Frantoio Contri

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  • Cazzano Di Tramigna (Verona)
  • Veneto
  • Piazza Giacomo Matteotti 7/8
Foto profilo La famiglia Contri ha iniziato ad operare nel settore oleario verso la fine del 1800 quando le piantagioni di olivo della Valtramigna e delle vallate limitrofe, non erano ancora molto sviluppate ma, già all’epoca, il prodotto che ne derivava “l’olio”, era apprezzato per il suo caratteristico aroma e profumo.
Allora nonno Celso, detto Severino, sollecitato dalla consorte Gina Bonetti, intrapprendeva l’attività molitoria favorito dalla posizione geografica: il piccolo frantoio era ubicato sul fiume Tramigna, e traeva dalla forza dell’acqua l’energia attiva necessaria a far muovere le grandi ruote “molazze” indispensabili alla prima operazione di frangitura. All’epoca, la tecnica per la derivazione dell’olio era agli esordi.
Le olive, raccolte durante i mesi dell’inverno, quando il freddo era ancora pungente, venivano fatte maturare nei granai e poi insaccate e trasportate, sui carri trainati dai buoi e dai muli, al frantoio.
Era un rituale che si compiva ogni anno e creava atmosfera nel paese come pure la separazione dell’olio dall’acqua a cura di sapiente specializzata manodopera impegnata nel lento trascorrere delle lunghe notti presso il frantoio.
Infatti, dopo la macinazione le olive si trasformavano in pasta oleosa che veniva spremuta da una pressa azionata a mano. Il liquido che ne derivava (olio e acqua vegetale) era depositato in tinozze detti “brenti”. L’olio, più leggero, galleggiava sull’acqua e mediante un mestolo chiamato “cassoto”, veniva “pescato” e separato con cura e pazienza.
Quando nel 1932 venne a mancare il capostipite, la consorte Gina Bonetti, ancora giovane e coraggiosa ritenne di non cessare l’attività così da farla divenire, negli anni, più prosperosa ed apprezzata tanto che lo stesso frantoio veniva denominato e riconosciuto come “Bonetti”.
Il figlio Alfonso, cresciuto accanto a lei si appassionò all’esperienza e con grande professionalità portò avanti l’attività trasmettendo ai figli Paolo e Stefano l’entusiasmo di continuare anche dopo la sua morte.
Con il passare degli anni le tecnologie si sono sviluppate passando dalla pressa manuale alla pressa idraulica che spreme la pasta oleosa ad una pressione di 400 atmosfere mentre l’installazione di idonei separatori centrifughi permette la diretta divisione dell’olio dall’acqua vegetale.Nonostante la ditta sia rimasta una azienda artigianale che cura con particolare metodicità la lavorazione delle olive delle colline circostanti è attualmente stato messo in funzione un moderno sistema tra i più avanzati tecnologicamente, all’avanguardia per quanto concerne il sistema dell’estrazione a freddo che garantisce una maggior resa sia quantitativa che qualitativa esaltando tutte le proprietà organolettiche dell’olio per farne un prodotto di pregio.
La fortuna di quest’olio, che vanta anni di storia, dipende dalla sua più grande qualità quale l’unicità che può aiutare a sopperire, superandoli, alcuni problemi di marketing e di commercializzazione.
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