Borgo del Gazzano

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  • Parma (Parma)
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  • Via Gazzano 69
Foto profilo Esiste un posto dove tutte le cose hanno un senso (il tempo, il clima, gli uomini, le risorse, il territorio, la geografia). E’ l’isola del tesoro del Parmigiano-Reggiano: una striscia di terra che comprende le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna (a sinistra del fiume Reno) e Mantova (a destra del fiume Po). Una zona fertile e produttiva dove ogni giorno, da secoli, nascono migliaia di forme di Parmigiano-Reggiano. Ma perché proprio qui e come è nato? Intorno all’anno mille i monaci benedettini e cistercensi bonificarono i terreni paludosi della pianura padana utilizzando molte vacche per il lavoro dei campi e per il traino degli aratri. Molto ricca e copiosa era la produzione di latte al punto che i monaci studiarono un metodo per trasformare il latte, alimento deperibile, in un formaggio di grandi dimensioni, in grado di conservarsi nel tempo, che li avrebbe aiutati a superare i periodo invernali, dove le vacche cessavano la produzione, ed i periodi di carestie. Adottarono quindi la tecnica di produzione del formaggio alle grandi caldaie, dove avveniva, come oggi, la coagulazione del latte, la frantumazione in granuli e la cottura. I monaci svilupparono la produzione nelle “grancie” (le fattorie) dell’abbazia di Parma, nei territori della valle tra Parma e Reggio Emilia, adatti per le risorse del terreno, estendendo poi la produzione alle province limitrofe.

In quel periodo risalgono anche le prime notizie di Casalbaroncolo, precisamente al 969 d.c., quando un nobile longobardo del luogo, tale Felice da Beneceto, lasciò un testamento in cui egli citava espressamente fra i suoi beni anche alcuni possedimenti nelle località Casale e Runculus, due antichi insediamenti poi riunitisi in uno solo. Intorno a questo centro esistevano a loro volta tante piccole località, essendo un tempo zona molto paludosa, che prendevano svariati nomi, come la Maria, il Tanzolino, luoghi dove d'inverno era difficile la comunicazione fra di loro anche se situati a poche decine di metri ma espressioni geografiche identificative di un territorio come il Gazzano. E così l’espressione “vado nel Gazzano”, tramandata nei secoli di padre in figlio, ha permesso a questa piccola espressione geografica di venire “promossa” a “località”, come inteso dagli abitanti della zona, sita a confine sud-est di Casalbaroncolo. Nelle campagne di questo paese, proprio nel mezzo del Gazzano, nel 1972 sorge Agrizoo, una piccola azienda agricola che nel corso degli anni ha sviluppato il proprio credo tutto impostato sull'alta qualità. Un processo lento e costante, proprio come la produzione del suo formaggio, costruito sulla familiarità della conduzione, dove i titolari condividono insieme ai dipendenti e ai fornitori gran parte della propria vita di tutti i giorni. E' l'anno 2001 quando i vertici aziendali decidono per una svolta epocale con l'avvio della produzione da agricoltura biologica che garantisse la nascita di un formaggio genuino al 100%, esclusivamente all'interno del proprio perimetro aziendale. Un processo di filiera a ciclo chiuso, a km 0, scrupolosamente attento a tutte le fasi di produzione, che richiama la leggenda sul solco millenario di questi luoghi, di un immaginario borgo produttivo di formaggi e latte, utili per la popolazione del luogo e non solo. Un borgo, una realtà, dove chiunque vi lavori è inteso come uomo, come protagonista fra i protagonisti della produzione. Un borgo con una propria scommessa: far conoscere un prodotto d’elite all’interno dell’universo del Parmigiano, che faccia della naturalezza e della genuinità i propri vessilli, il tutto all’insegna più rigorosa del NO OGM.
Nel 2010 infine i vertici aziendali intuiscono che non solo l'attenta cura di tutte le fasi della produzione potesse garantire l'alta qualità del prodotto, ma anche una particolare attenzione all'ambiente.

Da qui la scelta di investire nell'impianto fotovoltaico: l'ennesima scommessa che Agrizoo intende vincere!!!
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