Tenuta Vannulo

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  • Capaccio (Salerno)
  • Campania
  • Via G.Galilei (Contrada Vannulo)
Foto profilo “...La mattina dopo,per tempissimo,trattammo per vie impraticabili e qua e là paludose fino ai piedi di due belle montagne,attraversando canali e ruscelli e incontrando bufali dall'aspetto di ippopotami e dagli occhi selvaggi e iniettati di sangue.”Così Wolfgang Goethe,il grande scrittore e viaggiatore tedesco,descriveva la Piana di Paestum e il suo tragitto mattutino per andare ad ammirare la classica bellezza dei templi, testimoni eleganti e silenziosi di quella che fu una delle più fiorenti colonie della Magna Grecia. Correva l’anno 1787 e la zona era occupata da paludi e acquitrini fangosi,regno incontrastato delle bufale.Il manto nero come la pece,le corna affilate, gli zoccoli alti e piatti,questi bovini misteriosi, dotati di una forza straordinaria, si muovevano imponenti nelle acque immobili.Oggi le paludi non ci sono più: l’acqua ha lasciato il posto ad una terra generosa, affacciata sul mare azzurro del Cilento.Ma le bufale non sono scomparse.Anzi.C’è chi,come Antonio Palmieri,ha fatto del loro allevamento,della produzione di latte e latticini una vera arte.
E’ nato così,nel 1988,il Caseificio Vannulo,che prende il nome della località dove si estendono i 200 ettari dell’azienda agricola fondata all’inizio del secolo dal nonno Antonio.Qui vengono prodotte le celebri mozzarelle.E non solo. L’azienda è stata quella che più, in Italia,ha sperimentato tecniche di allevamento innovative,senza però trascurare il rispetto della natura in ogni sua forma.Dal 1996 si è così passati alla conversione della produzione tradizionale ai nuovi metodi dell’agricoltura biologica.Tutta l’estensione della tenuta è utilizzata per la produzione dei foraggi che servono da alimento per le circa 400 bufale presenti,di cui 140 adulte. Il Caseificio Vannulo lavora esclusivamente il latte prodotto dall’azienda: questo spiega la produzione limitata, basata sul ciclo naturale del latte.Per buona parte dell’anno si preparano dunque solo mozzarelle,nelle varie forme e pezzature,e ricotta fresca.Quando la quantità lo permette,si trovano anche provole affumicate,ricotte salate, formaggio fresco e una vera specialità: lo yogurt intero,in barattoli di vetro confezionati ed etichettati a mano.Il latte non viene pastorizzato prima della trasformazione poiché l’allevamento è sotto controllo sanitario e indenne da tubercolosi e brucellosi,mantenendo così inalterate tutte le sue proprietà. Nel caseificio non vi sono macchine,ma solo qualificati operai dalle cui sapienti mani nasce ogni giorno il formaggio. Tutto questo ha fatto sì che l’azienda sia stata una delle prime del genere a ottenere la certificazione dei suoi prodotti da parte dell’A.I.A.B. l’Associazione Italiana Agricoltura Biologica (attualmente I.C.E.A.): un’ulteriore garanzia di qualità.Oggi che gli splendidi templi di Paestum e il Cilento, con le suggestive rovine di Velia, la pittoresca Agrolpoli,la solitaria chiesa della Madonna del Granato,sono diventati la mete di un turismo sempre più attento e preparato,Antonio Palmieri ha trasformato la sua azienda in un luogo in cui la scoperta della tradizione agricola e alimentare diventa un vero momento di scoperta culturale.Circondata da un ampio parco ricco di piante tipiche dell’area mediterranea, Casa Palmieri è frutto delle successive trasformazioni di una villa padronale rustica del Settecento.I recenti restauri ne hanno rispettato la fisionomia. Con il caratteristico colore rosso pompeiano.E lo stesso è stato fatto con la sistemazione degli interni,dove sono stati utilizzati il classico cotto,le ceramiche vietresi e in alcuni casi il travertino.Nei saloni del pianterreno sono state ricavate due ampie sale,nelle quali vengono ospitati incontri culturali, mostre d’arte,presentazioni di libri.Nella sistemazione di capannoni,fienili e stalle è stata utilizzata la stessa cura: rivestimenti in tufo,muri di cinta in pietra locale,viali abbelliti da roseti orlati da limoni a spalliera.E poi,naturalmente,i grandi recinti dove gli animali troneggiano in tutta la loro imponenza.L’azinenda agricola Vannulo offre dunque la possibilità di scoprire da vicino la scienza,antichissima e moderna,di allevare questi animali,parenti stretti dei bufali indiani e nordamericani, presenti solo in alcune zone d’Italia.Ma una visita alla Tenuta Vannulo permette anche di scoprire l’arte,raffinata nella sua semplicità,di trasformare il latte in una pietanza gustosa, che è diventata uno dei simboli dell’Italia all’estero e un tassello prezioso della cultura di questo Paese.
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