14.10.2010 | Vino e dintorni Inserisci una news

Vino: Dalle stalle alle stelle. Colli Euganei Doc

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Andiamo a prendere il vino dei colli, oppure, bevi che è buono è dei colli, questo è quello che sentivo quando ero ragazzino, fino a che non è scoppiato il caso metanolo, lo ricordate? ma quanto ce n'era di questo vino, tutti andavano nei Colli Euganei a comperare le famose damigiane o taniche di vino, arrivavano da Padova, Vicenza, Rovigo, Ferrara, Venezia e non finiva mai.

Era il tempo del bum economico e su e giù per i nostri colli soprattutto il sabato pomeriggio e la domenica mattina era un via vai continuo di utilitarie, giardinette e furgoncini, cariche di damigiane e bottiglioni. Si racconta che a Vo Euganeo, dalla mezzanotte alle sei del mattino di un certo periodo dell'anno, ci fosse un fiorente mercato dello zucchero, con autotreni carichi di sacchi del dolce prodotto, pronto per essere miscelato all'acqua che alla mattina era già nelle botti sotto forma di moscato. Mah, non sarà stato proprio così, ma se si racconta un qualche fondamento di verità ci deve essere stato.


Ed ecco il patatrac, troppo facile, troppo semplice e ci sono scappati i morti. Indagini, processi, carcere per qualcuno e poi?, e poi il silenzio, l'oblio, tutto tace per un certo periodo di tempo, troppo lungo per gli onesti e mai troppo corto per quelli disonesti, fino a che, coraggiosamente il consorzio dei vini doc dei Colli Euganei capisce che ci vuole una svolta, altrimenti al posto dei vigneti sarebbe stato meglio far crescere il bosco. Cambia una generazione, ed ecco che alcuni giovani agricoltori capiscono che per rinascere ci vuole qualità, tecnologia e soprattutto cultura, avere l'umiltà di affidarsi agli esperti, agli agronomi, agli enologi, non si può più fare come facevano i vecchi, con metodologie vecchie e tradizionali, risparmiando su tutto, e facendo grandi produzioni di scarsa qualità, tanto poi c'era lo zucchero e la chimica che sistemava tutto.


Siamo arrivati oramai agli anni ottanta, ed ecco che finalmente si incominciano ad intravedere le prime stelle sul celo buio dei nostri amati colli. I primi nomi cominciano a girare, e, anche se con scetticismo si cominciano ad aprire le prime bottiglie, non damigiane, si apprezza, si stappa e finalmente si ricomincia. Ca Lustra, Vignalta, Cecilia di Baone ora Filò delle Vigne, Borin, Salvan, ecc.,ecco questi sono stati alcuni dei tanti pionieri della nuova enologia euganea, coloro che contro tutto e tutti, in una situazione commerciale a zero e con un fardello negativo da stemperare il più in fretta possibile, hanno avuto il coraggio, la testardaggine ed il temperamento per fare grande enologia nei Colli Euganei.


Renzo Galeazzo. Renzo@renzogaleazzo.it


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