​​Frantoio Ancillotti

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  • Cerreto Guidi (Firenze)
  • Toscana
  • via Bertolucci 8
Foto profilo Noi Ancillotti siamo una storica famiglia di radici toscane documentate dal 1690, decorata da stemma araldico e, come si conviene nella più classica tradizione, l'immancabile soprannome: I Ghianduccio.
Storicamente grandi lavoratori, siamo stati agricoltori e mezzadri finchè, nel 1925, Orlando Ancillotti detto "nonno cicala" decise di acquistare un locale nel centro del nostro paese Cerreto Guidi (FI).
Lì nel 1932 fu installato il nostro frantoio oleareo "Frantorio Elettrico di Orlando Ancillotti e figli" che diventò operativo a tutti gli effetti, realizzando la sua prima campagna olearea (come testimonia un documento dell'Istituto Nazionale Fascista).
A quel tempo i frantoi erano principalmente in montagna dove potevano sfruttare la forza motrice dell'acqua, nonostante questo avemmo l'opportunità di condurre uno dei primi frantoi della zona ad energia elettrica per l'intero processo di lavorazione, essendo stato da poco connesso il nostro paese alla rete elettrica.
All'epoca il nostro frantoio era privo di separatore elettrico per separare l'olio dall'acqua di scarto e quindi il composto uscito dalla spremitura delle olive veniva fatto “posare” in grandi conche di coccio dalle quali, esperti frantoiani, toglievano con maestria l'olio per sfioramento della superficie (“frantoiano” indica proprio la persona che compie l'operazione finale di separazione dell'acqua dall'olio ). Il separatore fu acquistato poi dal figlio di Orlando, Guido Ancillotti nel 1943. Successivamente il regime fascista e la guerra imposero condizioni di grande austerità e rigore che culminarono nell'inverno del 1944 quando, a seguito dei bombardamenti, venne a mancare l'elettricità in tutta la zona.
Nonostante in quelle condizioni sembrasse difficile realizzare la frangitura, Guido e Virgilio Ancillotti trovarono una soluzione: con una serie di puleggie e cinghie riuscirono a collegare l'impianto del frantoio al motore di uno dei loro trattori, in modo che quest'ultimo facesse da generatore di energia, riuscendo così a portare avanti il lavoro per tutto l'inverno.
La lavorazione proseguì per molti anni ancora e nel 1950 potemmo avere l'onore di un nuovo traguardo: Guido Ancillotti progettò una macchina per la snocciolatura delle olive che venne brevettata nello stesso anno. Essa rimuoveva il nocciolo senza frantumarlo e così non solo permetteva l'estrazione di un olio di alta qualità, provenendo esso dalla sola polpa delle olive, ma consentiva anche l'utilizzo dei noccioli per la semina di nuove piante di olivo.
L'attività passò poi in mano ai figlio di Guido, Giovanni Ancillotti, che nel 1965 decise di prendere in gestione un ulteriore frantoio appena fuori dal centro del paese e portare avanti così la campagna olearea con due impianti. Per comodità di collocazione nel 1970 vennero acquistati definitivamente i locali del nuovo frantoio e venne trasferita in quella sede l'intera produzione.
Così facendo il frantoio andò avanti anno dopo anno, tra campagne olearee in cui gli uliveti furono distrutti dal gelo ed altre dalla quantità di olive elevatissima. Vennero più volte rinnovati i macchinari, mantenendo sempre la massima attenzione alla tradizione e mirando sempre ad un'eccellente qualità dell'olio extra vergine d'oliva. Nel 1990 decidemmo di usare nella gestione dell'attività uno specifico programma informatico progettato appositamente per il nostro frantoio oleareo. Questo ammodernamento dell'organizzazione del lavoro ha comunque mantenuto determinanti sia la capacità e la competenza dell'operatore, che un contatto "umano" con i produttori​.
Nel 2001 Giovanni scelse di modernizzare la tipologia d'impianto: si passò da un processo in cui la separazione tra parte liquida e solida avveniva stendendolo l'impasto su delle stuoie successivamente,compresse, a quello odierno in cui questa separazione si ottiene per centrifugazione dell'impasto in un apposito macchinario detto decanter.
Questo, pur mantenendo una lavorazione a freddo, essenziale per non alterare la qualità dell'olio extra vergine, aumenta l'igiene e riduce l'ossidazione della pasta d'olive, portando al minimo i contatti con gli agenti esterni.
Inoltre Giovanni, che da sempre ha fatto del proprio lavoro una passione, nel 2004 decise di partecipare alle selezioni per accedere ad un "Corso Professionale per il Controllo della Qualità Olearea". Nonostante i suoi 69 anni fu scelto e così facendo è riuscito a far compenetrare completamente la cultura derivante dall'esperienza di lavorazione delle olive di una storica famiglia di coltivatori e frantoiani toscani, con ad una approfondita conoscenza tecnica e scientifica sulla produzione dell'olio extravergine d'oliva.
Adesso, le condizioni di salute di Giovanni non gli permettono più di occuparsi in maniera continuativa dell'attività del frantoio e così ha deciso di passare la gestione a noi, i suoi figli Stefania e Stefano Ancillotti.
Con questo incarico, ci siamo presi la responsabilità e l'impegno di portare avanti il frantoio e di seguire con la massiama accuratezza gli insegnamenti e la filosofia di lavoro che negli anni abbiamo appreso da nostro padre e dal resto della nostra famiglia.
Sentiamo dentro di noi il dovere di non smettere mai di intrecciare tradizione contadina e competenza tecnica, lavorazione artigianale e rispetto del prodotto in tutte le sue caratteristiche: mirare al futuro tenendo sempre un'occhio puntato sul passato.
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