07.08.2001 | Prodotti Tipici

I londinesi mangiano pere mantovane

Per 'Corte Paola' business biologico oltremanica In Inghilterra tutta la produzione di Marcaria La storia di Paola Paccini, da Economia e Commercio ai campi: la svolta è arrivata grazie a Internet

Dalla campagna di Marcaria ai negozi di Londra, passando per Internet. La storia della frutta biologica di Corte Paola non parte da una scelta 'alternativa'. «No, la mia è una storia di pianificazione, di investimenti. Di conti che devono quadrare. Non è una storia di filosofia»: così Paola Paccini, trentaduenne laureata in Economia e Commercio, spiega quello che in sei anni è riuscita a ricavare da un podere che i suoi genitori non utilizzavano quasi più. Ha fatto marciare l'impresa, partendo da zero. E oggi in Inghilterra mangiano le pere prodotte nel suo campo. Non si tratta della prima realtà produttiva che ha successo all'estero, è vero, ma in questo caso c'è un valore aggiunto. Paola Paccini gestisce una piccola azienda agricola con criteri da manager producendo innovazone di processo e di prodotto. E così, ad esempio, una delle carte vincenti dello sbarco inglese è quella di una particolare confezione di ridotte dimensioni che consente di vedere tutte le pere («Così - puntualizza l'imprenditrice - il cliente sa che la frutta buona non nasconde quella un po' guasta»). Perchè Londra e non altrove? E' qui, in particolare, che emerge il risultato della managerialità. Vendere pere biologiche in Italia significa incassare circa mille e cinquecento lire al chilo; vendere le stesse pere in Inghilterra, attraverso i canali specializzati in prodotti biologici, porta in cassa esattamente il doppio. «Il meccanismo non funziona solo per le pere che, comunque, rimangono la componente principale del business - precisa la Paccini -: attualmente il 70% del nostro giro d'affari (di poco sotto il mezzo miliardo, ndr) viene dalle esportazioni, soprattutto in Inghilterra». Una performance che ha incuriosito perfino il tempio dei manager, cioè l'università Bocconi di Milano, dove l'imprenditrice mantovana è stata invitata per una docenza sulle coltivazioni biologiche. Quanto alla scelta di utilizzare il canale del web, la Paccini ritiene che si sia trattato di una scelta obbligata: «Prima di tutto ho fatto conoscere il marchio Corte Paola, poi ho selezionato la clientela, iniziando dalla Germania per poi passare alla Danimarca e ad altri Paesi europei. Per adesso mi sono 'accasata' a Londra, dove ho rapporti con un canale distributivo di elevata qualità. E con il quale, a differenza di tanti altri casi nell'ambito del 'biologico', i pagamenti sono assolutamente regolari. In futuro si vedrà». Fra le altre produzioni, sempre biologiche, di Corte Paola, ci sono le zucche da tortello ed il vino. L'azienda è comunque in espansione, e nel giro di pochi mesi nascerà anche un agriturismo.

(FONTE:GAZZETTADIMANTOVA)

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