Cascina Barroero

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  • Cortemilia (Cuneo)
  • Piemonte
  • Str. Viarascio 35,
Foto profilo Potrei raccontarvi che le mie nocciole sono più marroni delle altre. Potrei dire che le mie torte sono più rotonde, dilungarmi per un tempo infinito sul come e perché di tradizioni, costumi e gastronomia... Vorrei invece regalarvi un sogno, il mio… di lavorare nello stesso luogo in cui abito.Volevamo andare ad abitare in campagna in un posto isolato. Mia moglie Isabella ha saputo coltivare le nostre fatiche e gioire. Abbiamo trovato la casa. Scelte radicali, un taglio con tutto il presente e il passato. Ho stravolto quello che la mia famiglia paterna faceva da molto tempo: la panetteria-pasticceria.
Fatiche, pochi soldi, materiali semplici e umili. Per trasformare quello che l’inevitabile economia degli anni del dopo guerra aveva snaturato: la cultura dei popoli è data dalla geografia dei luoghi. Allora giù con pietra di Langa e travi di castagno, tutti presenti qui nei nostri terreni.
Le nocciole estirpate e ripiantate, perché anche loro hanno una memoria e di sicuro sapevano cosa avevano già passato, cercando di usare più la testa che la chimica per coltivare.La famiglia è cresciuta e in dieci anni abbiamo fatto cinque figli. Che fatica, e che moglie in gamba. Così ho continuato la tradizione reinventandola: non l’ultimo di ieri, ma il primo di domani.
Le nocciole, quelle le coltiviamo noi; il mais, le castagne, il burro, la farina… cerco di sceglierli tra le migliori. Tanta fantasia. E se la moda è quella di fare le torte senza farina, allora io ne metto il doppio.Ed ecco, quando mia figlia più grande mi ha chiesto: papà ma che lavoro fai? Semplice, il pasticcere contadino!
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