01.03.2002 | Prodotti Tipici

Aumentano le «Città dell’olio»

nella Provincia di Ascoli, una serie di progetti sul miglioramento qualitativo delle produzioni olivicole.

ASCOLI — L’importante adesione dei Comuni di Offida, Ripatransone, Grottammare, Falerone, Castel di Lama, e l’interesse dimostrato da altri Comuni, nei confronti dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, impegnata da anni nell’attivazione di progetti di valorizzazione dell’Olio extravergine di Oliva, offrirà l’occasione per attivare, nella Provincia di Ascoli, una serie di progetti sul miglioramento qualitativo delle produzioni olivicole, e farà uscire dall’ombra un prodotto come l’olio del Piceno che pur rappresentando un’importante quota della produzione, regionale, non è mai stato valorizzato abbastanza rispetto a quello di altri comprensori. Questi gli obiettivi e le argomentazioni principali che hanno, riunito i rappresentanti dell’Università di Agraria di Ancona, del mondo imprenditoriale agricolo, dell’Assam, della Fondazione Carifermo, ed il Sindaco del Comune di Fermo.
L’incontro, voluto dall’assessore Massimo Marcaccio, ha permesso di verificare l’importanza del raggiungimento di un elevato standard qualitativo delle produzioni legate alla filiera dell’olio di oliva e del loro realtivo sviluppo economico. I tempi di azione in tal senso vanno accelerati, se si pensa a tutte le problematiche connesse alla mancata attuazione della Denominazione di Origine Protetta dell’Olio extravergine delle Marche, che forse potrebbe trarre spunti per una rapida risoluzione dalla maggiore attenzione verso disciplinari specifici per produzioni di singole aree vocate.
L’idea di valorizzare la varietà di olivo «Sargano» avvierà, con la collaborazione di tutti gli interessati, una serie di indagini nel territorio provinciale, al fine di valutare concretamente la sua distribuzione ed i caratteri specifici dell’olio ottenuto. Inoltre attraverso la collaborazione con l’Università degli studi di Perugia e con l’Assam sarà possibile stabilire concretamente quale sia la tecnologia migliore da utilizzare e gli standar qualitativi ottimali da raggiungere del prodotto finito.Un impegno, quello della Provincia di Ascoli, che ben si inquadra dopo i percorsi che hanno portato alla valorizzazione di produzioni tipiche locali quali il vino cotto e i ciaiuscolo.

FONTE: IL MESSAGGERO

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