bassa temperatura con capperi e bottarga oltre a una galantina di coniglio con giardiniera agrodolce, erano accompagnati dal Metodo Classico rosé "Stellare" 2011 dell'azienda Le Chiuse di Montalcino e dal rosato 2013 della Fattoria Casabianca di Murlo.

Con i primi è stata la volta del primo vino rosso, il Ceneo Montecucco DOC 2010 dell'azienda Begnardi di Monteantico che ha accompagnato gnocchi ripieni di stracotto d'anatra con crema di pecorino leggermente agrumata.

Due invece le etichette abbinate alla quaglia farcita pistacchi e mele, ovvero il Chianti Classico DOCG 2010 della Fattoria Poggiopiano di San Casciano in Val di Pesa e il Brunello di Montalcino DOCG 2007 di Tenimenti Ricci.

Tra una portata e l'altra, come detto, c'è stato tempo per presentazioni e domande, molte delle quali orientate a capire come una stessa uva, utilizzata sempre da sola, possa dar vita a vini tanto diversi. Espressioni tipiche di territori o di specifiche tecniche produttive, ma anche delle idee dei produttori stessi che vogliono ovviamente dare un tocco personale ai propri vini e che chiedono dunque agli enologi specifiche attenzioni a questi aspetti. 

La serata è piaciuta a commensali e organizzatori, tanto che sembra già in fase di ideazione un secondo appuntamento il cui tema sarebbe pronto e riguarderebbe questa volta vini provenienti da diversi vitigni e diversi territori. Protagonisti, comunque, saranno ancora il Progetto De...Gusto e l'enologo Valentino Ciarla.


Tag: brunello, montalcino, chianti, montecucco, Rosè, metodo classico, rosato, enologo, Arezzo, Valentino Ciarla, osteria mest, progetto de...gusto, le chiuse, casabianca, poggiopiano, begnardi, capanne ricci


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