03.12.2009 | Cultura e Tradizioni Inserisci una news

Livio Felluga, Dottore in enologia a 95 anni

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"Cossa go fato de grande?" si intitola l'intervista all'allora novantaduenne Livio Felluga, nel libro pubblicato nel 2006 per i cinquant'anni della sua etichetta. Quella con la carta geografica.

Quella su cui, il prossimo 11 dicembre, Livio Felluga terrà una lectio all'Università di Udine nel giorno della laurea: "L'etichetta di un vino tra marketing e storia di un territorio".

Lui, il patriarca del Vigneto Friuli, che dovette abbandonare il ginnasio di Grado dopo soli tre mesi, perchè era stato chiuso, è stato insignito della laurea specialistica honoris causa in Viticoltura, enologia e mercati vitivinicoli. Il titolo gli sarà conferito dal rettore dell'ateneo friulano, Cristiana Compagno, e dal preside della Facoltà di Agraria, Roberto Pinton, con una cerimonia in programma nel Salone del Parlamento del castello di Udine. La laudatio in suo onore sarà svolta da Roberto Zironi.

Un percorso vinicolo che ha radici profonde, in quel di Isola d'Istria, dove i Felluga erano produttori e commercianti, soprattutto di Refosco. Un Giovanni Felluga, diplomato alla scuola di viticoltura, nel 1889 lo troviamo idoneo agli esami finali del corso sull'innesto delle viti americane, presso l'Istituto agrario di Parenzo.

Il padre di Livio, anche lui Giovanni, si era trasferito a Grado su volontà del nonno al termine della Prima guerra mondiale e poco dopo arrivò tutta la famiglia. Era - ovviamente - commerciante di vini, "specializzato in Refosco d'Isola d'Istria, con deposito Birra", come recitava la vecchia insegna.

A soli quindici anni, Livio Felluga inizia a vendere vino a Udine, qualche anno dopo si trasferisce in Friuli e, quando comincia ad innamorarsi del Collio (al tempo senza confini), a vendere quegli ottimi vini di collina che si smerciavano così facilmente, arriva un'altra guerra e poi la prigionia.

Dovrà attendere gli anni Cinquanta per realizzare il suo sogno, a Brazzano (Cormòns), dove acquisterà i primi terreni e costruirà la cantina, nonché a Rosazzo.

Attorno a quei primi vigneti oggi ci sono duecento ettari e tutta la famiglia che lavora: i figli Maurizio, Elda, Andrea, Filippo ed i numerosi nipoti. Nel '56 vuole vendere il suo vino anche a Milano e a Roma e decide - precursore del moderno marketing - di usare per l'etichetta un'antica carta geografica.

Oggi tutti parlano (anche a sproposito) del concetto francese di "terroir", del vino che porta con sé le caratteristiche uniche del territorio da cui proviene. Ebbene, più di mezzo secolo fa, Livio Felluga aveva già compreso l'importanza di questo concetto, scegliendo come marchio distintivo, come etichetta inconfondibile, una mappa, facendone un'icona della qualità del Friuli nel mondo.

Appena lo scorso 3 novembre, Livio Felluga ha ricevuto nella sua città natale la prima edizione del Premio "Isola d'Istria", onorificenza attribuita dalla locale Comunità italiana "per l'impegno di una vita" nel "sostenere e approfondire i valori dell'appartenenza ad una realtà territoriale, umana, storica e culturale". Il prestigioso conferimento della laurea è un altro dei tanti traguardi che questo neodottore novantacinquenne ha raggiunto, una risposta alla domanda iniziale.

 

 

 

( Fonte "Il Piccolo" - Edizione del 24 novembre 2009 )

 

La soria di Livio Felluga al link: https://www.vinit.net/vini/Un_grande_della_viticoltura_italiana__Livio_Felluga_711.html

 

 

 




Tag: enologia, collio, friuli venezia giulia, livio felluga, patriarca, enologo, cormons, dottore, laurea honoris causa


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